Recensione: Unspoken

Di Lorenzo Bacega - 7 Febbraio 2011 - 0:00
Unspoken
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Anno: 2009
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64

Un sound capace di miscelare il gothic metal più decadente e malinconico (in special modo quello di matrice scandinava) con partiture intricate di chiara derivazione progressive: questa l’idea che sta alla base della proposta musicale dei Resonance Room, sestetto proveniente dai dintorni di Catania formatosi nel 2003 con monicker originale Fragment. Una volta raggiunta una certa stabilità a livello di line-up, la band siciliana pubblica nel giro di pochissimo tempo il primo lavoro autoprodotto, intitolato Fragment, risalente al 2004, seguito a ruota da un secondo demo, dal titolo Way Down to Hell, dato alle stampe invece nel 2006. Tre anni e vari cambiamenti di formazione più tardi (ultimo dei quali l’ingresso nelle fila del gruppo del chitarrista Fabio Monaco sul finire del 2008), vede finalmente la luce il tanto agognato full length di debutto dei Resonance Room, intitolato Unspoken, dato alle stampe nel mese di settembre 2009 tramite l’etichetta italiana My Kingdom Music.  

Indicati dalla propria etichetta come una sorta di incrocio tra Katatonia, Pain of Salvation, Anathema, Riverside e Porcupine Tree, questi Resonance Room ci propongono in questa occasione un sound a cavallo tra gothic metal, progressive e doom, per un disco forse ancora un po’ acerbo a livello di songwriting, ma comunque nel complesso più che sufficiente. Sugli scudi troviamo soprattutto il cantante Alessandro Consoli, frontman dotato di una voce particolarmente teatrale (malgrado un’estensione vocale tutt’altro che eccelsa), in grado di esprimersi al meglio specialmente quando le composizioni richiedono un’interpretazione meno energica e più espressiva. Ottimo inoltre l’apporto della coppia di chitarristi, costituita da Fabio Monaco e Riccardo Failla, entrambi autori di una prestazione assolutamente precisa sia in fase di riffing che negli assoli, mentre invece la sezione ritmica, composta rispettivamente da Alfio Timoniere al basso e da Sandro Galati alla batteria, si rende protagonista di una prova estremamente solida e priva di particolari sbavature. A chiudere la formazione troviamo infine Gabriele Litrico alle tastiere, che si segnala per alcuni spunti davvero interessanti. Composto da undici tracce (per un minutaggio complessivo che si attesta intorno all’ora di durata), questo Unspoken ci riconsegna una band tutt’altro che matura, sicuramente valida per ciò che concerne il profilo prettamente esecutivo, ma ancora alla ricerca di un’identità ben definita per quanto riguarda invece il songwriting: i pezzi qui proposti denotano infatti una scarsissima personalità, scadendo più di una volta nel già sentito e lasciando il segno solamente a tratti. Non che sia tutto da buttare: tra gli episodi meglio riusciti di questa release possiamo sicuramente annoverare l’opener Escape, brano piuttosto semplice e immediato, caratterizzato da melodie tutto sommato orecchiabili e particolarmente azzeccate. Degna di menzione anche Maybe you Are…, probabilmente il pezzo più complesso e articolato del disco che, lungo i suoi otto minuti di durata, si dipana tra lunghe sezioni strumentali, break improvvisi, linee vocali malinconiche e riffoni convulsi, mentre invece la più lineare Frost and Emptiness si fa notare per un’ottima prestazione da parte del cantante Alessandro Consoli.

In definitiva questo Unspoken risulta essere un disco più che sufficiente, un lavoro complessivamente ben suonato e decisamente curato a livello di arrangiamenti, ma al tempo stesso davvero troppo derivativo e piuttosto carente quanto a spunti personali: troppi sono infatti i cliché che sanno di già sentito all’interno di questo album, per dei brani che, malgrado uno sfoggio di tecnica esecutiva per niente male, si rivelano ancora estremamente acerbi a livello di songwriting.  La speranza è che nel prossimo futuro, con un pizzico di esperienza in più dalla loro, questi Resonance Room riescano a dare alle stampe un lavoro ben più profondo e godibile di questo. Attendiamo fiduciosi.  

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega  

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Tracklist:

01. Unreason
02. Escape
03. Far From Grace
04. Maybe You Are…
05. The Warmth of Life
06. Frost And Emptiness
07. Bloodred
08. A Prayer
09. Instants Of Madness
10. While I’ll Burn
11. Unspoken  

Line Up:

Alessandro Consoli – Vocals
Fabio Monaco – Guitars
Riccardo Failla – Guitars
Alfio Timoniere – Bass
Gabriele Litrico – Keyboards
Sandro Galati – Drums
 

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