Recensione: Welcome

Di Matteo Lavazza - 29 Novembre 2003 - 0:00
Welcome
Band: Painstorm
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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75

Primo demo per i salentini Painstorm, gruppo che ha deciso di suonare un Thrash Metal vecchio stile di chiara matrice made in U.S.A., sulla scia di Exodus , Testament e compagnia bella.
L’inizio di questo cd è affidato a “Welcome to my Fucked up World”, bella Thrash song veloce e cattiva, con linee di voce di Ettore, anche chitarrista, che mi hanno ricordato parecchio quelle di “Bonded by Blood” degli Exodus, cioè sono grezze e minimali ma incredibilmente efficaci. La canzone ha di sicuro la sua arma migliore nella dinamicità dei riff, che riescono ad essere molto fluidi e potenti, peccato che qua e la gli arrangiamenti siano stati fatti in maniera forse troppo confusionaria, ma la canzone è davvero coinvolgente.
La successiva “Kill all your Fear” è giocata su ritmi più lenti, ma non per questo è meno potente della precedente, anzi arrangiamenti sicuramente migliori aiutano la band a salire di livello, molto bello il break solista centrale ad opera di Enrico Petroso, solo 18 anni ma già in possesso di ottima tecnica e di un ottimo gusto melodico.
L’ascolto prosegue poi con “Master of the Truth”altro bel pezzo Thrash vecchio stile, forse non molto originale ma decisamente ben riuscito grazie anche al lento stacco centrale che dona varietà a tutta la canzone, ancor una volta le linee vocali sono decisamente molto grezze ma riescono ad integrarsi molto bene con la musica, il che non è certo poco, ma sinceramente credo che una maggiore attenzione a questo aspetto potrebbe giovare alle canzoni dei Painstorm.
Il demo si conclude con “Near the Doors of Hell” lenta a confronto degli altri brani è la canzone che mi ha convinto meno del lotto, purtroppo un pezzo del genere per funzionare ha bisogno di arrangiamenti di prima qualità e purtroppo I 4 salentini non sono riusciti a far rendere al meglio le comunque buone idee che presenta il brano, credo che la ancora poca esperienza in fase di songwriting abbia avuto un certo peso in questo, di certo come ho detto le idee si sentono, peccato che non siano state sviluppate al meglio.
I suoni sono incredibilmente buoni se si pensa che i Painstorm hanno registrato il tutto da soli in un garage col solo aiuto di un multitraccia e di un computer, tutti gli strumenti riescono ad avere il loro spazio, l’unica pecca evidente è rappresentata secondo me dal volume troppo alto della voce, ma il lavoro che hanno fatto questi ragazzi è davvero buono.
Tecnicamente la band non è male, a volte sono un po’ confusionari ma di certo le qualità ci sono eccome, soprattutto il già citato Enrico alla chitarra solista riesce in alcune occasioni a fare delle cose davvero molto belle.
Per essere al loro primo demo i Painstorm  hanno messo in luce davvero tante qualità, prima di tutto hanno fatto vedere di avere tante idee da mettere in campo, adesso devono solo riuscire a farle rendere al meglio e poi avremo tra le mani una band davvero di alto valore, per ora non mi resta che aspettare fiducioso la loro prossima prova.

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75