Recensione: Under My Eyelids

Di Leonardo Arci - 4 Ottobre 2006 - 0:00
Under My Eyelids
Band: Via Mistica
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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80

Uno dei compiti più difficili per chiunque voglia cimentarsi nella stesura di una recensione è riuscire a mantenere una certa obiettività nel giudizio complessivo sul lavoro ascoltato e commentato. Nella fattispecie il compito diventa più arduo ed insidioso allorquando un emotivo come me si accinge a valutare un disco proveniente dalla Polonia, terra alla quale sono visceralmente legato. E sebbene internet e la diffusione della musica attraverso questo strumento abbia reso più facile l’accesso ai dischi poco reperibili nei modi tradizionali, conserva tuttora un certo fascino acquistare i dischi recandosi direttamente nei piccoli ma forniti negozi di musica underground. E’ quanto mi è successo nel mio ultimo viaggio a Cracovia, dove ho acquistato, tra gli altri, il CD che qui presento.

I Via Mistica sono una giovane band proveniente da Białystok, nata nel lontano 1998 su iniziativa del chitarrista Marcin Sidz, giunta con questo Under my Eyelids al terzo lavoro in carriera: dopo diversi cambi di formazione solo nel 2003 i polacchi hanno raggiunto una line up stabile, dopo aver rilasciato l’interessante debut Testamentum. Il vero valore aggiunto di questo combo è la cantante e violoncellista Kasia Kozłowska, dotata di una voce angelica e sognante, ma anche di una capacità creativa indiscutibile essendo lei l’autrice di tutti i testi. Il resto della band non è da meno, spiccano soprattutto i due chitarristi i quali riescono a definire line portanti ora melodiche, ora più aggressive,  perfettamente amalgamate nel contesto sonoro. Mai banale ed invadente è poi l’uso della voce maschile, affidata al secondo chitarrista Marek il quale offre una prestazione in alcuni tratti pulita e recitata, in altri eseguita in growling.

Il disco non è altro che un concept dedicato ai sogni, un viaggio nei meandri della mente alla ricerca di sensazioni ed emozioni vissute a livello inconscio che i Via Mistica tentano recuperare e tradurre in suoni e in parole; un viaggio tortuoso ed insidioso, essendo la mente umana complessa e sfuggente, che alterna momenti di estasi e gradevoli a episodi più inquietanti (tradotti musicalmente dall’uso più incisivo delle sei corde e dal cantato aggressivo).

Il CD parte con Into The Night, una intro che richiama le linee melodiche della colonna sonora di Twin Peaks nella quale scopriamo la voce eterea di Kasia,  per proseguire con Under My Eyelids dove fanno il loro esordio le chitarre leggermente “sporcate”, le quali delineano un’atmosfera vagamente malinconica nella quale si incastra alla perfezione la prestazione della cantante, sempre versatile ed abile ad assecondare il mood cangiante del pezzo. Nella breve Never fa il suo esordio il violoncello suonato da Kasia, e per un attimo sembra quasi di ascoltare i Savatage di Dead Winter Dead. Le chitarre provvedono a spezzare l’atmosfera piuttosto triste spostando il tiro verso territori più heavy nella successiva Edge of Light, anche grazie alle linee vocali cupe di Marek. Tuttavia le sorprese non mancano, da apprezzare per esempio un prezioso vocalizzo orientaleggiante a metà traccia della singer. My Eternal Home ricorda molto il suono cupo e malinconico dei My Dying Bride di Like gods of the sun, soprattutto per la prestazione della chitarra ritmica: non v’è tuttavia pericolo di plagio grazie all’assolo della lead guitar piuttosto personale e soprattutto alla prestazione ancora una volta sugli scudi di Kasia. Decisamente aggressiva è Secret dove oltre alle chitarre anche la prestazione vocale si assesta su parametri molto heavy oriented, sebbene non venga interrotto il filo conduttore di tutto il lavoro, intriso di una atmosfera malinconica egregiamente sintetizzata nell’assolo di chitarra di Marek. Beside You è una traccia nella quale spicca la prestazione varia e personale del batterista, anche se non rientra tra le mie preferite presentando un chorus scialbo ed anonimo. La successiva Fairy Tale è cantata in lingua madre: anche se conosco discretamente il polacco si tratta di una lingua ostica, lo riconosco, eppure la musicalità di questo idioma è per me indiscutibile: il suono di certi digrammi è onirico ed evocativo, dunque in piena sintonia con il suono della band. She’s Dead evidenzia un songwriting molto articolato, con diversi stop and go, con alternanze di stili vocali diversi, impreziosito con ricercate parti di tastiere. Fearless è un breve pezzo strumentale con piano e violoncello che introduce Manolis, altro episodio che rivela capacità creative personali e mai fastidiosamente debitrici ai gruppi di riferimento del genere (leggasi Theatre of Tragedy e Nightwish). Dance Macabre alterna parti propriamente metal ad altre nelle quali si intravede un gusto poco sperimentato finora per le orchestrazioni maestose e imponenti che rendono la composizione complessa ma accessibile. Sperimentazioni vagamente progressive vengono inserite in Parallel Mind che vive anch’essa sul binomio voce femminile dolce e suadente e voce maschile triste e malinconica. Believe presenta un dinamico riffing centrale ottimamente assecondato dal basso, in grande evidenza grazie ad una produzione professionale che garantisce una resa sonora perfetta. La conclusiva Reflected In My Last Tear è anch’essa cantata in lingua madre, presenta un andamento molto dolce e riflessivo, merito della voce di Kasia qui accompagnata solo da piano e da violoncello.

I Via Mistica sono una delle poche  realtà capaci di dar vita ad un prodotto perfettamente riconoscibile, il cui sound, pur non presentando originalità d far gridare al miracolo, risulta agevolmente identificabile nel marasma di gruppi che fanno del plagio propria effimera ragione di essere. I Via Mistica invece hanno le idee molto chiare e proseguono imperterriti lungo la strada della definitiva consacrazione, non curanti delle mode e devoti al culto del lavoro e dell’impegno. Consiglio caldamente questo CD, non resterete delusi.

Mądrej głowie dość dwie słowie!

Tracklist:

Into The Light
Under My Eyelids (Dream I)
Never
Edge Of Light (DreamII)
My Eternal Home (DreamIII)
Secret (Dream IV)
Beside You (Dream V)
Fairy Tale (Dream VI)
She’s Dead (Dream VII)
Fearless
Manolis (Dream VIII)
Dance Macabre (Dream IX)
Parallel Mind (Dream X)
Believe (Dream XI)
Reflected In MY Tear (Dream XII)

Line-up:

Katarzyna Polak Kozłowska – vocals, cello
Marcin Sidz – guitar
Marek Przybłowski – guitar, vocals
Jarek Jefimiuk – bass
Jarek Ryszkiewicz – keyboards
Adam Radziszewski – drums

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