Recensione: Tribute To The Goat [Vinyl Reissue]

Di Giuseppe Casafina - 9 Dicembre 2016 - 10:00
Tribute To The Goat [Vinyl Reissue]
Band: Incantation
Etichetta:
Genere: Death 
Anno: 2016
Nazione:
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70

Reissue gustosa questa rilanciata dalla Season Of Mist per questa esclusiva e pregevole ristampa su vinile di “Tribute To The Goat”, live album degli Incantation originariamente uscito nel 1997 in formato CD su Elegy Records: tale prima edizione è attualmente di difficile (se non impossibile) reperibilità, pertanto il lavoro oggi viene riproposto con un suono restaurato e con una copertina differente, interamente ed esclusivamente su vinile.

Non esattamente un live album nel senso più puro del termine però, in quanto l’opera ritraeva la band dal vivo in studio, in presa diretta, intenta a riprodurre alcuni dei brani chiave del proprio repertorio al periodo. Il suono è stato leggermente migliorato/restaurato per garantire le migliore tecnologie di riproduzione sonora disponibili oggigiorno. La riedizione include ovviamente anche i quattro brani del seminale “Demo #1” (originariamente pubblicato solo su cassetta in maniera autonoma nel 1990) già presenti nell’edizione originale del 1997, con la sola modifica (già nel 1997, non in questa ristampa) della presenza dell’allora iniziale ‘Profanation’, qui posta come brano conclusivo, esattamente alla fine del disco.

Sebbene la cosa puzzi parecchio anche oggi di ‘operazione coatta’ nel pieno stile del celebre “Live Undead” degli Slayer, falso live del 1984 a cui furono furbescamente aggiunte delle urla del pubblico su dei brani ripresi dal vivo in studio, in questo caso possiamo tranquillizzarci: le urla ‘finte’ non erano presenti allora come oggi e il suono generale è davvero piacevole, crudo e spietato, portando brani storici come ‘Devoured Death’ e ‘Entrantment Of Evil’ ad uno status quasi primordiale, sadisticamente genuino, spietatamente autentico.

Nulla da aggiungere insomma, rispetto alle versioni presenti sul disco, ma l’atmosfera generale rende comunque il disco consigliabile ai fanatici del death, specie se appartenente alla famosa ‘era aurea’, vale a dire la prima fase, quella delle sonorità più antiche e crudeli appartenenti alla prima metà degli anni ’90: i brani estratti comprendono infatti tutta la prima fase discografica della band, quella che va dai primi storici demo fino ad “Upon The Throne Of Apocalypse”, disco del 1995.

E’ davvero un piacere per l’udito ascoltare queste session in studio così come sono venute, senza sovraincisioni, mentre la presenza dei quattro brani originariamente presenti sul ‘cult demo’ del 1990, dalla qualità sonora sorpendentemente buona (non al livello dei brani portanti della release, ma si difendono bene) rendono questa reissue vinilica un piatto davvero appetitoso per molti: non una riedizione per soli fanatici completisti quindi, ma anche un ottimo antipasto per poter conoscere un lato comunque animalesco e piuttosto singolare (live in studio) degli storici deathsters americani, oltre che un vero e proprio ‘Greatest Hits’ (se così si potrebbe chiamare) della loro prima parte di carriera.

Poco da dire quindi, molto da ascoltare: certamente non per tutti, ma quei pochi verso cui è indirizzata la cosa avranno di che godere.

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