Recensione: Vultures Paradise

Di Francesco Prussi - 30 Aprile 2002 - 0:00
Vultures Paradise
Band: Mesmerize
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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75

Quasi in concomitanza con l’uscita del loro secondo full-lenght album esce il pluririmandato mini cd dei Milanesi Mesmerize.Il mini in formato doppio, comprende quattro pezzi inediti della band sul primo cd ed alttrettante cover sul secondo dischetto.Si parte alla grande con la tilte track,”Vultures Paradise” è introdotta da un giro di chitarra che parte in crescendo per accelerare al ritornello e trasformarsi in una irresistibele cavalcata metal.con la stupenda voce di Folco a scandire un ritornello veramente accativante.Notevole è il lavoro dei due axe man sorretti da una sezione ritmica molto quadrata e potente.

Segue “The Cube” un pezzo piu’ melodico e secondo il mio parere inusuale per i Mesmerize in quanto riprende atmosfere pù classic metal, sorretto da una chitarra abbastanza heavy.Sinceramente il brano non è il migliore scritto dal gruppo.Un arpeggio di chitarra ed un cantato melodico introducono “Screams of a Dying World” un pezzo molto veloce e con diversi cambi di tempo e sempre un ispirato Folco a dare lustro al pezzo.Molto bello il solo di chitarra.Altro pezzo molto bello.

In chisura “Chains of life” il pezzo più Maideniano del disco che inizia con nuo di quei riff di chitarra che non può rimandare ai favolosi “ottanta”.Qui è notevole il lavoro di chitarra dei due macina riff Piero e Paolo, una coppia molto affiatata che dal vivo fa scintille.Particolari sono le linee melodiche del bravo Folco.Naturalmente non bisogna dimenticare l’ottimo lavoro svolto dalla sezione ritmica formata da: Andrea alla batteria e Tito al Basso.

Sul secondo cd troviamo quattro cover, la prima è “D’ailleurs” dei Sortilege di cui non conosco assolutamente nulla.Segue “Winters tears” dei Warlord resa alla grande,la terza cover è “Tierra Santa” dell’omonimo gruppo Spagnolo.Un pezzo molto maideniano riproposto riproposto sia in Inglese che nella versione originale spagnola.Chiude la Sabbathiana “Die Young” dallo splendido “Heaven and Hell”.

In conclusione un ottimo lavoro che non fa altro che confermare le doti di questo quintetto, qui non ci sono arrangiamenti sinfonici o funambolici virtuosismi, ma solo del puro Heavy metal suonato con grinta e passione. Chi li ha visti dal vivo non può che confermarlo.

UP THE RYZER’S

Franco “SPRUSS”

Formazione

Folco Orlandini – Voce-
Piero Paravidino -Lead e Rhythm Guitar-
Paolo Chiodini Rhythm Guitar-
Andrea Tito -Bass-
Andrea Garavaglia -Drums-

Cd1

Vultures Paradise
The Cube
Screams of a Dying World
Chains of Life

Cd2

D’Ailleurs
Winters Tears
Tierra Santa
Die Young
Tierra Santa ( English version)

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