Recensione: X-Torsion

Di Daniele D'Adamo - 28 Febbraio 2010 - 0:00
X-Torsion
Band: Kenòs
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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80

A tre anni da “The Craving”, fa mostra di sé sugli scaffali dei negozi “X-Torsion”, terzo full-length dei nostrani Kenòs.

Profeticamente si affermava, in sede di recensione di “Rigor Mortis” – primo lavoro in studio dei Nostri – che “… non si hanno dubbi sulle enormi potenzialità di questa band.”.
Profeticamente, perché tale previsione si è rivelata esatta.

Immuni a involuzioni tecnico/compositive, i lombardi sono costantemente progrediti da forme embrionali originali ma rozze a organismi completi e raffinati come quello che ha creato al lavoro che si sta esaminando.
Lo stile – direi unico – nato dalla fusione del death con (in pratica) tutti i generi metal (e non solo), ha compiuto con “X-Torsion” un ulteriore spunto di progressione. “The Craving” poteva manifestare la materia finale della trasformazione, ma così non è stato.

Calza a pennello con quanto sopra la title-track: “X-Torsion” si srotola lungo sei minuti di furore primordiale che sconfina spesso nel thrash e nelle due materializzazioni del progressive che ci interessano, prog e prog rock. Spaventosa l’aggressione iniziale, devastante nel suo elaborato, marcio riffing. Accelerazioni e rallentamenti del ritmo, digressioni e accidenti musicali, appesantimenti del sound e alleggerimenti melodici si rincorrono facendo fede a una comprensibilità rara nel campo dei tecnicismi. La facilità di assimilazione si verifica anche per quanto riguarda la costruzione delle canzoni, pur essendo ben lontana dalla semplice struttura del rock’n’roll.
A proposito di melodia, l’incipit e i vari break dell’opener “Room Sexteen” rivelano sin da subito la spiccata attitudine del gruppo nel mettere assieme accordi piacevoli; ben distribuiti nella matrice infuocata delle song e arricchiti da una muliebre ugola.
Il mood cupo del CD trova presa perfetta in “2012 Omega Assimilation”, ove la band esplora gli oscuri territori del black sinfonico, in ciò aiutata dal proficuo lavoro delle tastiere e dalla voce di Alessio Giudice, particolarmente malleabile nell’andare dal growl allo scream passando per il clean (“I Remember”).
Il duo basso/batteria dimostra inoltre di saper gestire sia i momenti di calma atmosferica (“Erocktika (Desert Dancing Raven Queen)”) che quelli di furia cieca (“AddictionXtinction”), con l’ulteriore pregio che le complicate sequenze ritmiche non sono mai astruse. Squisito l’uso della doppia cassa da parte di Sergio Gasparini.
Impressionante per raffinatezza e antitetica ruvidezza il monumentale rifferama eretto dalle chitarre, capaci di interpretare con pari efficacia i vari stili messi assieme. È sufficiente ascoltare ad esempio “Room Sexteen” per comprendere la quantità e varietà sia degli accordi che dei soli, mai ridondanti, elaborati da Domenico Conte e Jacopo Pisciotta.  
Non mancano richiami al meccanico cyber death (“Encounter”), mentre è quasi incredibile il riff di “Bitchswitch”, che strizza l’occhiolino a “Running Free” degli Iron Maiden! La canzone – pur avendo l’abituale carattere estremo – è notevolmente accattivante nel ritornello e nei guitar-solo.   
Presente all’appello il lento: “Erocktika (Desert Dancing Raven Queen)”, da ascoltare ad occhi chiusi per assaporarne al meglio le visionarie melodie. Ovviamente – a questo punto appare sin inutile sottolinearlo – l’innovativo stile del brano è ben lontano dall’accezione ortodossa di ballata. Cori e orchestrazioni regalano un soffio di calda, languida dolcezza.
Anche un episodio come “Revolver Revival”, dall’incedere lento e dalle partiture più semplici, che potrebbe quindi rivelarsi un’inopinata caduta di tensione, vince largamente la battaglia con la noia.
“Eyes Of Hurricane” fa intravedere – fra i blast beats – il thrash old-school nelle partiture delle sei corde.
In chiusura, il secondo capitolo di “Eyes Of Hurricane”, la cui prima parte è in “Extracted from Intersection” e quindi in “Intersection”. Strumentale acustico dolce e rilassante.
Proprio quel che ci voleva dopo cinquanta minuti di musica intensa come poche!

Difficilmente, quest’anno, si potrà far meglio di “X-Torsion”, perlomeno in ambito nazionale. Ascolti su ascolti non rivelano alcun punto debole, anzi fanno sempre più apprezzare il songwriting che non dimentica per niente il passato pur proiettandosi nel futuro.
La longevità, infine, è assicurata: l’album girerà per lungo tempo nei vostri lettori!

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Track-list:
1. Room Sexteen 5:56
2. 2012 Omega Assimilation 5:40
3. Encounter 4:31
4. I Remember 2:19
5. X-Torsion 6:00
6. Bitchswitch 5:24
7. Erocktika (Desert Dancing Raven Queen) 5:27
8. Revolver Revival 6:46
9. AddictionXtinction 5:06
10. Eyes Of Hurricane part. 2 5:20

Line-up:
Alessio Giudice – Voce
Domenico Conte – Chitarra
Jacopo Pisciotta – Chitarra
Marcello Fachin – Basso
Sergio Gasparini – Batteria
 

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