Recensione: Two Tales Of One Tomorrow

Di Fabio Vellata - 12 Marzo 2007 - 0:00
Two Tales Of One Tomorrow
Band: Cornerstone
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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75

Quinto episodio discografico per i Cornerstone band capitanata dal bravo singer Doogie White e dal bassista Steen Mogensen (ex Royal Hunt), nata come side project alcuni anni fa ed ora assurta al ruolo di priorità nella carriera dei due musicisti nord europei.

Le influenze principali che da sempre si respirano nella musica del gruppo, chiamano in causa alcuni dei più grandi miti della storia dell’hard rock, evidenziando una devozione, questa volta nemmeno troppo nascosta, per Deep Purple e Rainbow (di cui White è stato frontman ai tempi di ‘Stranger In Us All’) su tutti, manifestata da un suono decisamente radicato nei seventies e da una serie di brani profondamente affini ad un certo modo di comporre musica tipico di Ritchie Blackmore e delle sue varie derivazioni.

Rilevabili a tal proposito una certa evoluzione e alcune modifiche a livello stilistico: prendendo a paragone infatti il precedente ‘Once Upon Our Yesterday’, è davvero impossibile non notare come il tentativo di avvicinarsi a determinati canoni e modelli sia oggi ancora più marcato e palese.
Scorrendo brani quali ‘Misery’, ‘Two Tales Of One Tomorrow’, ‘Starlight And Mystery’ e ‘The Dance’, la similitudine non potrà sfuggire nemmeno ai meno attenti fruitori di questo genere musicale: hammond in bella evidenza, ritmiche cadenzate e suggestioni da “arcobaleno color porpora” sono le matrici primarie di una vocazione conclamata che, sebbene il simpatico frontman scozzese si affretti a definire puramente casuali, appaiono ben chiare, contribuendo alla riuscita di un disco che non dispiace affatto e prende corpo ad ogni nuovo passaggio rivelandosi, anche a livello concettuale, molto ben assortito e curato.

Non mancano certo anche le aperture maggiormente ad ampio respiro e di spiccata personalità come ascoltabile in ‘Prey’ e ‘Wicked’, a dimostrazione della buona verve compositiva raggiunta dal combo anglo-danese, ma è innegabile la presenza di costanti riferimenti a Purple e Rainbow, autentici padri putativi di questo ‘Two Tales Of One Tomorrow’.

Sempre di ottimo livello inoltre la voce di White, ormai consolidato ospite nel drappello dei migliori singer della scena rock, una menzione d’onore va comunque tributata all’intero gruppo, autore di una prova convincente che non indugia in eccessivi voli pindarici prediligendo la sostanza alla pura formalità tecnica.
Buona infine anche la produzione, precisa e ben bilanciata, a suggellare la riuscita di un prodotto certamente competitivo e di qualità più che interessante.

‘Two Tales Of One Tomorrow’ è, in buona sostanza, uno di quei dischi non fondamentali ma comunque degni di molta attenzione, dotato di un nucleo di canzoni eseguite e confezionate egregiamente da un compagine di professionisti esperti e ben rodati, che non mancano di offrire passaggi notevoli e situazioni orientate, come suggerito più volte, ad un hard rock di ispirazione settantiana di pregevole fattura e realizzazione.

Per farla breve, i fans del genere proposto non resteranno assolutamente delusi ed un ascolto è più che consigliato.

Tracklist:

01. Misery
02. One Mans Hell
03. Mother Of Mercy
04. Two Tales Of One Tomorrow
05. Prey
06. Blinded
07. Starlight And Mystery
08. The Dance
09. Wicked
10. We Are The Dead

Line Up:

Doogie White – Voce
Steen Mogensen – Basso
Kasper Damgaard – Chitarra
Rune Brink – Tastiere
Allan Sorensen – Batteria

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