Recensione: We Are The Nightmare

Di Alberto Fittarelli - 22 Aprile 2008 - 0:00
We Are The Nightmare
Band: Arsis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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87

Che il death melodico riservasse, dopo tutto, delle potenzialità inespresse, lo intuivamo tutti, anche chi non ne poteva decisamente più della solita formula “strofa lanciata / chorus melodico” alla svedese. Che però la formula tecnica di questo genere, quella portata avanti nei primi due album dai Dark Tranquillity, potesse risultare in un disco così interessante, diciamocelo, non lo speravamo da un pezzo.

Gli americani Arsis, dopo un paio di dischi molto buoni come A Celebration of Guilt e United in Regret, non ancora del tutto organici ma decisamente accattivanti, arrivano col terzo We Are The Nightmare al traguardo obbligatorio Nuclear Blast, capace di dare loro l’esposizione necessaria; e ripagano con un album scintillante, capace di attirare anche gli ascoltatori più lontani dal melo death, magari per pregiudizi consolidati sulla miriade di dischi mediocri che la scena offre.

La loro capacità fondamentale risiede nel saper uscire dagli schemi, distribuendo le linee melodiche e integrandole in strutture complesse e basate su una grande tecnica: non, quindi, il solito ritornellino cantabile in mezzo a una canzone noiosa, ma pezzi costruiti per interessare ad ogni cambio di tempo, o grazie all’uso per una volta intelligente del concetto di melodia, mai tanto abusato come negli ultimi 10 anni di musica estrema. Una “Failing Winds Of Hopeless Greed”, per fare un solo esempio, mostra come gli americani sappiano superare le barriere tra brutallari e fan della Svezia à la Dark Tranquillity: robusta e feroce, arriva al chorus senza soluzione di continuità, aprendosi in una linea perfetta per colpire immediatamente, ma senza stancare dopo due ascolti.

Impressionante l’abilità dei musicisti coinvolti (e tra l’altro recentemente rinnovati), il che fa pensare come gli USA stiano davvero vivendo una rinascita tecnica e creativa negli ultimi anni (basti pensare a Origin, redivivi Immolation, Hate Eternal, Agalloch, gli stessi Arsis: un ampio spettro di sonorità per musica che ha in comune una cosa, la totale qualità). Skydancer vive in modo addirittura più maturo nella tracklist di questo album, dando davvero l’impressione di essere rimasto un primo passo su un sentiero – sino ad oggi – incompiuto. Paragone imngombrante per gli Arsis, ce ne rendiamo conto… ma come non provare una fitta al cuore sentendo quelle note vivere una nuova, inedita vita?

La strada è ormai aperta, sta agli Arsis decidere come percorrerla in futuro: We Are The Nightmare è per il momento un capitolo finora unico nel death tecnico/melodico degli ultimi 10 anni, e scusate se è poco.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

1. We are the Nightmare 04:03
2. Shattering the Spell 04:04
3. Sightless Wisdom 03:39
4. Servants to the Night 04:16
5. Falling Winds of Hopeless Greed 03:36
6. Overthrown 03:45
7. Progressive Entrapment 04:17
8. A Feast for the Liar’s Tongue 03:48
9. My Oath to Madness 03:54
10. Failure’s Conquest 05:25

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