Recensione: What If…

Di Mauro Gelsomini - 14 Giugno 2003 - 0:00
What If…
Band: Burns Blue
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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67

Si incontrano due dei volti più popolari dell’AOR made in UK, ovvero Vinny Burns, chitarrista dei Ten, e Sam Blue, singer degli Ya Ya. Il progetto coinvolge anche il batterista degli FM, Pete Jupp e il bassista dei Wishbone Ash, Bob Skeat.
Quella che può sembrare una trovata commerciale, si dimostra più ingenuamente una prova di classe, da parte di Vinny Burns, che sa alla perfezione come si produce un album di classic rock, e mescola a tal proposito elementi del sound dei primi Ten (vedi il refrain dell’opener “Cool Me Down”), la freschezza compositiva di band come gli FM di “Taking It To The Streets”, o dei primi Boston, ben evidenti nel south-rock di “Straight. Blue non offre spunti eccezionali, come aveva abituato negli FM, ma a tenere banco ci pensa spesso Burns: a tale proposito citerei lo strepitoso assolo di Vinny, che conclude il classico english rock di “Deadly Sin”, senza lasciarsi andare in esibizionismi da primadonna, dal momento che rimane a fare da sottofondo al chorus.
Radiofonica al massimo la successiva “Don’t Wanna Know”, addirittura introdotta dal sax di Tony Kelly  piuttosto poppish, che poi torna a duettare con la chitarra di Burns nell’assolo centrale. Si smorzano i toni (e anche il mood) con “Lover’s Game”, ballad sfiatata che molto deve, sulle strofe, al pop degli anni ’60, e, manco a dirlo, ai Ten per quanto riguarda il ritornello. Si passa quindi all’americanissimo sound di “I’m Gonna Win”, che vede impegnato Burns in tastieroni a là Survivor, per non parlare di “Crazy”, che non mi stupirei di ascoltare su una radio popolare, magari sulla strada per il mare, la domenica mattina…
L’atmosfera spensierata prosegue: con “She Wrote” siamo ormai definitivamente approdati sulle sponde del southern-rock, mentre “Tomorrow Never Comes”, cantata quasi completamente a due voci, ricorda un po’ i Magnum più sobri. Si torna al rock d’oltremanica con “To One Side”, fresco e giocoso come solo una summer hit saprebbe essere, non certo brillante per originalità, ma piacevole e quantomeno non troppo insistente. La song termina bruscamente e la successiva “Hung Out Too Dry” prende la parola con un hard rock finalmente sudato, ancora in controcanto, prima della sognante “Where Are You Now”, che chiude il disco lasciando quel sapore di allegria prefestiva e che sembra augurare a tutti buone vacanze…
Non me ne vorranno certo i nostri, se ho calcato l’accento sul lato pop/rock dell’album: di questo si tratta, alla fine dei conti; di classe, ma pur sempre pop/rock…

Tracklist:

1.  Cool Me Down      
2.  Straight      
3.  Deadly Sin      
4.  Don t Wanna Know      
5.  Lover’s Game      
6.  I m Gonna Win      
7.  Crazy      
8.  She Wrote      
9.  Tomorrow Never Comes      
10. To One Side      
11. Hung Out Too Dry      
12. Where Are You Now?

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