Recensione: Volumen brutal
Se c’è un gruppo che ha tenuto alta la bandiera dell’hard rock e dell’heavy metal in terra iberica, questi sono i Baron Rojo. Formatisi nel 1980, il gruppo (dei veri e propri eroi in patria), visse il suo periodo di splendore fino al 1989, grazie alla sua migliore formazione che diede alla luce grandi dischi quali il debut “Larga vida al rock’n’roll”(1981), “Metalmorfosis”(1983), “En un lugar de la marcha”(1985) e soprattutto il loro grande classico, questo “Volumen Brutal”.
Era l’anno 1982 e la line-up, quella storica, comprendeva i fratelli Carlos e Armando De Castro alle chitarre, Josè Luis Campuzano detto “Sherpa” alla voce solista e al basso ed infine il batterista Hermes Calabria. Nessun componente della band spiccava per capacità individuali, nonostante i due fratelli fossero chitarristi ispirati e dotati di buone capacità compositive, Sherpa fosse un frontman carismatico e con una voce trascinante e Hermes Calabria tenesse il tempo ottimamente. “Volumen Brutal” è il disco hard’n’heavy spagnolo più venduto di tutti i tempi, un vero e proprio classico dunque, meritevole di contenere grandi canzoni.
La musica proposta dalla band è un hard rock sincero e genuino, che non esita a sfociare nell’heavy metal e che mostra la grande passione per il rock’n’roll. La lingua spagnola contribuisce sicuramente ad aumentare il fascino della band, soprattutto a inizio anni Ottanta, quando costituiva pressoché una novità.
“Incomunication” apre il disco ed è subito headbanging: un veloce riff di chitarra al fulmicotone seguito dall’attacco della sezione ritmica e da un urlo di Sherpa introducono un classico del gruppo, una canzone veramente accattivante. Il testo descrive una società alienata in cui è sono annullate le sensazioni, la comunicazione. La seconda canzone è forse la più famosa del combo iberico e certamente una delle più belle: “Los Rockeros van al enfierno”. Questo brano è un vero e proprio inno della Nostra musica, con il ritornello che recita “Mi Rollo es el rock!” da cantare a squarciagola! Le altre canzoni si mantengono su un ottimo livello: “Satanico plàn” è sfrontata e divertente, “Las flores del mal” è la più pesante del lotto, “Concierto para ellos” è una dichiarazione di amore verso i grandissimi della musica rock che ci lasciarono giovani. “Hermano del rock & roll” è un inno alla fratellanza rockettara, cantato da Armando Castro; “Dame la oportunidad” , sebbene la più leggera del disco, è molto gradevole.
A mio parere meritano un discorso a parte due altre tracce, dei piccoli capolavori, caratterizzati da degli splendidi testi di denuncia sociale. La prima è “Son come Hormigas”: un brano veramente fresco e piacevole, arricchito dal grande ritornello, dai preziosi interventi chitarristici e da un assolo di sax da parte di Mel Collins; il testo è molto forte e di sicuro impatto. “Resistirè” è invece una canzone sorprendente per l’anno 1982: a mio parere si può tranquillamente definire proto-power metal ed accomunare a inni come la mitica “Fast as a Shark” degli Accept. Il ritornello (resistirè!resistirè hasta el fin!) è da intonare con il pugno rivolto verso il cielo, la ritmica è travolgente, i pregevoli assoli la rendono unica…per non parlare poi delle liriche, che ci invitano a resistere fino alla fine, ed esprimono disagio nei confronti di una società corrotta.
In conclusione, “Volumen brutal” è un disco sicuramente consigliato a qualunque metallaro curioso di esplorare la scena spagnola e in generale si tratta di un album interessante e ispirato. Certo, presenta alcuni difetti (a volte suona un po’ ripetitivo), ma è un ascolto che non ha mancato e non mancherà di colpire il cuore di chi ama il rock suonato con passione!
IronZeppelin
TRACKLIST
1- Incomunicatiòn
2- Los rockeros van al enfierno
3- Dame la oportunidad
4- Son como hormigas
5- Las flores del mal
6- Resistirè
7- Satanico plàn (volumen brutal)
8- Concierto para ellos
9- Hermano del rock & roll