Recensione: Whirl evoken by prayers

Di Claudio Casero - 23 Marzo 2006 - 0:00
Whirl evoken by prayers
Band: Malediction
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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84

Questo demo degli ungheresi Malediction, intitolato “Whirl evoken by prayers”, è stato pubblicato più di un anno fa, ma arriva solo ora nelle nostre mani ed essendo un lavoro di tutto rispetto, mi sono sentito in dovere di recensirlo su queste pagine. La band, composta da István Dinnyés (voce), Zoltán Peter (chitarra), Akos Várhalmi (chitarra), András Gábor (basso) e József Képesi (batteria), ci propone un death metal melodico ma al tempo stesso potente che ripesca alcuni momenti dal thrash della vecchia scuola americana.

“Suppress wrath” viaggia all’insegna della violenza pura caratterizzata da suoni di chitarra squisitamente death che ricordano da vicino band come Death e Morbid Angel con la presenza di un’indubbia personalità che rende il brano ancora più piacevole e accattivante. I numerosi cambi di tempo presente nella canzone in questione conferiscono maggior complessità ad un sound già notevolmente interessante senza però rendere il tutto eccessivamente caotico e di difficile ascolto.
Con “Draconis” passiamo ad un death metal sicuramente maggiormente atmosferico dovuto anche all’inserimento di un tappeto di tastiere che riesce a creare un’ambientazione surreale e a tratti fantastica. Punto focale di tutto il brano è sicuramente la voce di István che riesce a dare il meglio di se con un growl alquanto gutturale che, pur non essendo esasperato, riesce a suscitare nell’ascoltatore una sensazione quasi di disagio unita ad un suono granitico di chitarra i cui riff sono una mattonata sulla testa. La band riesce a passare senza il minimo disagio da un sound cupo ed estremamente lento ad un suono più veloce ed incisivo che ricorda, in alcuni frangenti, quello dei Deicide di “Legion”.
Passando a “Flowing anger” ci spostiamo verso lidi maggiormente estremi lambendo territori come il brutal death dei Broken Hope degli esordi grazie ad un suono di batteria al fulmicotone e ad una voce estremamente cadenzata che segue pedissequamente la sessione ritmica diventando, in certi frangenti, una sorta di cantilena che riesce ad affascinare nella sua semplicità.
Il momento thrash dei Malediction si esprime soprattutto in “Awakening” in cui riff distorti di chitarra che ricordano quelli tipici della bay area accompagnano una voce “marcia” al punto giusto in attesa dell’imminente esplosione sonora che non tarda ad arrivare lasciando a bocca aperta l’ascoltatore a causa dell’immane energia che la band riesce a sprigionare.
Il demo si conclude con “Nammtar”, brano tratto dal loro precedente lavoro “Eritis sicut deus…” del 2000; in questo caso si può notare come la band sia cresciuta in maniera esponenziale in questi quattro anni sia dal punto di vista compositivo che come strumentisti. La canzone in questione, infatti, pur essendo notevolmente valida, presenta alcune pecche come una certa monotonia nel sound e una voce che, purtroppo, non riesce a convincere appieno risultando a tratti troppo cantilenante. Punto a favore del brano è sicuramente un sound di chitarra molto personale che desta notevole interesse nell’ascoltatore.

Questo “Whirl evoken by prayers” è quindi un ottima presentazione dei Malediction che hanno dimostrato di avere parecchie cartucce ancora da sparare; eccezion fatta per la registrazione che non è delle migliori, il demo in questione non presenta particolari pecche né cadute di ritmo risultando convincente e molto interessante dall’inizio alla fine. La band si è proposta di comporre qualcosa che fosse cattiveria pura che sprizzasse energia da tutti i pori e direi che lo scopo è stato raggiunto in pieno. Coniglio vivamente questo lavoro a tutti gli amanti del death nella convinzione che non rimarranno delusi in attesa del fatidico full-length della band ungherese.

Contatti:
Gábor András
H-7631 Pécs
Mátyás F.
tér 1
Hungary

TRACKLIST
1. Suppress wrath
2. Draconis
3. Flowing anger
4. Awakening
5. Nammtar

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Band: Malediction
Genere:
Anno: 2004
70