Recensione: When Death Comes

Di Angelo D'Acunto - 2 Agosto 2009 - 0:00
When Death Comes
Band: Artillery
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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80

Gradito ritorno sulle scene quello degli Artillery, sicuramente uno fra i
gruppi più sottovalutati dell’intera scena thrash metal europea, nonostante una
qualità effettiva delle produzioni decisamente d’altissimi livelli. A ben dieci anni di
distanza dall’ultimo B.A.C.K. la band danese riapproda sul mercato musicale con
When Death Comes, album numero cinque di una carriera trentennale iniziata nel
1985 con
Fear Of Tomorrow
, seguito a ruota da
Terror
Squad
e dal capolavoro
By
Inheritance
.

Nonostante la prolungata assenza dalle scene, gli Artillery non solo
dimostrano di essere ancora vivi e attivi, ma sottolineano anche quello che è
l’ottimo stato di forma dei singoli elementi grazie sopratutto ad una prova
esecutiva precisa al millimetro, il tutto corredato da un songwriting che riesce
ad essere ancora fresco e ispirato. I dubbi iniziali potevano riguardare
solamente l’assenza di Flemming Rönsdorf dietro al microfono, sostituito
da Søren Nico Adamsen, singer stilisticamente lontano anni luce da
Rönsdorf
, ma, come vedremo, capace comunque di mettersi in bella mostra con
una prestazione maiuscola, risultando anche essere una sorta di valore aggiunto
per quanto riguarda il fattore compositivo.
La tripletta iniziale When Death Comes/Upon My Cross I Crawl/10.000 Devils
spazza subito via ogni dubbio: la band è in forma smagliante ed è ancora capace
di colpire l’ascoltatore con violenza inaudita, più l’aggiunta di piccole dosi
di melodia e l’ottimo lavoro di Adamsen dietro il microfono ad alzare di
non poco il livello qualitativo dei pezzi a disposizione. Con l’avanzare della
tracklist ci troviamo di fronte ad una serie di colpi messi a segno con
esperienza e con una violenza pari ad una scarica di pugni dello stomaco, dove a
dominare è sempre un riffing, ad opera delle chitarre dei fratelli Stützer,
tagliente come non mai e riconoscibile a miglia di distanza. Se la violenza di
Sandbox Philosopsy viene spezzata un tantino da un ritornello “catchy”
ma comunque efficace al punto giusto, la successiva Delusions Of Grandeure
si regge su linee melodiche ancora più accentuate, sopratutto per
quanto riguarda gli arpeggi di chitarre acustiche dell’incipit ed un cantato
Søren
meno aggressivo rispetto alla media. Fedelissime alle coordinate
thrash più classiche sono invece le violente bordate di Not A Nightmare
e Uniform, mentre la conclusiva The End è
caratterizzata da ritmiche più lente e cadenzate in apertura, per poi lasciare
spazio, successivamente, ad una parte centrale decisamente più violenta, diretta
e condita da un refrain facilissimo da memorizzare nell’immediato. In tutto
questo rimane solo da segnalare una produzione adottata un po’ meno “limpida”
che va a penalizzare sopratutto i suoni di batteria, ma che resta comunque poca
cosa di fronte ad una tracklist sempre fissa su livelli qualitativi decisamente
alti.

Per concludere, resta veramente poco da aggiungere a quanto già detto. Sia
chiaro, non ci troviamo sicuramente ai livelli dei dischi del passato,
sopratutto per quanto riguarda l’inarrivabile By Inheritance, ma
resta comunque il fatto che gli Artillery, con questo nuovo When Death Comes,
dimostrano di saperci ancora fare e di non avere la minima intenzione di
appendere gli strumenti al chiodo per lasciare spazio alle nuove leve.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 When Death Comes
02 Upon My Cross I Crawl
03 10.000 Devils
04 Rise Above It All
05 Sandbox Philosopsy
06 Delusions Of Grandeure
07 Not A Nightmare
08 Damned Religion
09 Uniform
10 The End

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