Recensione: Way Back To The Bone

Di Mauro Gelsomini - 25 Novembre 2009 - 0:00
Way Back To The Bone
Band: Soul Doctor
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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75

Il quinto studio album per i Soul Doctor, progetto condotto dal cantante dei Fair Warning, Tommy Heart, è finalmente un centro!

Dopo il mediocre For A Fistful Of Dollars e il poco convincente That’s Live, la band riesce a districarsi dalla fitta rete di influenze che ne avevano adombrato il sound fin dagli esordi, propone un disco ben congegnato, omogeneo nella composizione, approfittando dello stato di forma smagliante di Heart, già apprezzato nel recente Aura, e festeggia al meglio il decimo anniversario di carriera.

Il “Soul Doctor sound” continua a distinguersi da quello dei Fair Warning per via della sua attitudine tutta rock’n’sweat, che deve i maggiori tributi ad AC/DC e Bonfire, ma questo “Way Back To The Bone” strizza l’occhio alle melodie più ammiccanti di act più legati al melodic rock, e, a tratti, all’AOR, come Foreigner, Thunder e gli stessi Fair Warning.

Dal connubio nascono gli highlight che erano mancati nella produzione precedente, fatta di buoni brani, ma carente se parliamo di hit strappaconsensi. E’ il caso di “Can’t Stand Losing“, senza dubbio la migliore del lotto, seguita a ruota da “Love Crash Down (Boom Down!)“. Basterebbero queste due song a chiudere qui il discorso, si tratta di due perfetti esempi di classico melodic rock teutonico, idealmente molto vicini agli ultimi Fair Warning, ma decisamente più heavy e sudati, per non contraddire il marchio di fabbrica Soul Doctor. I cori e gli arrangiamenti vocali sono divenuti imponenti, ai limiti del maestoso, e la magniloquenza in generale fa da padrone anche negli altri brani di questo album.
Non manca la parentesi melensa, altra novità rispetto al passato, con “Times Of Yesterday“, ballatona interpretata alla grande da Tommy, che tra le altre cose in questo album si cimenta – forse per la prima volta – in acuti spacca-orecchie di pregevolissima fattura.
Degne di nota anche “Here Comes The Night” e “Coming Home“, che riprendono il discorso interrotto con la ballad, e alle aperture ariose dei ritornelli si aggiunge l’ottimo lavoro alla chitarra di Chris Lyne, alter ego di Heart per la sei corde.
Il titolo del disco, in linea con il mood tradizionale della produzione Soul Doctor, suggerirebbe l’ipotesi di un ritorno alle origini, anche se dobbiamo annotare un netto passo in avanti soprattutto in termini di espressività e ricerca della melodia. Non a caso è proprio il brano più vicino ad un album come “Blood Runs Cold“, ovvero “Take It While It’s Hot“, a risultare in evidente debito d’ossigeno rispetto al resto.

Purtroppo la longevità di questo album è tutt’altro che assicurata, ma ci sarà sicuramente il tempo per farlo girare ancora nei lettori, e per bissare un tour che negli anni passati ha già toccato l’Italia. Siamo in fervida attesa per l’annuncio delle date di Fair Warning e Soul Doctor, e se le voci di corridoio verranno confermate… prepariamoci a vedere Tommy Heart in Italia con entrambe i gruppi!!!

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Tracklist:

  1. First Man On The Moon
  2. Lightning And Thunder
  3. Can’t Stand Losing
  4. Love Crashed Down (Boom Down!)
  5. Times Of Yesterday
  6. Here Comes The Night
  7. Heartache, Heartbreak
  8. Coming Home
  9. Welcome To The Party
  10. Take It While It’s Hot

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