Recensione: We Will Fight

Di Stefano Ricetti - 27 Aprile 2007 - 0:00
We Will Fight
Band: Alltheniko
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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79

Gli Alltheniko sono un trio di Vercelli, nato nel 2002, che attualmente annovera tra le proprie fila:  Dave Nightfight (Lead Vocals, Bass Guitars), Joe Boneshaker (Rhythmn And Lead Guitars) e Luke The Idol (Drums, Percussion And Vocals). Si professano adoratori di gente come Motorhead, Ronnie James Dio, Saxon, Manowar, Judas Priest, Iron Maiden e Annihilator. We Will Fight! è il loro primo full length, dopo la pubblicazione di tre demo, ed esce per la MyGraveyardProductions di Giuliano Mazzadri, una label che si sta conquistando, a colpi di fior di uscite, il primato per quanto attiene le release di HM classico da parte di band italiane.

We Will Fight! costituisce un vero toccasana per quanto concerne le uscite di HM immediato direttamente in mezzo alle gengive: i Nostri non si perdono in fronzoli e pestano alla maniera dei vecchi Exciter dalla prima all’ultima nota delle undici tracce dell’album. La loro miscela è un heavy speed anni Ottanta con delle sfuriate thrash qua e là, senza curarsi troppo della forma e mirando prepotentemente all’impatto. Se questo tipo di approccio va più che bene in un contesto musicale, altrettanto non si può dire per quanto attiene la copertina e il monicker della band: veramente infelici, tanto per usare un eufemismo!

We Will Fight!
Start con Thrash All Around, con la parte iniziale che miscela ben bene Running Wild e Iron Maiden, fino all’irrompere di Nightfight alla maniera del Dan Beehler d’annata per un brano che parte con il gas già premuto a fondo… I Nostri schiacciano l’occhiolino agli Annihilator di Jeff Waters in Strong Commandos in Black Tanks mentre in Wheel of Fortune il rifferama è Saxoniano così come l’interpretazione da parte del singer. Sufferman è figlia degenere dei Manowar primordiali – coro incluso – Dead Brain (Extermination) rilegge i Metallica di Ride the Lightning con velocità a la Sodom e Sound of Rust è Exciter al 90%. Coming Soon richiama ancora la band di Tom Angelripper, mostrando il lato più epico della proposta Sodom mentre The Silent Priest è un mix tra gli Exciter (a ridaje!) e i Judas Priest, sia come incedere che come intonazione del cantato. Alltheniko “We Will Fight!” è un inno che tributa ancora una volta il combo canadese di John Ricci al contrario di Criminal Mind, che risulta essere più ragionata, con atmosfere che rimandano alla Morgana nazionale più incazzata. Carcass è ultra-thrash a la Venom e si chiude con la cover di Ace of Spades dei Motorhead, sufficientemente riuscita.           

Gli Alltheniko mi hanno ricordato la furia devastatrice dei guerrieri canadesi Exciter e dei loro compatrioti Anvil: a mio avviso il mercato nazionale abbisognava di un’uscita discografica di questo tipo, che punta alle radici del genere, quelle più ruvide, quelle che più sono difficili da estirpare. I Nostri si sono lasciati alle spalle inutili e spesso stucchevoli esercizi di tecnica per colpire in mezzo allo stomaco gli audaci che si procureranno questo Cd, che val la pena di essere preso in considerazione da tutti gli amanti dell’HM feroce e violento. Certo, particolari innovazioni in We Will Fight! non ve ne sono, l’esercizio degli Alltheniko è la rilettura in chiave personale dei capostipiti del genere, ma il tutto è confezionato in modo genuino, senza particolari illusioni, come si era usi fare durante gli Eighties. La produzione di buon livello suggella il risultato finale. 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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