Recensione: Welcome to the Ball

Di Federico Reale - 29 Agosto 2011 - 0:00
Welcome to the Ball
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Genere:
Anno: 1991
Nazione:
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96

A seguito del buon esordio Soldiers of the Night, con Digital Dictator e con l’album omonimo (ancora oggi riconosciuti come capisaldi inattaccabili dell’US Metal), i Vicious Rumors a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 erano sicuramente uno dei gruppi HM più capaci dell’epoca. Il loro stile inconfondibile era fonte di godimento per numerosi metallari, grazie a brani memorabili quali “Ship of Fools”, “Lady Took a Chance”, “Out of the Shadows” e molti altri; ma, si sa, è nel periodo di crisi di un genere che si ha la prova della validità di un complesso: i Vicious Rumors in piena esplosione Grunge si riconfermano come una delle migliori band al mondo, e lo dimostrano alla grande con il loro capolavoro Welcome to the Ball.

Per chi vuole giocare a trovare le influenze, si possono avvertire echi di gruppi come Judas Priest, Queensryche e Crimson Glory, ma i Vicious Rumors, che hanno ormai raggiunto la pienissima maturità artistica, hanno ormai un tocco caratteristico e subito riconoscibile, come già detto in apertura.

Ciò che contraddistingue i Nostri dalle miriadi di altri gruppi heavy metal che popolavano la scena a cavallo tra i due decenni, è il perfetto bilanciamento tra melodia, potenza e tecnica, con nessun elemento a prevalere sull’altro. Per averne la prova, basta ascoltare la sola “Dust to Dust”: intro acustica melodicissima, riff rocciosi e base ritmica tutt’altro che prevedibile e scontata. Per tutto il platter, i Vicious Rumors dimostrano di essere tutto meno che un gruppo monocorde, passando dalla furia dell’opener “Abandoned” alle chitarre fiere e decise di “Strange Behaviour”, passando per le rasoiate “You Only Live Twice” e “Six Stepsisters”, brano praticamente Thrash Metal, che dimostra la versatilità dei musicisti e soprattutto del mai troppo compianto Carl Albert, e per la toccante power ballad conclusiva “When Love Comes Down”, in grado di far impallidire anche i migliori gruppi Melodic Hard Rock/AOR.

Ogni pezzo raggiunge l’eccellenza, ma se fossi obbligato a scegliere delle canzoni che svettano sulle altre, sceglierei “Raise Your Hands”, infarcita di riff ed assoli memorabili in quantità industriale (ma quale brano di Welcome to the Ball non lo è?), e soprattutto “Children”, uno dei picchi dell’Heavy Metal tutto: non si può descrivere questa canzone a parole, l’unico modo per far capire al lettore la sua bellezza, è invitarlo a dare un ascolto il più presto possibile.

Senza altri (troppi) giri di parole ci troviamo di fronte ad uno dei dischi Heavy Metal (e non solo) più belli di sempre. Purtroppo la sfortuna perseguita i Vicious Rumors, che, dopo la pubblicazione dell’ottimo successore di Welcome to the Ball, intitolato Word of Mouth (1994), perdono il cantante Carl Albert in un incidente stradale, e da allora le cose non saranno più le stesse: il gruppo sforna album di qualità sempre peggiore, fino a riprendersi nel nuovo millennio grazie ad album validi come “Warball” e il recentissimo “Razorback Killers”, senza comunque arrivare alla magia dei primi cinque lavori.

Ma l’ugola stentorea di Carl Albert, i riff possenti di Geoff Thorpe, le emozioni dei Vicious Rumors, sono custoditi tra i solchi di Welcome to the Ball, testimonianza inossidabile di un gruppo tanto grande quanto sfortunato.

 


Federico “Federico95” Reale

 

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Tracklist:

01 Abandoned
02 You Only Live Twice
03 Savior from Anger
04 Children
05 Dust to Dust
06 Raise Your Hands
07 Strange Behaviour
08 Six Stepsisters
09 Mastermind
10 When Love Comes Down


Line-up:

Carl Albert: vocals
Geoff Thorpe: guitars
Mark McGee: guitars
Dave Starr: bass
Larry Howe: drums

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Genere:
Anno: 1994
85