Recensione: When Landscapes Bled Backwards

Di Stefano Risso - 29 Ottobre 2007 - 0:00
When Landscapes Bled Backwards
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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80

Siete amanti del brutal? Prestate attenzione. Siete amanti del death tecnico?
Prestate attenzione ugualmente. Non è facile trovare una formazione che riesca a
fondere insieme la matrice più violenta del death metal, insieme a quella
prettamente tecnica, senza proporre un pastone di citazioni e influenze in cui
le due componenti rimangano slegate, senza aggiungervi nulla di personale.
Ebbene i greci Sickening Horror ci sono riusciti, e anche molto bene.

Sì perchè il trio ateniese ha dimostrato di saper carpire il meglio da entrambe
le componenti sopraccitate, estrapolando il meglio da ognuna: velocità
assassina, assalti in piena regola, ferocia nell’esecuzione, growling basso e
monocorde al punto giusto da una parte, e melodie che si insinuano nei frequenti
cambi di ritmo, grandissimo dinamismo nel riffing, mostrando grande tecnica ed
equilibrio nel saperla gestire al meglio in funzione dei brani, e stacchi dal
sentore jazzato dall’altra. Il tutto stemperato con personalità e sapienza,
senza effettuare una semplice operazione copia/incolla, inserendo di tanto in
tanto campionamenti industrial/post-core, e stupendo per l’elevata qualità
complessiva del prodotto, dando vita a una disco godibile sin dal primo ascolto.

Il che non è poco viste le intenzioni che hanno spinto i Sickening Horror
nella lunga gestazione di When Landscapes Bled Backwards, dal
momento che il rischio di scontentare entrambe le “fazioni” di deathsters a cui
l’album è indirizzato era molto forte. Tutto diventa meno inspiegabile quando
scorriamo la line-up dei greci e troviamo il nome di George Kollias alla
batteria, con la consueta prova mostruosa a dare una marcia in più alle canzoni
del disco. Non sarebbe rispettoso non dare atto anche agli altri due componenti,
che non sfigurano minimamente dinnanzi al batterista, anzi, peccando solo in
popolarità spiccia tra l’audience metallica, sfoderando anch’essi prove di
altissimo livello. Tutto molto bello, ma, vi starete chiedendo, le canzoni?
Semplicemente una meglio dell’altra, in bilico tra furia cieca e accelerazioni
spaventose in An Eerie Aspect of Us… Drowning o in Forsake My
Bleeding
(dove Kollias fa quasi “paura” per quanto va forte…), e
tecnicismi, cambi di ritmo, melodie acide, songwriting elaborato ma non
prolisso, in This Cold Funeral, Imprisoned In Apocalypse, o nella
strumentale Virus Detected, vero e proprio tributo agli Atheist.

When Landscapes Bled Backwards è una continua goduria che invaderà
le vostre orecchie, un album ispirato, genuino, suonato e composto da musicisti
preparatissimi, elaborato, ma che non richiede più di un paio di ascolti per
inquadrarlo a pieno. La speranza è che i nostri si possano ripetere a breve,
anche dopo la dipartita di Kollias e la sua decisione di impegnarsi
unicamente con i Nile. Intanto il consiglio di procurarvi questo
gioiellino è ben più di un’esortazione… è un imperativo!

Stefano Risso

Tracklist:

1. Descending The Mind’s Abyss
2. An Eerie Aspect of Us… Drowning
3. This Cold Funeral (mp3)
4. The Perfect Disease
5. Imprisoned In Apocalypse
6. Forsake My Bleeding (mp3)
7. Dark One Surreality
8. Virus Detected
9. Filming Our Graves
10. Embrace The Abstract
11. All Perceived Nothing
12. When Landscapes Bled Backwards

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