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Speciale Truemetal Festival: Blindeath (tutta la band)

Di Orso Comellini - 11 Marzo 2013 - 0:10
Speciale Truemetal Festival: Blindeath (tutta la band)

In vista della prima storica edizione del TrueMetal.it Festival cogliamo l’occasione per conoscere i gruppi che saranno protagonisti sul palco del The Theatre Club. Dopo l’intervista ai Time Machine è la volta di fare una bella chiacchierata con i thrasher Blindeath.
Buona lettura!

 

Intervista a cura di Orso Comellini

 

-Ciao ragazzi, grazie per l’intervista. Che ne direste di partire dalle presentazioni?

Ciao a tutti noi siamo i Blindeath!
 
Dani: Ciao ragazzi, grazie per essere qui a leggere questa breve intervista e grazie a TrueMetal per l’opportunità dataci! Io sono Dany(Batteria)
Bruno: Bella raga io sono Umberto “Bruno” Attuale bassista
Ale: Bella rega! sono Alessandro chitarra Solista!
Giò: Buon Mosh a tutti! sono Gioele Chitarra ritmica
Teo: E io sono Teo vocalist del quintetto!
 
-Come vi siete conosciuti e da quanto suonate assieme?
 
La band si è formata da un’idea di Dany e Ale intenzionati a riproporre e suonare le vecchie sonorità Thrash americane su ispirazione in particolari di band come i Big 4 in generale ma anche Overkill, Testament e Kreator.
Ci siamo conosciuti tramite amici in comune e su Facebook principalmente. Suoniamo insieme da Ottobre 2011… 
 
-Come siete entrati in contatto con My Graveyard Productions e che ambiente avete trovato?
 
Il contratto con My Graveyard è arrivato dopo un lungo tartassare svariate casa discografiche via mail da parte di Dany e Giò alla fine fra quelle che ci risposero scegliemmo la My graveyard Perché sapevamo che è una delle realtà più importanti (a livello di Label) in italia, alla fine il roster comprende un sacco di nomi importanti come: Game Over, Asgard, National Suicide e Strana Officina (per la quale avremo l’onore di poter aprire partecipando al vostro Festival)!
 
 
-A breve pubblicherete l’EP “Headshot”. Vorreste parlarcene facendo magari un breve track by track?
 
Siamo molto orgogliosi di questa Release! L’ep prevede 6 tracce(5 canzoni più una intro).
La prima in questione è Fury of the Damned canzone fortemente influenzata dalle sonorità Overkill e “Megadethiane” , con veloci cambi di tempo e parti un po’ più cadenzate. Il testo parla di un individuo rimasto solo sul suo pianeta natio per “punizione”, essendo dannato sarà costretto a vivere li quasi come ”esiliato” e vedrà esplodere la sua rabbia e cercare di rimediare a tutto ciò non riuscendoci.
La seconda traccia è Keep Pushing canzone che parla in sostanza di una sbronza avvenuta ad un concerto.
La terza traccia dell’ Ep è anche il primo singolo Dawn Of Disease Il testo parla di una malattia che sta nascendo e prendendo tutti alla sprovvista, la morte sta arrivando e non c’è rimedio per fermarla distrugge tutto e tutti rendendo pazzi e marci. All’ Interno della canzone verso il finale c’è una citazione di Lovecraft scrittore horror dei primi anni del ‘900 che recita: “Non è morto ciò che può attendere in eterno, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire.” Questo lascia intendere un significato di tutto il testo quasi “ambiguo”, che consiste in: qualsiasi cosa ti può cogliere impreparato ma anche la cosa più grave che ti può succedere in realtà è debole e può essere sconfitta. 
la quarta traccia è Headshot canzone che è stata oggetto del nostro video clip, anche qui come in Keep Pushing parliamo di sbronze e concerti anche se però qua c’è un finale diverso, avete presente quelle persone che mentre state pogando ad un concerto arrivano a gomiti alti? Della serie “ a momenti mi parte la mascella”? bene è successa la stessa cosa in Headshot, questa canzone è contro la gente che non sa pogare come si deve e rischia solo di fare male e basta! La canzone parla del resto di un ragazzo che per distrarsi dalla società usa il metal e i concerti come valvola di sfogo ( è anche un po’ autobiografica se vogliamo dirla tutta…)!
L’ultima traccia è Kill The Brave, vi possiamo solo anticipare che doveva essere una specie di tappa buchi… ma in realtà a nostro parere è il pezzo meglio riuscito del disco (ovviamente a gusto personale) è anche questa molto scuola Slayer-Megadeth specialmente per il solo, abbiamo deciso di non rilasciarla come singolo così che chi compra il disco rimanga folgorato da questo finale!
il testo parla del fatto che si può uccidere una persona che sostiene un’idea ma non si può uccidere l’idea in se!
 
 
-Quindi i testi non trattano solo temi di protesta sociale, come da tradizione thrash, c’è dell’altro?
 
Dipende da cosa gira per la testa in quel momento a Teo(voce) e a Dany(drums) sono loro che scrivono generalmente i testi.
Comunque si trattano vari argomenti come la protesta sociale ma trattano molto spesso anche di fantascienza, alcohol, mosh e di storie inventate da loro ispirate da magari scrittori horror o film… come ad esempio Dawn Of Disease!
 
-Chi si è occupato di artwork e produzione?
 
L’artwork è stato affidato a Kevin “kevo” Magnaghi gli abbiamo chiesto una cosa molto Old School è ha reso il concetto alla grande!
la Produzione dell’ Ep? Beh è stata finanziata da tutte le demo e il merch venduto a chi ci ha seguito nelle nostre date e qui ci sentiamo davvero di ringraziare TUTTI i ragazzi che ci hanno supportato e che hanno voluto aiutarci a comporre parte del nostro sogno!
 
