Recensione: Work Of God United Entertainment

Di Stefano Ricetti - 22 Novembre 2010 - 0:00
Work Of God United Entertainment
Band: W.O.G.U.E.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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75

Il disco.

Questa “Opera” era inizialmente uscita il 1° maggio scorso sotto il moniker di “OPUS DEI”, primo nome scelto dalla band. Purtroppo, proprio il giorno stabilito per lanciare nel mercato la nuova fatica di Steve Sylvester e soci, l’omonima associazione religiosa pensò bene di inviare, tramite i loro legali, una formale diffida all’etichetta e alla band, intimando la cessazione immediata dell’utilizzo di quel nome, in quanto riteneva offensivo l’accostamento tra una rock band e la prelatura personale della Chiesa Cattolica.

A nulla servì obiettare che la dicitura latina di uso comune “opera divina” scelta dalla band non aveva alcuna relazione con l’operato dell’omonima setta e che i testi delle canzoni non contenevamo alcun riferimento o provocazione nei loro confronti. Tutte le copie del CD già stampate hanno dovuto essere ritirate e distrutte e il progetto ha dovuto subire alcuni mesi di sospensione prima di riaffacciarsi sul mercato sotto la nuova denominazione di W.O.G.U.E.

La band.

W.O.G.U.E. (acronimo per Work Of God United Entertainment) si compone di cinque musicisti provenienti dalle più diverse estrazioni collegate alla musica “Dark-Rock”. Nasce nel 2007 dall’incontro tra Steve Sylvester, cantante leader e compositore dei seminali DEATH SS, la più famosa ed oscura heavy metal band italiana, e JJM Masini, bassista, producer e compositore dell’area dark-wave fiorentina, ex componente della cult band SOUL HUNTERS e più recentemente one-man-band del progetto breakbeat Weird Uncle Betty. Completano la line-up Freddy Delirio, tastierista e produttore, anch’esso proveniente dai DEATH SS, Gherardo “Ghez” Monti, chitarrista e rinomato sound-engineer free-lance, e l’ex modello e session man Lorenzo “Carranza” Calonaci alla batteria.

Le influenze musicali dei W.O.G.U.E. sono molto variegate: partono dal più oscuro rock progressivo degli anni ’70 di gruppi tipo Black Widow, passando per la pop-dark-wave anni ’80 di Sisters Of Mercy e Depeche Mode e per l’industrial-noise dei primi Nine Inch Nails. Il tutto ovviamente filtrato dalla forte personalità dei singoli musicisti coinvolti nel progetto, che riescono a creare nei W.O.G.U.E. un sound nuovo e inconfondibile, fresco e accattivante.

Le canzoni.

I testi dei W.O.G.U.E. parlano di amore, odio e disperazione, di sesso estremo e male di vivere, di rapporti difficili e conflittuali con il partner, di nuda e cinica realtà quotidiana.

 

Le righe fino a ora riportate fanno parte del comunicato con il quale il progetto Work Of God United Entertainment è stato, di fatto, resuscitato con una diversa denominazione dalla Lucifer Rising Records.

Steve Sylvester, oltre a essere un personaggio unico all’interno del music biz a livello mondiale, è fondamentalmente un’anima dannata, alla continua ricerca di stimoli nuovi, sempre restio a glorificare un passato tanto ingombrante quanto importante. Controcorrente per natura e anticonformista per scelta e credo personale, ha osato spesso oltre i limiti, assumendosene la responsabilità e pagando di persona le conseguenze di certi comportamenti estremi.

Il progetto W.O.G.U.E., da questo punto di vista, costituisce ancora una volta una sfida da parte del nostro all’establishment dell’heavy metal e derivati. Vedere Steve&soci vestiti di tutto punto come se stessero andando a una cena galante piuttosto che alla prima della Scala di Milano nella back cover di Work Of God United Entertainment costituisce già una prova di tradimento verso i soloni residenti nel Valhalla, quelli che hanno il potere di decidere cosa sia “In” e cosa sia “Out” nei confronti delle Sacre Tavole del Metallo.

Il disco sprigiona classe, indipendentemente dalla quantità di melodia sparsa profusa e va considerato in blocco, senza distinguo di sorta. Le influenze dei gruppi sopra descritti ci sono tutte e non sono per nulla mistificate. Steve Sylvester fa lo Steve Sylvester e questo già potrebbe bastare. Il coinvolgimento, poi, di personaggi ai alta caratura come Gherardo “Ghez” Monti e Freddy Delirio, senza dimenticarsi di JMM e Calonaci è sinonimo di garanzia, anche in ambienti Dark’N’Goth.

Per gustare appieno l’essenza sperimentatrice di Work Of God United Entertainment si deve, nell’ordine: cancellare dalla mente le sonorità possenti e fottutamente HM di un “pezzo tutto d’un pezzo” come Peace Of Mind, dimenticarsi per cinquanta minuti abbondanti di quanto sia heavy Murder Angels, distogliere il pensiero dall’Epica sontuosa di Seventh Seal – il brano – e, se e quando diverrà possibile, spararsi, o quantomeno tentarci idealmente, tutto l’album mentre ci si reca in automobile al prossimo, importante, concerto dei Death SS. Booklet di sedici pagine con tutti i testi e corredato da un artwork di livello.

Controverso, oscuro, a tratti luminosissimo, di certo al di fuori del compromesso e coraggioso. In una sola parola, affascinante, con buona pace di alcuni pretoriani inviperiti, lassù dove Odino troneggia.

Steve Sylvester stupisce ancora.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1) My Goddess
2) Bleeding
3) Mesmerized
4) Where Love Has Gone, Liar
5) Blow My Mind; Shock Me
6) Hold Me, Touch Me, Heal Me
7) Falling Into You
8) Desperation
9) Out Of Time
10) Sometimes

Line-up:
Steve Sylvester – voce
JJM Masini – basso
Freddy Delirio – tastierie
Gherardo “Ghez” Monti – chitarra
Lorenzo “Carranza” Calonaci – batteria

 

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