Recensione: You

Di Daniele D'Adamo - 24 Gennaio 2013 - 0:00
You
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Anno: 2013
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80

Da sempre ai limiti di una notorietà che non li ha mai travolti come forse si aspettavano, i tedeschi Emergency Gate non si sono certo persi d’animo per ciò e hanno quindi sfornato con sufficiente regolarità, durante la loro ultradecennale carriera, album di livello più che degno. Così, dopo la parentesi dell’EP “Remembrance – The Early Days” (2011), giunge sugli scaffali dei negozi il seguito del discreto “The Nemesis Construct”, e cioè “You”.

Coerenti con una chiara filosofia musicale di base e con quanto fatto ascoltare sin’ora, i Nostri non hanno per nulla stravolto il loro stile assai melodico ma anzi hanno compiuto un passo decisivo verso quello che viene definito ‘modern metal’. Evoluzione diretta, cioè, del ‘gothenburg metal’ che ha trasformato agli inizi degli anni ’90 il death metal in una creatura accessibile anche ai palati più delicati. Anzi, si può tranquillamente affermare che discutere di death metal, qui, è decisamente fuorviante se si pensa ai Cannibal Corpse, ai Vader o ai Behemoth, tanto per fare qualche esempio. Considerato peraltro che in “You” c’è più di una strizzatina d’occhio alle moderne sonorità hardcore che così bene, quasi sempre, si accompagnano al melodic death metal, ecco che si può assimilare il lavoro medesimo al metalcore. L’imprinting dato al combo teutonico dallo swedish death metal non s’è perso per strada, anche questo fatto è certo, e quindi si è – pure – piuttosto distanti dagli epigoni del genere *-core come gli As I Lay Dying o i Devil Sold His Soul (sempre per fare degli esempi…). Insomma, tutto questo per dire che Matthias Kupka e i suoi soci picchiano sempre duro e a volte pigiano pure sull’acceleratore ma che, irrimediabilmente, la direzione intrapresa è quella della modernità più spinta e, insieme, della ricerca delle melodie più orecchiabili.       

Del resto, l’opener “Mindfuck” si mostra immediatamente adatta a manifestare tutta la pomposità del sound del sestetto bavarese, dovuta principalmente – come del resto accadeva in passato – all’utilizzo delle tastiere quale elemento non solo di rifinitura ma addirittura di pesante caratterizzazione del sound medesimo. Talmente pesante, in alcuni casi, da far ricordare certi eccessi (non necessariamente negativi) armonici dei giapponesi Blood Stain Child. Più in linea con la concezione death “Force United”, song nella quale Kupka ci mette un po’ di growling. L’accattivante ritornello, tuttavia, riporta il tiro in linea con la voglia di sfondare il mainstream e, soprattutto, fa da preludio a uno stupendo break di chitarra che rende davvero merito alla capacità degli Emergency Gate di far battere il cuore. Con “Moshpit” l’impostazione si fa più rabbiosa, principalmente nelle linee vocali, con le harsh vocals delle strofe che, inequivocabilmente, disegnano i contorni del famigerato metalcore.

A questo punto l’intento della formazione di Kirchseeon è chiaro: cercare l’equilibrio stabile fra asprezza e armoniosità. Un equilibrio che non muti al mutare delle canzoni, e che sia sempre spunto, per l’ascoltatore, di un interesse costante per il disco anche ripetendo molte volte i suoi passaggi nel lettore. Il tutto, non dimenticandosi che si ha a che fare con un blocco di metallo dall’alto peso specifico e non con un involucro realizzato in maniera superficiale per cogliere il vento della moda. In questo, si può affermare che “You” sia un’opera riuscita, poiché da un lato emerge costantemente la sua personalità, derivante da uno stile riconoscibile fra mille altri; dall’altro manifesta un insieme di brani dotati di buona varietà compositiva ma costantemente efficaci e, in particolar modo, costruiti con un procedimento perfetto. A prescindere dai gusti personali, un miglioramento a tutto tondo, rispetto a “Rewake” e “The Nemesis Construct”, che probabilmente non era così prevedibile come in effetti è stato, giacché non sono poi molti gli act a sfuggire dalla perniciosa, latente fossilizzazione artistica che – dopo vari anni di attività – diventa una trappola assai concreta.

Forse manca il pezzo da novanta (anche se l’andamento trance di “rEvolution” è un hit non da poco), fra le song del CD, ma la coerenza artistica e l’abilità nell’ottimizzare al 100% il proprio talento di musicisti rendono finalmente gli Emergency Gate una realtà da tenere bene in considerazione per un acquisto centrato qual è, a tutti gli effetti, “You”.      

Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Mindfuck 4:00        
2. Force United 4:03         
3. Moshpit 3:47         
4. Feeling Inside 3:16         
5. Liar’s Truth 3:22         
6. Breathless 3:39         
7. rEvolution 3:33         
8. You 3:27         
9. Lean On Words 4:51         
10. Regret 3:42         
11. Back From The Grave 4:01         
12. Say Goodbye 4:12

Durata 45 min.

Formazione:
Matthias Kupka – Voce
Vlad Doose – Chitarra
Udo Simon – Chitarra
Mario Lochert – Basso
Daniel Schmidle – Tastiere
Chris “the machine” Widmann – Batteria

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