Recensione: Words Of Nostradameus

Di Paolo Beretta - 2 Gennaio 2004 - 0:00
Words Of Nostradameus
Band: Nostradameus
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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77

Capita spesso di sentire parlare bene di un gruppo, di avere ferma intenzione di approfondirne la conoscenza, ma poi, vuoi per mancanza di soldi, di tempo e altri mille problemi, lasci perdere e te ne dimentichi. Sapevo la storia dei Nostradameus: due musicisti (Jake Freden e Freddy Persson) che suonano death metal; si avvicinano al power dopo aver assistito, estasiati, al concerto di Gamma Ray e Iron Savior.

Per fortuna c’è il Natale, ci sono i “buoni” per i compact disc regalati dal fido fratello e ci sono alcune ottime sponsorizzazioni che ti sembrano fare l’occhiolino. Io stavo scorrendo con lo sguardo almeno una ventina di cd che mi ero scritto su una lista e che poi avrei dovuto scremare. Fra tutti, in bella mostra, ecco apparire tra le lenti dei miei occhiali, appannate dal caldo del negozio in contrasto con il freddo gelido dell’esterno, un cofanetto alla lettera N: i Nostradamus, leggo convinto da buon italiano quale sono, mentre il loro nome corretto è NostradamEus.

Quando ero già pronto a tremare in vista del temutissimo prezzo del cofanetto, comprendente i primi 3 cd degli scandinavi, giro il cartonato scoprendo due onestissime cifre: 19 €!!! Non ci sono scuse questa volta. Scarto il primo disco che mi capita tra le mani (il debutto Words Of Nostradameus) e lo metto con cura nel lettore…

…Solito inizio: intro di un minuto e mezzo con parlato/cantato lento e opener sparata a velocità “power”. Carina però quest’opener, penso tra me e me, mentre leggo canticchiando il testo facile, facile e mi lascio trasportare dalla sezione ritmica. Molto carina, mi correggo poco dopo, quando i minuti passano e le strofe / chorus di Vision continuano a scavare nella mia memoria per trovare un posto di rilievo. Veramente bella quest’opener, con oh,oh, finali alla HF e ottime linee melodiche, scrivo adesso dopo 15 ascolti attenti che non scalfiscono la potenza trascinante della Hit. Abituato a delusioni, più o meno marcate, per la maggior parte dei debut album power post 1997, pensavo che Vision fosse un fiore nel deserto e l’unico pezzo degno di nota che, magari, i Nostradameus avevano studiato per anni. Mentre proseguo nell’ascolto, tuttavia, noto che la mia mano sinistra continua a battere il tempo, non sento sbavature, il sound mi piace e non sento la minima necessità di saltare nessuna traccia. Strano. Solitamente i debut album soffrono di continuità e la differenza tra top song ed il resto è abbastanza marcata, se non abissale. Altrettanto strana è la lunghezza delle canzoni che accarezzano per due volte i 6 minuti e sfondano o si avvicinano molto ai 5 senza per questo risultare noiose. La produzione è di livello e buona la qualità dei musicisti. Una sezione ritmica divertente che, ovviamente, predilige i tempi sostenuti ma che offre spesso cambi di passo molto riusciti. I solos sono decisamente Helloween oriented con scale fulminanti ed allegre mentre la voce, abbastanza pulita e non altissima, risulta essere gradevole. Questi quattro svedesi dimostrano di saperci fare trovando sempre melodie fresche e, per chi segue il power metal moderno, sa quanto sia difficile questo. Offrono break riusciti e anche nel lento Without Your Love non cadono con un pezzo facile, essenziale, ma piacevole. Virano verso un Power Heavy Metal potente e spensierato nella tempestosa Master Of The Night che ricorda i primi esaltanti Helloween per il lavoro di basso e di chitarre fuori dall’ordinario. Cominci a renderti conto della caratura di questo cd quando anche nella successiva Black Fate ti ritrovi a cantare il chorus come se lo conoscessi da anni. In generale non ci sono cadute e addirittura i nostri si permettono il lusso di piazzare, dopo The Crown’s Inn, una piccola perla di appena 50 secondi dimostrando che, anche in minuto scarso, sono capaci di lasciare il segno. Notevole l’incalzante Brother In Chains che, in una terremotate e camaleontica sezione ritmica, mette in risalto l’estensione di Freddy Persson. Words Of Nostradameus si chiude con One For All, All For One. Non una suite con un dolce strimpellio melanconico bensì un inno magniloquente, ruffiano, che strizza l’occhio ai migliori HF (apparizione riuscita di Joachim Cans).

Questo cd anche se non inventa assolutamente nulla è una bomba. Indiscutibilmente prende spunto da Helloween e Hammerfall ma è altrettanto vero che lo fa con estrema sapienza dando alla luce un prodotto piacevolissimo ed omogeneo che non me lo fa catalogare come clone album ma come un debutto da ricordare. Scorre senza pause: l’ascoltatore deve gustarsi queste  11 tracce di spessore, senza pretese d’innovazione, ma con la convinzione che questa musica solare ed accattivante, power metal moderno, possa ancora regalare momenti di puro godimento se si è amanti del genere. Peccato che siano caduti con il successivo cd (anche per problemi di line up), ma questa è decisamente un’altra storia!                     

TRACKLIST:
1. Words Of Nostradameus
2. The Vision
3. Out Of This World
4. Nightmare Prophecy
5. Without Your Love
6. Master Of The Night
7. Black Fate
8. The Crown’s Inn
9. Resurrection
10. Brother In Chains
11. One For All, All For One. 

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