Recensione: X-Hero [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 31 Maggio 2007 - 0:00
X-Hero [Reissue]
Band: X-Hero
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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75

Gli X-Hero sorgono dalle ceneri degli Axe Hero, prime mover vicentini dell’HM legato al belpaese, attivi già dal lontano 1981, animati dalla passione infinita dei due fratelli Galliazzo, Mirko e Davide, che dopo una serie di demo di alta caratura e una fregatura a opera della King Klassik (etichetta truffaldina tristemente nota negli Eighties) rimangono stupiti nel verificare la sortita nel 1986 il loro primo Lp dal titolo Brainstorm solo in Yugoslavia: frutto di una stampa fuorilegge senza le autorizzazioni della band stessa! Ebbene si, succedeva anche questo negli anni Ottanta italiani!

Dopo simili vicissitudini, nel 1987 vede finalmente la luce il vero primo Lp omonimo, pubblicato a cura dell’etichetta romana Fly by Night, oggi praticamente introvabile, se non a prezzi da ladrocinio. Grazie alla relativamente nuova label Heart of Steel Records, “X-Hero” irrompe negli scaffali dei negozi specializzati in questa prima metà del 2007, in versione rimasterizzata. La formazione prevede Mirko “Defox” Galliazzo – scritto con due “elle”, non con una come nella back cover dell’Lp e in molte recensioni dell’epoca e non solo (pure nella mia su Metal Maniac! Ah,ah,ah!) – alla voce, Davide “Johansen” Galliazzo alla batteria, Paolo “Blondie” Gidoni al basso e Alex Stornello alla chitarra.

La ricetta degli X-Hero è un hard rock piuttosto melodico di stampo yankee, come si può facilmente intuire dalla copertina, con tanto di belloccia in primo piano, all’anagrafe Mirna. Finalmente, in virtù di una produzione che rende giustizia ai quattro “magnagatti”, alcuni brani spiccano definitivamente il volo: su tutti la catchy e nello stesso tempo potente Don’t Stop the Game, un episodio che se fosse stato scritto dai Dokken piuttosto che dagli Europe sarebbe divenuto un tormentone degno di tale nome. Molte sono le similitudini fra i Nostri e i milanesi Royal Air Force nel songwriting, particolare che si evince nel pezzo The War Is Up oltre che in Come On Baby. La voce di Mirko Defox, definito nel 1986 da Aardshock America come il miglior vocalist del periodo a livello underground, fa da mattatrice all’interno della traccia In the City of Love, di ispirazione Whitesnake, brano dotato di un cantato ipnotico e di un arpeggio di alta scuola nei primi minuti. Proseguendo random nell’ascolto, invero fra qualche episodio riuscito solo a metà, emerge il lento The Tower, un gioiellino dalle atmosfere “liquide” che si staglia fra i pezzi più interessanti dell’italian HM di quegli anni.

Oltre alle otto canzoni originali presenti nel long playing del 1987, questa versione su disco ottico è impreziosita dal videoclip di Don’t Stop the Game e sei bonus track, quattro delle quali tratte da un demo del 1985, messe più per storia che per resa sonora. Interessante invece la versione alternativa di Come Back fornita a suo tempo per una compilation a cura della King Klassik. La copertina di “X-Hero” presenta un logo più aggressivo rispetto agli anni Ottanta e il booklet è molto curato, sia dal punto di vista delle foto presenti che dagli stralci presi da magazine dell’epoca. Le prime due pagine, poi, sono impreziosite dalla biografia della band scritta dalla autorevole penna di Primo Bonali. I Nostri sono ancora vivi e vegeti oggi, con una formazione ovviamente rivista e un sound per certi versi modernizzato. Solitamente non mancano di presenziare ai Festival dove la passione prevale sulle logiche di mercato, soprattutto nell’area del Triveneto.

Inutile sottolineare che questa uscita non può mancare nella discoteca dei tanti amanti della NWOIHM così come può rappresentare una ghiotta occasione indirizzata ai più giovani per riscoprire il modo italiano di interpretare l’heavy metal/hard rock di Classe. 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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