Recensione: Witchkrieg

Di Angelo D'Acunto - 29 Agosto 2010 - 0:00
Witchkrieg
Band: Witchery
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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70

Tornano sul mercato i Witchery, band che vede la presenza in line up di Patrik Jensen (The Haunted), Sharlee D’Angelo (Arch Enemy, Spiritual Beggars, Mercyful Fate) e Martin “Axe” Axenrot (Opeth, Bloodbath), dedita da oltre dieci anni ad un thrash metal con forti venature black, più l’aggiunta di piccole dosi di heavy. Un “semplice” side-project, sulla carta, ma che comunque non ha mancato di offrire (in passato) lavori, sia chiaro, non certo originalissimi, ma comunque di buon livello qualitativo.

Witchkrieg si presenta, sostanzialmente, come il naturale prosieguo del precedente Don’t Fear The Reaper, disco che, se da una parte non aggiungeva nulla di nuovo a quanto fatto in passato dalla band svedese, dall’altra appariva fin troppo “anonimo”, se vogliamo dirlo, e fondamentalmente privo di sussulti veri e propri. In questo caso, però, le novità in parte ci sono: il songwriting appare più fresco, o quantomeno su livelli più che buoni, mentre d’altro canto il terzo cambio dietro il microfono, che vede l’arrivo dell’ex-Marduk, Erik “Legion” Hagstedt, dà ai Witchery quella piccola spinta in più necessaria a ritornare sui livelli qualitativi dei primi dischi. A corredare il tutto, una lunga lista di ospiti del calibro di Kerry King (Slayer), Gary Holt e Lee Altus (Exodus) ed Andy LaRocque (King Diamond), chiamati a piazzare qualche piccola “rifinitura” ad un lavoro che non sarà sicuramente nulla di trascendentale, ma che comunque convince già nel corso primo giro nel lettore, conservando anche una certa longevità con i successivi ascolti. Disco contenente una serie di pezzi ben strutturati (e coinvolgenti) come la stessa title-track (vera e propria mazzata nei denti con base ritmica puramente thrash), la cadenzata The God Who Fell From Earth (più vicina al black che al thrash, in questo caso), la malefica From Dead To Worse ed una Wearer Of Wolf’s Skin che arriva a sfiorare i territori del death metal: il tutto a mettere in risalto un songwriting che, come già detto, migliora in modo netto, già rispetto alla release precedente. Non da meno anche la prova dei singoli componenti, a partire da una sezione ritmica che ha Martin Axenrot come vero e proprio protagonista, e fino ad arrivare all’ottima prova vocale di Legion, anche se apparentemente limitata ad adattarsi “semplicemente” sulle singole tracce.

Nulla di innovativo, come da previsione, ma, in ogni caso, piuttosto valido. Witchkrieg si divide tra qualche spunto piuttosto interessante e soluzioni che non inventano praticamente nulla, ma che comunque convincono anche dopo numerosi ascolti, e che soprattutto permettono ai Witchery di tornare su livelli più che buoni dopo il clamoroso passo falso di Don’t Fear The Reaper.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Witchkrieg
02 Wearer Of Wolf’s Skin
03 The God Who Fell From Earth
04 Conqueror’s Return
05 The Reaver
06 From Dead To Worse
07 Devil Rides Out
08 One Foot In The Grave
09 Hellhound
10 Witch Hunter

Line Up:

Erik “Legion” Hagstedt: vocals
Patrik Jensen: guitars
Richard Corpse: guitars
Sharlee D’Angelo: bass
Martin Axenrot: drums

Guests:

Kerry King (Slayer)
Hank Shermann (Mercyful Fate)
Gary Holt/Lee Altus (Exodus)
Andy LaRocque (King Diamond)
Jim Durkin (Dark Angel)

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