Recensione: Unbreakable

Di Federico Albano - 20 Gennaio 2012 - 0:00
Unbreakable
Band: Primal Fear
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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81

Lontani ormai gli anni dell’esplosione, i Primal Fear si sono comunque ritagliati un posto di tutto rispetto nel panorama metal mondiale, grazie a lavori sempre efficaci e alla riconosciuta bravura dei mastermind Ralf Scheepers-Mat Sinner e dei compagni che via via si sono alternati al loro fianco. I power metallers tedeschi arrivano oggi al loro nono album e  anche su “Unbreakable” è presente una new entry, il guitar hero tedesco Alex Beyrodt, già ascia dei Sinner e fondatore di Silent Force e Voodo Circle.
Nei mesi precedenti erano trapelate voci di un ritorno al passato da parte del combo tedesco, che senza mai lanciarsi in inutili esperimenti negli anni ha dato prova di sapersi evolvere mantenendo comunque ben salde al suolo le proprie radici metalliche. Gli spifferi si sono rivelati esatti e la maturità acquisita ha permesso di realizzare un album effettivamente più semplice nel songrwriting ma non per questo poco ispirato.

Dopo l’introduzione sinfonica di rito che prende il nome di “Unbreakable part 1”, si parte con “Strike”, come da titolo, brano di impatto. Riff veloce ed aggressivo, strofa lineare e coro battagliero con botta e risposta tra band e Scheepers; traccia dalla struttura classica con un bel duello di chitarre prima del ritornello di chiusura. Molto simile la successiva “Give’em Hell”, appena più lenta e con un cantato cupo e graffiante nella strofa, canzone che con i suoi tre minuti di durata è la più corta dell’album, ma tremendamente efficace nella sua semplicità. Si dovrebbe dire la stessa cosa del singolo e video “Bad Guys Wear Black”, ma non è così. Chitarre dal sound moderno introducono un mid tempo banalotto, affossato del tutto da un ritornello che negli intenti della band vuole essere accattivante, ma che invece si rivela troppo morbido. Fortunatamente interviene “And There Was Silence”, power metal vecchia maniera con doppia cassa ad elicottero e giro di chitarra in apertura che anticipa quella che sarà l’ottima linea vocale del ritornello, praticamente quel tipo di canzoni che oggi tanti bistrattano, ma che prese a piccole dosi e ben eseguite danno ancora soddisfazioni. Non inganni il titolo “Metal Nation”: l’idea forse era quella di realizzare un nuovo  inno per i propri fan ma, come per il singolo, un coro esageratamente infarcito di backing vocals finisce col rendere il pezzo tutt’altro che arrembante, anzi, si percepisce quasi una parvenza di malinconia. Arriviamo quindi a quella che è la vera chicca dell’album, gli otto minuti e passa di “Where Angels Die”. Brano prevalentemente lento dove gli arpeggi iniziali creano atmosfere drammatiche, rotte da un ritornello carico di passione; una lunga parte centrale strumentale si arricchisce di elementi sinfonici che rimandano ai Virgin Steele.

Segue la title track vera e propria, anche qua il ritorno alle origini è abbastanza evidente, grazie al mix vincente tra il riff portante di chiara matrice Judas Priest e il coro gioioso ed indovinato. “Marching Again” è il brano più duro del lotto nonché un altro degli highlight di “Unbreakable”, dove ben si amalgamo chitarre assassine simil thrash, break di tastiera e un ritornello trascinante da cantare braccia al cielo.
La ballad “Born Again” vede Scheepers poco a suo agio su sonorità più soffuse, sarebbe utile per riprendere fiato, ma in realtà anche i due brani conclusivi, seppur gradevoli, sono ampiamente al di sotto dei precedenti: “Blaze Of Glory” si muove su territori hard rock forse poco affini alla band;  “Conviction” sembra mancare proprio della giusta convinzione, a metà strada com’è tra il metal un po’ sbarazzino e il sound roccioso di chitarra.
Chiusura senza il botto quindi, tuttavia, come da tradizione, i Primal Fear si confermano band di alto livello capace di non deludere sia il metallaro di lungo corso, sia chi si accosterà a loro con il nuovo “Unbreakable”.

Federico Albano

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Tracklist:
1. Unbreakable (Part 1)
2. Strike
3. Give ‘Em Hell
4. Bad Guys Wear Black
5. And There Was Silence
6. Metal Nation
7. Where Angels Die
8. Unbreakable (Part 2)
9. Marching Again
10. Born Again
11. Blaze Of Glory
12. Conviction
13. Night Of The Jumps (Bonus Track)*
14. Bad Guys Wear Black (Video)*
* Only available in the first pressing in digipak

Line-up:
Ralf Scheepers – Vocals
Magnus Karlsson – Guitars
Alex Beyrodt – Guitars
Mat Sinner – Bass
Randy Black – Drums

 

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