Recensione: Xenosapien

Di Michele Carli - 28 Agosto 2007 - 0:00
Xenosapien
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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82

Ebbene si, in barba ai millemila gruppi clone che saturano il mercato estremo, sia grind che death metal, c’è ancora qualcuno che decide di prendere la farina del proprio sacco e creare un qualcosa di assolutamente personale. I Cephalic Carnage, infatti, hanno sempre fatto dell’originalità la propria bandiera e sono andati avanti negli anni sperimentando e modificando il classico grindcore con influenze di ogni tipo, fino a permettersi di creare un genere tutto loro: il cosiddetto Hydrogrind.
Che cosa voglia dire Hydrogrind io di sicuro non lo so, ma posso dire che è il risultato di un intreccio ultratecnico a base ovviamente di grindcore, brutal death, mathcore, influenze jazz, doom ed anche qualcosa di black metal ed industrial. Insomma, tantissima carne al fuoco che potrebbe far commettere errori anche al cuoco più bravo. Ma, per fortuna, gli chef che devono cucinarla sono i Cephalic Carnage.

Xenosapien è il nome dell’ultimo lavoro di questi simpaticoni di Denver e può essere sicuramente additato come il loro disco più maturo e meglio strutturato.
La partenza è di quelle dolorose, affidata ad una splendida Endless Cycle of Violence che riflette il lato più brutal del disco, con velocità folli e la voce gutturale del versatile Lenzig Leal a dettare legge. Da segnalare poi le complesse e schizzate Divination & Violation e Molting, in cui si dimostra la grande padronanza tecnica soprattutto per quanto riguarda le chitarre, e l’atmosferica Touched By An Angel, dal vago sapore black metal e dall’azzeccata linea melodica.
Bellissima anche la doomy G.lobal O.Verhaul D.evice, che si candida come la traccia più particolare dell’intero album con tanto di voci pulite, ritmi cadenzati e pesanti e atmosfera industrial. Non manca una traccia di puro e semplice deathgrind votato alla violenza più assoluta, ovvero Let Them Hate So Long As They Fear, dove potranno gioire gli amanti della velocità pura.
In tutto il disco si respira un aria di completezza. Tutto scorre liscio, senza interruzione apparente, togliendo quindi quell’effetto di lavoro poco legato che aveva, purtroppo, penalizzato leggermente il seppur bello Anomalies. La produzione, poi, è cristallina e permette l’ascolto di tutti gli strumenti in modo da non perdere i complessi passaggi e gli incastri delicati dei riff.
L’unico problema è dato dalla poca immediatezza. Xenosapien non è un disco leggero, e fin qui ci siamo, ma per capirlo a fondo sono necessari davvero molti ascolti. La pazienza è essenziale per apprezzare a pieno l’opera, altrimenti si rischia solo di mettere il disco in disparte e di passare ad altro troppo presto, senza averne scoperto realmente il valore.

Per concludere, Xenosapien è destinato ad essere idolatrato dall’amante della violenza sonora ragionata, dal grinder che vuole di più del solito grind e dal brutallaro ultratecnico. Chi invece è alla ricerca di grindcore vero e proprio farebbe bene a dare un ascolto alle tracce disponibili in streaming prima di passare all’acquisto.
Niente da fare, quindi. Ancora nessun passo falso nella carriera dei Cephalic Carnage. E dopo cinque album, al giorno d’oggi vuol dire veramente molto.

Tracklist:

1. Endless Cycle Of Violence
2. Divination & Volition
3. Molting
4. Touched By An Angel audio
5. Vaporized
6. Heptarchy (in The U.k.)
7. G.lobal O.verhaul D.evice
8. Let Them Hate So Long As They Fear
9. The Omega Point
10. Megacosm Of The Aquaphobics
11. Ov Vicissitude
12. Hidden Track

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Genere:
Anno: 2007
82