Recensione: Undying Light

Di Daniele D'Adamo - 17 Marzo 2019 - 11:01
Undying Light
Band: Fallujah
Etichetta:
Genere: Death 
Anno: 2019
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
79

Progressive/death metal. Un termine che si sta imponendo come nome per un genere vero e proprio, avente, cioè, pari dignità sia rispetto al progressive, sia rispetto al death metal. O, meglio, al technical death metal. Un esempio recente di questa fusione/evoluzione si è avuto con gli Aenimus. E, ora, occorre reiterare il concetto per il quarto full-length degli statunitensi Fallujah, “Undying Light”. Orientati, almeno a parere di chi scrive, più in direzione del death invece che in quella del progressive. È chiaro che alla fine si finisce per spezzare il capello in quattro, con discorsi che rischiano di divenire inconcludenti, di lana caprina. Allora, per trovare la quadra, si può benissimo asserire che i Fallujah eseguano un death metal molto, molto raffinato. Tuttavia, death metal.

Convinzione rafforzata, fra l’altro, dell’ingresso in formazione, avvenuto recentemente, di Antonio Palermo (Underling, Sidian), cantante dalla spiccata attitudine a eseguire le sue linee vocali con la tecnica delle harsh vocals, tipiche dei generi *-core – nella fattispecie deathcore – , allontanando pertanto la formazione di San Francisco da pruriti progressisti che, al limite, possono essere sostituiti da quelli del djent.

Un bel rompicapo, insomma, che manifesta, con semplicità, il pregio forse più rilevante dei Fallujah: quello di possedere uno stile sostanzialmente unico, di difficile se non impossibile definizione rispetto ai canoni attuali, tale da identificare la band stessa con una marcata personalità, un forte carattere. Fattispecie, questa, piuttosto rara nel metal estremo ove, da qualche anno a questa parte, un po’ tutti tendono a suonare nello stesso modo.

Non solo, con “Undying Light”, il combo della California lascia intravedere un approccio più incentrato sull’istinto, sulla pulsazione del cuore, sulla vibrazione delle budella invece che a un qualcosa di lambiccato, pensato e ripensato a tavolino. Un modus operandi che non può che possedere risvolti positivi, quando la componente tecnica è assai elevata come in questo caso. Un processo di umanizzazione, insomma, che, in primis, rende il disco più vicino all’anima degli appassionati del metallo oltranzista. Sciorinando, con ciò, song dalla più che buona realizzazione contenenti, oltre a una dose massiccia di potenza e di aggressività (‘Sanctuary’) anche una discreta dose di melodia atta rendere l’ascolto meno ostico, quindi più produttivo, di un’opera che si possa assimilare senza particolari intoppi né, tantomeno, complicazioni di sorta.

Così, dall’opener-track ‘Glass House’ sino alla closing-track ‘Departure’, i brani scorrono fluidi e ordinati, ricchi di sentimento e profondi segni caratteristici, fra momenti in cui il ritmo cala sensibilmente per estrinsecare intense emozioni sino ad arrivare a oltrepassare la soglia dei blast-beats (‘Departure’). Con che, la musica dei Fallujah assume la peculiarità di essere, anche, foriera di visioni e sensazioni facilmente percepibili (‘Eyes Like the Sun’), il che, come detto, alimenta un ritorno alle questioni proprie dell’essere umano (‘Distant and Cold’) invece che a un gelido innalzamento della quantità di tecnica fine a se stessa la quale, in “Undying Light”, praticamente, non esiste.

Onore, pertanto, ai Fallujah che, coraggiosamente, hanno saputo rivedere il proprio profilo riprendendo saldamente in mano il controllo della propria musica affinché essa fosse permeata più di arte che di tecnologia. Per questo, “Undying Light”, alla fine, non risulta inquadrabile in altre realtà che non siano riconducibili a quella dei Nostri. Un ottimo risultato complessivo che regala a tutti gli appassionati del metal un platter da ascoltare con piacere, ripetendo i passaggi senza che faccia capolino la stanchezza o, peggio, la noia. Da gustare a volte a occhi chiusi per meglio concentrarsi sui tanti passaggi interessanti che lo popolano.

Bravi, bravi davvero, i Fallujah, fra le poche realtà attuali in grado di operare un corretto bilanciamento in ordine a una perfetta percezione mentale della musica, fra bravura esecutiva e singulti passionali nonché irrazionali.

Daniele “dani66” D’Adamo

Ultimi album di Fallujah

Band: Fallujah
Genere: Death 
Anno: 2019
79
Band: Fallujah
Genere: Progressive 
Anno: 2016
72