Recensione: Twilight Time

Di Francesco D'Occhio - 7 Marzo 2007 - 0:00
Twilight Time
Band: Stratovarius
Etichetta:
Genere:
Anno: 1992
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Troppe volte gli Stratovarius vengono criticati e confusi nel marasma power della seconda metà degli anni ’90, dimenticandosi che la band esiste da metà anni ’80, quando produceva dischi di qualità come il disco in questione. Solo a tre anni dall’esordio si arriverà alla pubblicazione del secondo disco, le difficoltà per trovare una casa discografica disposta alla pubblicazione portarono ad una prima stampa autoprodotta esclusivamente per il mercato finlandese e con una copertina diversa, il nome del disco inoltre era un semplice “Stratovarius II“; dopo pochi mesi visti i notevoli responsi in Giappone, dove il disco è stato per un pò tra i più venduti tra quelli d’importazione, si arrivò alla ripubblicazione in Europa tramite la Noise Records e a tramutare definitivamente il nome in “Twilight Time“.
Il sound dei primi Stratovarius è piuttosto diverso da quello futuro, si tratta di un heavy piuttosto spigoloso, dove le tastiere di Antti Ikonen si occupano soprattutto di creare un muro atmosferico, piuttosto che accompagnare con duelli pirotecnici gli assoli di Tolkki come invece farà il suo successore. La line-up ufficiale, oltre a Tolkki e Ikonen, prevede Jari Behm al basso, ma tutte le parti del disco sono state in realtà suonate dal chitarrista finlandese.

Il disco parte molto bene con l’anthemica e rocciosa “Break the Ice“: devo dire che il cantato di mister Tolkki un po’ roco e sgraziato si adatta molto bene a composizioni molto quadrate come questa; il ritornello è piuttosto immediato e melodico e come al solito l’assolo è di buona fattura preceduto da un break acustico d’atmosfera di buon effetto. La seguente “Hands of Time” rappresenta probabilmente la prima vera power song tirata della discografia del gruppo. Introduzione sinfonica e ritornello irresistibile, di quelli che si stampano subito nella propria memoria, canzone che sicuramente si può considerare progenitrice di altre a venire e che per molti versi rappresenta il “modus operandi” di Tolkki per quanto riguarda le speed songs. Tra arpeggi acustici e cigolii di porta inizia “Madness strikes at Midnight“, un’ottima song forse un po’ troppo lunga ma comunque valida: tra molti cambi di tempo e un ritornello melodico rappresenta sicuramente un ritorno a cose sentite su “Fright Night”, con un risultato, stavolta, più coeso e meno dispersivo. “Metal Frenzy” è una strumentale un pò inutile che trova il suo maggior difetto forse nel non avere un motivo principale ben sviluppato. La title track è invero un mid tempo di qualità (forse la migliore del disco). Molti cambi di tempo, un Tolkki molto malinconico e sentito che canta: “My end is in sight I reach for the light, Tonight”, ancora una volta come tante altre, la personalità di Mister Tolkki è messa sotto i raggi X nelle sue canzoni. “The Hills Have Eyes” è un altro buon mid tempo, ricalca ciò che si è già sentito in “Fright Night”, un riff roccioso ci introduce nel vivo del pezzo, dove si riconoscono i pregi ed anche i difetti degli Stratovarius di inizio carriera, molta classe, anche se ancora grezza e da migliorare. “Out of the Shadows” è puro power melodico, non a livello di “Hands of Time“, ma comunque piacevole nella sua immediatezza. La finale e malinconica “Lead us into the Light“, mi guida piacevolmente alla fine dell’ascolto del disco con un cantato molto sentito di Tolkki, ricordandomi atmosfere che gli Stratovaius stessi avranno modo di approfondire in “Destiny”. Sicuramente si tratta di un lento un po’ sottovalutato nella discografia totale del gruppo.

In conclusione, un buon disco con alcune tracce notevoli che sembrano avvertire che il botto a livello qualitativo sarebbe avvenuto col disco successivo (Dreamspace). Peccato che solo molto raramente si peschi da questo album per i live della band. Sicuramente ci sono stati miglioramenti rispetto al debutto, con un gruppo più compatto e con più fiducia nelle proprie possibilità. Non stiamo comunque parlando di un album power ma di semplice Heavy metal, oscuro e ben suonato, questo è sicuro.

Tracklist:
1. Break The Ice
2. The Hands Of Time
3. Madness Strikes At Midnight
4. Metal Frenzy
5. Twilight Time
6. The Hills Have Eyes
7. Out Of The Shadows
8. Lead Us Into The Light

Ultimi album di Stratovarius

Band: Stratovarius
Genere: Power 
Anno: 2022
83
Band: Stratovarius
Genere: Power 
Anno: 2016
75
Band: Stratovarius
Genere: Power 
Anno: 2015
86
Band: Stratovarius
Genere: Power 
Anno: 2013
85
Band: Stratovarius
Genere:
Anno: 2011
85
Band: Stratovarius
Genere:
Anno: 2009
70
Band: Stratovarius
Genere:
Anno: 1992
75