Recensione: Vigilante

Di Luca Corsi - 1 Marzo 2009 - 0:00
Vigilante
Band: Magnum
Etichetta:
Genere:
Anno: 1986
Nazione:
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94

La magia esiste?
Il nostro mondo, la nostra realtà, può essere in grado di ospitare fenomeni straordinari, scaturiti da chissà quali illuminate e prodigiose menti, pur sempre appartenenti al genere umano ? Da sempre, fin dall’alba dei tempi, ci siamo ripetutamente chiesti se gli uomini possano in qualche modo essere i protagonisti di manifestazioni mistiche e magiche, tanto misteriose, quanto affascinanti ed intriganti. Spesso delle volte non si riescono a fornire prove inequivocabili della presenza terrena di questi particolari fenomeni.

In certi casi però, al limite del miracolo, è l’arte della musica a venirci incontro, fornendo numerosi esempi, nei suoi vari contenuti e in tutte le sue disparate espressioni, di come, a volte, la magia si celi dietro delle semplici note.
Soavi armonie e magnifiche composizioni, frutto della passione e dell’ingegno di esseri umani particolari, possiedono quindi l’inedita capacità di evocare sensazioni splendide e rappacificanti.


Così, tramutando la loro musica in pura essenza magica, Tony Clarkin e Bob Catley, cuore e anima dei Magnum, sembrano aver interpretato la parte di due potenti stregoni, dediti alla più misericordiosa e benevola magia bianca, astuti quanto imprevedibili. La creatura originata dagli incantesimi e dai riti propiziatori della band inglese, è quanto più di affascinante si sia visto – o meglio, sentito – nelle sconfinate terre del rock melodico, un prodigio denominato misteriosamente “Vigilante”.
Il suo ascolto equivale, provare per credere, ad un vero e proprio viaggio mistico, un tuffo nelle profonde acque di un mondo perduto, dove pace, armonia e tranquillità regnano sovrane. Ogni singolo pezzo, anche quello apparentemente più sostenuto, possiede un tocco particolare, cauto e lieve, quasi a voler cullare e addolcire l’udito.
Sono episodi come “Lonely Night”, “Sometime Love” e “Vigilante” che aprono le porte di quell’universo ulteriore, una dimensione “altra”, dove gli oggetti e le cose prendono forma per mezzo dell’intreccio della chitarra di Clarkin con le sognanti tastiere di Mark Stanway.
La voce di Catley, splendida ed evocativa, è la guida spirituale più indicata per questo viaggio onirico senza tempo. In grado di danzare fra le note partorite dal duo di demiurghi-compositori Clarkin/Stanway, l’ugola fiabesca del biondo singer interpreta vere e proprie poesie come “Need A Lot Of Love”, “Midnight (You Won’t Be Sleeping)” e la corale “When The World Comes Down”, quasi come volesse vestire i panni di un cantastorie intenzionato a tramandare antiche e gloriose leggende ai posteri. Storie incredibili e ai limiti dell’immaginazione, all’esposizione delle quali contribuisce un altro mago di grande esperienza e di elevata saggezza come Roger Taylor, batterista degli storici Queen, qui addetto alla produzione e corista su “When The World Comes Down”.
Le pozioni e gli amuleti utilizzati con la collaborazione del drummer inglese, permettono l’evocazione istantanea di spunti decisamente Queen-oriented, come “Red On The Highway” e “Holy Rider”. Grintose, energiche e decise, ma allo stesso tempo imbevute di grande teatralità, come la prestigiosa tradizione della “Regina” insegna.

Ulteriore esempio di notevole maestria, nonché saggio della sapienza compositiva del quintetto britannico si dimostra anche l’appassionante “Back Street Kid”, traccia che chiude magnificamente l’opera con incedere travolgente, evidenziandosi per la sua rara capacità di catturare l’animo, scotendolo e segnandolo in modo indelebile.

I numerosi interrogativi sulla possibile esistenza di eventi sovrannaturali trovano qui, la tanto attesa risposta. “Vigilante” è la prova inconfutabile che a volte anche esponenti del genere umano possono, magari solo per un breve attimo, superare la soglia dell’incredibile.
Questo capolavoro senza tempo è infatti quello che potremmo definire “secondo atto” della superlativa trilogia con la quale i Magnum hanno scritto parte della storia dell’AOR, iniziata nel 1985 con “On A Storyteller’s Night” e conclusasi poi con “Wings Of Heaven”, nel 1988.

Quando la magia diviene realtà.

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Tracklist:

01. Lonely Night
02. Need A Lot Of Love
03. Sometime Love
04. Midnight (You Won’t Be Sleeping)
05. Red On The Highway
06. Holy Rider
07. When The World Comes Down
08. Vigilante
09. Back Street Kid

Line Up:

Bob Catley – Voce
Tony Clarkin – Chitarra
Wally Lowe – Basso
Mark Stanway – Tastiere
Mickey Barker – Batteria

Additional Musicians:

Roger Taylor – Cori su “When The World Comes Down”
Daniel Bourquin – Sassofono su “Midnight (You Won’t Be Sleeping)”

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