Recensione: WW

Di Stefano Pentassuglia - 27 Gennaio 2006 - 0:00
WW
Band: Gehenna
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
73

Ci sono voluti quattro anni. Loro erano lì, indecisi sul da farsi. Ritornare ai fasti del glorioso “First Spell” del ’94 e ripercorrere la strada battuta (a ferro e fuoco) nel gigantesco calderone bollente del balck metal anni ’90? O magari contaminare il passato con nuovi esperimenti. O volgere gli occhi al futuro, lasciando un disco come “Murder“, death metal che più death metal non si può, ben poco affine alla materia toccata dai Gehenna in tanti anni di militanza e devozione alla nera fede.
Quando un gruppo arriva a questo livello, c’è da dire che lascia un bel pò di confusione in testa. Spesso una soluzione può essere il buttarsi sull’avanguardismo. Sono tanti ormai i gruppi che partivano da un black sporco e intriso di passione nera e cruda per poi buttarsi su un versante per così dire futuristico, un’avantgard black metal che ha fatto la fortuna di tante band di indubbio valore, dai Kovenant ai Samael e via di questo passo. Questa è una soluzione, intrapresa dopo anni di sperimentalismo sul proprio suono, forse una delle più usate. Ma ce ne sta anche un’altra. La soluzione della band che ha passato tanto tempo a ragionare su quale fosse il suono adatto a lei, e che alla fine lo trova: è il suono degli esordi. Anzi, ancora più incattivito, più brutalizzato. E’ questo il caso dei Gehenna, e di “WW“.

Questi quattro anni sono serviti alla band norvegese, per schiarirsi le idee e capire cosa vuole davvero dalla vita. Eccolo qua, allora, bello lucente su retro del loro promo, il bollino D.O.C., anzi T.N.B.M. (True Norwegian Black Metal, per chi fosse rimasto in letargo negli ultimi due secoli). E’ così: “Grenade Prayer” parte ed è come un bombardamento a tappeto di un qualche esercito infernale. La batteria corre veloce e spontanea come un lupo che insegue la sua preda nella steppa, e riff gelidi non lasciano scampo alla melodia, e sembrano strizzare l’occhio più di una volta ai Darkthrone di “Panzerfaust e degli ultimi lavori. Già, i Darkthrone. Sembra quasi siano diventati loro la principale fonte di ispirazione per i nuovi Gehenna, quelli del 2005, che hanno ritrovato la forza di riprendere in mano le asce da guerra e mettere a ferro e fuoco le nostre orecchie come facevano negli anni ’90. Riff nichilisti e glaciali si stendono sull’intero album, macinando ritmiche ora veloci ora cadenzate, ma che fanno male, molto male. Impossibile non citare “Flames On The Pit“, dalla possente atmosfera mardukkiana, ma che ha, nell’andamento rassegnato e sulfureo, tutta una sintesi di quello che Nocturno Culto ci ha regalato con i suoi ultimi lavori. E scusate se è poco. Per non parlare di “Pallbearer“, un ritorno alla melodia venato di dannazione, che abbassa il sipario su questo nero viaggio nell’inferno della guerra.

Se dovessi trovare una mancanza in “WW“, direi chiaramente che si tratta dell’originalità. Dal tema (strabusato) della guerra mondiale (World War, appunto) ai suoi riff estremamente legati alla tradizione, qui non c’è nulla che non avrete già ascoltato. Ma tutto è suonato con passione, con bravura, e soprattutto con il fuoco negli occhi. A voi la scelta, dunque.

Ultimi album di Gehenna

WW WW
WW
Band: Gehenna
Genere:
Anno: 2005
73
Band: Gehenna
Genere:
Anno: 1994
75