-Avete già pubblicato altro materiale, magari in forma autoprodotta?
 
Si abbiamo pubblicato un demo a Giugno 2012 chiamato Dawn Of Disease!
conteneva 4 traccie ed era registrato in presa diretta, una cosa casereccia ma che ci ha permesso di affacciarci al mondo dell’underground con concretezza, della serie “ci siamo anche noi stronzi!” (ridono)
 
 
-Quali sono i gruppi che più di altri hanno influenzato il vostro modo di comporre, a parte i soliti grandi nomi? Per esempio, “Dawn Of Disease” mi ha ricordato per certi versi i Whiplash…
 
Beh oltre ai Big 4 possiamo citare Pantera, Testament, Exodus, Kreator, Destruction, Extrema, Municipal Waste, e molti altri! 
Insomma il Thrash old school in generale ci influenza con qualche piccola cosa di “moderno” ma proprio poco giusto per non rendere scontate, banali o già sentite le canzoni ad un pubblico così esigente e affezionato come i Thrashers!
 
-Il vostro è un thrash molto diretto e feroce, intriso con un pizzico di hardcore. Si direbbe che la vostra scena di riferimento sia quella newyorkese, anche come attitudine, o sbaglio? Cosa significa per voi il termine mosh?
 
Si, per noi la Bay Area, San francisco e tutti quesi movimenti che ci sono stati negli anni ’80 influiscono molto sulla nostra musica, proprio per passione personale di ogni musicista verso un determinato gruppo o un determinato aspetto di quella musica di allora, crediamo siano i padri fondatori di tutto ciò che siamo noi ora!
MOSH=Pogo! Ci sembra ovvio: pogo, violenza, scatenarsi! Noi vogliamo il MOSH/CIRCLE PIT ai nostri concerti non c’è cosa più soddisfacente che vedere sotto di te anche solo 4 persone pogare tra di loro e divertirsi! 
 
-Avete già fatto diverse date dal vivo, è quella la vostra dimensione ideale? Come ha risposto il pubblico?
 
La nostra dimensione ideale è quella di suonare, suonare, suonare e ri-suonare! Sempre dal vivo! Anche davanti a 2 persone!
Il pubblico è diventato sempre di più ogni volta, è stato bello quando tra le persone davanti al palco vedi facce nuove ogni volta e non sempre i tuoi amici come capita magari nelle prime date (ride)
ma comunque vogliamo ringraziare tutti quelli che ci seguono! È grazie a loro che siamo in piedi!
 
 
-Avete suonato con uno dei gruppi cardine della musica estrema italiana come i Necrodeath e poi anche con gli Atroci, cosa vi è rimasto da quelle esperienze? Qualche aneddoto in particolare?
 
Esperienza fantastica quella dei Necrodeath è stata una grande emozione condividere il palco con loro, ci siamo divertiti molto anche nel post-show insieme alle altre band di apertura come i Trash Truck amici inseparabili di bevute e casini!!
La serata con gli Atroci è stata bella, organizzazione perfetta da parte di Save della Eagle Booking live Promotion che veramente ci ha trattato benissimo nonostante fosse la nostra prima esperienza con lui e la sua agenzia! L’unica nota negativa è che il locale ha aperto alle 21, stesso orario di inizio della nostra esibizione…
 
-Suonerete al primo TrueMetal Fest, cosa vi aspettate dalla serata e cosa avete in serbo per i nostri lettori? 
 
Abbiamo in serbo una piccola sorpresa che contiamo di riuscire a portare on stage il 23!
Siamo molto emozionati per questa data ci sono tre band allucinanti come: Strana Officina, Rain e Time Machine (che si riuniscono apposta per questa data) e poi ci siamo noi e grandissimi Evil Spell realtà già rodata nell’ underground milanese! Che dire non vediamo l’ora di essere on stage!
 
-Cosa ne pensate della linea adottata di far partecipare sia realtà giovani, sia consolidate, del panorama tricolore, invece che cercare il nome di richiamo ad effetto? Conoscete gli altri gruppi?
 
Idea Geniale! Si conosciamo di nome ovviamente gli altri come già detto 3 band e realtà allucinanti!
Con gli Evil Spell abbiamo già condiviso il palco e ci conosciamo anche di persona ottime persone davvero e ottimi musicisti!
 
 
-Si può dire che giocherete in casa visto che siete di Milano… Cosa ne pensate della scena locale? Quali sono i gruppi che più vi hanno colpito in positivo e in negativo?
 
Beh in casa… in un certo senso si dai! Speriamo di avere il nostro pubblico e tutti sotto il palco a far casino come sempre!
Della nostra scena diciamo che siamo ormai compagni, quasi fratelli, di 4 band che abbiamo prima visto live e poi siamo diventati grandi amici e sono Trash truck, Rawfoil, Torment e ICS! Ma ci sono molte realtà da tenere d’occhio oltre a queste, quali: Rejected, Warstorm, Deathonator e Wargame!
 
-Di nuovo grazie per l’intervista, ci vediamo il 23 Marzo, allora!
 
Grazie mille a voi dell’ opportunità di poter suonare al vostro festival e di questa intervista, grazie mille a chi sta leggendo tutto ciò e vi lasciamo con un piccolo aneddoto: Supportate la scena e non lasciatevi scappare nemmeno una band nuova che fa musica propria, la “sopravvivenza” di questo genere e di questa passione dipende anche e sopratutto da voi Fans! Ciao e alla prossima! MOSH!