Recensione: Wetwired

Di Eugenio Giordano - 12 Maggio 2004 - 0:00
Wetwired
Band: Icycore
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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69

Dopo molte vicissitudini e problemi con le etichette discografiche i nostrani Icycore sono riusciti ad accasarsi presso la potentissima Limb Music tedesca per pubblicare il loro esordio discografico sulla lunga distanza intitolato “Wetwired”. Il gruppo livornese è autore di un prog metal raffinato ed elegante, libero da catalogazioni o preconcetti artistici e capace di generare fortissime emozioni fin dal primo ascolto.

Gli Icycore hanno una tecnica esecutiva e un gusto compositivo straordinari, “Wetwired” è semplicemente un disco bellissimo, intelligente e dinamico. Questo lavoro dimostra la personalità artistica di una band relativamente giovane ma completamente libera dai canoni del metal italiano e da possibili catalogazioni oggi imperanti nella scena eurpea. Il concept lirico del disco si affida a una intrigante trama sci-fi che abbina tematiche personali e psicologiche ad ambientazioni futuristiche che ricordano l’atmosfera di Blade Runner o Matrix. La produzione del disco è sinceramente eccezionale, faccio platealmente i miei complimenti a Luigi Stefanini, perchè questo disco è la sua migliore produzione sonora in asssoluto (le conosco tutte). Le chitarre hanno un sound oscuro e avvolgente, creano un potente substrato sonoro capace di modificarsi e mutare in ogni frangente del platter. La sezione ritmica è stellare, gli Icycore hanno concettualizzato le sperimentazioni ritmiche dei Dream Theater di “Awake” integrandole con alcuni spunti inediti accostabili al prog metal di band del calibro dei Pain of Salvation o dei romani DGM. Valerio Voliani è interprete di una prestazione vocale maiuscola generando un pathos coinvolgente ed elegante in ogni brano del disco, finalmente un cantante italiano davvero progressivo. A questi elementi unite delle tastiere dal vago sapore “techno” accostabili a quelle degli Eldritch di “Headquake” e credo avrete un quadro verosimile del sound degli Icycore.

Il disco è introdotto dalla title track, una composizione articolata e ambiziosa dove gli Icycore creano un dinamismo sonoro sconcertante alternando parti ritmiche sopraffine a spunti vocali dal gusto innegabile. Ottima “The net” ha una ossatura ritmica potente e cambievole ma grazie a un refrain vocale crescente riesce a colpire l’ascoltatore fin dal primo passaggio. Le progressioni ispirate di “Visions of the numeric life” dimostrano la competenza artistica di questi livornesi, sono sconcertato dal fatto che questo cd sia un debutto vista la qualità sopraffina del metal degli Icycore. Splendida “The hollow man” rappresenta una delle composizioni più belle del disco, le tastiere qui sono straordinarie e gli arrangiamenti progressivi rendono il tutto davvero coinvolgente e dimanico. Con “Chrome” gli Icycore si spingono verso lidi sperimentali e intelligenti strutture ritmiche accostabili a mostri sacri quali Evergrey e Balance of Power. Le successive “A new gestalt” e “Watch me now” si muovono tra riff oscuri e una sezione ritmica articolata e ambiziosa, ancora gli Icycore si dimostrano eleganti compositori. La conclusiva “Eternal unlife” risulta maggiormente azzardata e sperimentale ma non perde il fascino delle precedenti regalandoci ancora una episodio musicale sopraffino.

Finalmente una band italiana di calibro indiscutibilmente alto ha potuto contare sulla promozione di un colosso europeo come Lmp Music e spero che questi ragazzi possano farsi notare il più possibile in Europa e nel mondo perchè si meritano un futuro pieno di soddisfazioni e risultati. Questo “Wetwired” è un disco che sento di consigliarvi sinceramente.

1. Wetwired 06:26 
2. Upload 03:31 
3. The Net 06:35 
4. Visions of Numeric Life 04:19 
5. The Hollow Men 05:46 
6. Watchdog & Virus 04:48 
7. Chrome 07:19 
8. Redefine Stru 01:57 
9. A New Gestalt 07:18 
10. Watch Me Now 06:12 
11. Inner Void 03:09 
12. Eternal Unlife 08:10  

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