Recensione: Wasted Dawn [EP]

Di Orso Comellini - 15 Maggio 2012 - 0:00
Wasted Dawn [EP]
Band: Over
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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73

Giovane band trevigiana dedita a un thrash metal raffinato dalle tinte heavy, gli Over si formano nel 2008, proponendo inizialmente cover dei classici degli eighties. L’anno successivo vincono un live-contest che vale loro la possibilità di registrare il demo “Innards of a Runaway”, composto da materiale inedito, che i Nostri promuovono con diversi show. L’esperienza maturata sul campo non può che essere stata proficua, infatti, gli Over giungono piuttosto preparati all’appuntamento con il primo EP autoprodotto, intitolato “Wasted Dawn”.

La musica del combo di Conegliano rientra nel filone thrash suonato e composto con il gusto e le accortezze dello scorso millennio, che ammicca però anche alle produzioni più recenti, come appare evidente sin dall’ascolto dell’opener “Access Denied”. Il brano, piuttosto dinamico e diretto, ci presenta una band intenzionata sì a far scuotere le chiome più fluenti, ma che non fa della furia cieca il proprio cavallo di battaglia. Piuttosto, è palpabile la volontà di costruire brani ben strutturati e armonici, in cui melodia e ritornelli accattivanti abbiano sempre il giusto spazio. Già da questa prima traccia (comunque l’unica sotto i quattro minuti) e poi dalle successive, s’intuiscono le buone capacità dei quattro musicisti, sia collettivamente, sia individualmente (molto bello in questo caso il solo di chitarra) e ciò si traduce in arrangiamenti piuttosto lunghi ed elaborati.

“Waiting For The Dawn” è una sorta di semi-ballad, introdotta da un arpeggio di chitarra acustica e dalla calda voce di Rick, che sfocia in un grasso riff e melodie dal retrogusto malinconico. Questo, è forse il brano più debole dell’EP, anche se bisogna dire che ha una bella parte centrale carica di groove, prima con una buona accelerazione e poi con un bell’assolo solenne che prosegue dilatato, in secondo piano, fino alla fine. Soluzione che ricorda molto i Trouble di “Manic Frustration” e che in gli Over utilizzano in più occasioni.

Si passa poi alle compatte “Raise Your Lives” e “Awake Again”, due tra le tracce più avvincenti, nonostante la prima risenta di un ritornello in stile metalcore che spezza troppo la valida tensione accumulata nel corso della strofa. In entrambe emergono richiami a Nevermore e Megadeth: “Raise Your Lives” ha una partenza e vari sviluppi che ricalcano i lavori di Dane e soci, mentre la linea vocale ci riporta a Ivan Appino, ex Broken Glazz (presente quella di “A Foot In The Grave”, per esempio?), “Awake Again”, invece, lunga e dilatata, sembra proprio un incrocio tra i due gruppi, tra i riff contorti di “Psychotron” e la solennità di “Deconstruction”. Buona la parte melodica finale, anche se un po’ slegata dal resto della canzone, che ancora una volta ci riporta ai Trouble della splendida cover di “Porpoise Song”.

Infine “Conclusion”, probabilmente il brano più azzeccato, anche perché assolutamente esente da difetti, vario, dinamico e fresco. Molto buono l’intreccio tra US power e thrash più canonico che permette alla sezione ritmica di sfogare tutto il proprio potenziale. Interessante poi l’evolversi della canzone, dopo il consueto solo coinvolgente, con passaggi (talvolta orientaleggianti) che sembrano uscire dalle sei corde dei fratelli Stützer (Artillery).

Insomma, “Wasted Dawn” è un lavoro molto promettente e molto curato in termini di produzione e artwork; sono convinto che, se aggiusteranno il tiro, rivedendo alcune scelte dettate forse da un pizzico d’inesperienza, gli Over riusciranno a farsi notare da chi di dovere. Gruppo da tenere d’occhio!

Orso “Orso80” Comellini

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Tracce:
1. Access Denied 3:38
2. Waiting For The Dawn 6:23
3. Raise Your Lives 7:32
4. Awake Again 10:36
5. Conclusion 8:34

Durata 36 min. ca.

Formazione:
Rick – Voce, Chitarra
Rezz – Chitarra
Cello – Basso
Ludwik – Batteria

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Anno: 2012
73