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Intervista Helloween [Ingo Schwichtenberg e Michael Weikath] + intervista Kai Hansen (1989)

Di Stefano Ricetti - 4 Agosto 2025 - 8:31
Intervista Helloween [Ingo Schwichtenberg e Michael Weikath] + intervista Kai Hansen (1989)

Doppia intervista al duo Helloween costituito da Ingo Ingo Schwichtenberg e Michael Weikath e al da poco fuoriuscito dalla band Kai Hansen, così come pubblicata all’interno del numero 66 della rivista H/M del giugno 1989. Il periodo è quello di Live in the U.K. disco dal vivo che verrà ricordato come l’ultimo lavoro degli Helloween a includere il transfuga Hansen, che poi ritornerà nei ranghi solamente in tempi recenti. L’anno successivo vedrà la luce Heading for Tomorrow dei Gamma Ray e nel 1991 Pink Bubbles Go Ape degli Helloween.

Buona lettura

Steven Rich

 

 

HELLOWEEN & KAI HANSEN

Intervista incrociata con il combo tedesco che ha recentemente pubblicato “Live In The U.K.” ed il suo ex-chitarrista. Mario Giugni aggira i disturbi delle linee telefoniche intercontinentali per contattare Ingo Schwichtenberg e Michael Weikath, mentre Heavy Eva ha vita molto più facile con Kai Hansen. Ah, les femmes…

 

Helloween

 

SOLO BUONI AMICI

Gli Helloween sono stati sicuramente uno dei gruppi che maggiormente hanno segnato la scena metal dello scorso anno; tra la loro attività live e “Keeper Of The Seven Keys, Part II”, infatti, i cinque tedeschi hanno visto crescere in modo considerevole la loro popolarità, piazzandosi pure ai primi posti in molti referendum di riviste specializzate.

 

Helloween, Live in the U.K.  1989 

 

Così non desta particolare meraviglia che la EMI (i maligni noteranno che è la stessa label degli Iron Maiden) abbia pensato di prenderseli con sé per il futuro, anche se la firma del nuovo contratto ha coinciso pure con l’improvvisa partenza di Kai Hansen, soprattutto agli inizi il maggior compositore della band.

Comunque tutto sembra procedere per il meglio, almeno a sentire le voci di Ingo Schwichtenberg e Michael Weikath attraverso un telefono collegato con la Germania (a proposito a quando “The Great Telephone Controversy: Meucci Vs. Bell”, risposta italiana ai Tesla?) e con un registratore più fedele al suo vero padrone che agli occasionali fruitori.

 

Helloween

 

Si parla dell’imminente uscita di un vostro album dal vivo…

Ingo Schwichtenberg – Sì, uscirà durante la primavera. È stato registrato durante usa seri di concerti in Inghilterra e in Scozia e si chiamerà Helloween Live in UK. Penso sia una bella cosa per i nostri fans riascoltare un nostro concerto attraverso un disco. Quella del live è una dimensione a cui teniamo parecchio e spero che riscuota i consensi di chi ci ha già visto dal vivo…

Ma ci sarà qualche nuovo pezzo?

Ingo – No, i pezzi sono quelli già conosciuti, anche se naturalmente hanno degli arrangiamenti un po’ diversi… sono versioni più cariche, con l’elettricità della situazione live…

E per un nuovo album in studio?

Ingo – Penso che di un nuovo lavoro in studio se ne parlerà per dicembre, prima dobbiamo fare molti altri concerti. Andiamo nell’Europa dell’Est e poi negli States e in Giappone. Suoneremo parecchio soprattutto in America.

 

Helloween

 

Sareste anche disposti a trasferirvi là?

Michael Weikath – Chissà, noi siamo tedeschi e viviamo in Germania… se servisse, forse, ma di certo non credo che almeno io andrei a New York… preferisco un posto dove ci sia il sole…

Allora ti è piaciuto il concerto di Modena di quest’estate…

Michael – Sì, è stato grande, il tempo era bellissimo, siamo stati tutti bene e la gente era veramente amichevole…

 

Helloween live

 

Pensate di lavorare ancora con Tommy Newton e Tommy Hansen?

Michael – Credo di sì perché con loro ci siamo trovati molto bene: ora non so se potremo lavorare con tutti e due perché bisogna anche vedere i loro impegni. Tommy newton ha pure una sua band, ma è probabile… almeno con uno di loro.

Visto che siamo in argomento, che ne pensi della band di Tommy Newton, i Victory?

Michael – Mi piacciono molto, è realmente una band OK.

Come vi trovate con il nuovo chitarrista?  

Ingo – Con Roland Grapow ci troviamo molto bene, d’altronde devi pensare che eravamo già amici prima che si unisse a noi. In passato aveva suonato in una band chiamata Rampage e allora ero rimasto colpito dalla sua abilità. Poi non ha fatto molto altro, ha spesso suonato per proprio conto e ha fatto cose molto diverse. Così quando Kai ci ha lasciati abbiamo pensato a lui ed in effetti è stato l’unico chitarrista che abbiamo provato. Ci troviamo molto bene con lui e ci piace molto il materiale che scrive.

 

Helloween

 

E a proposito di Kai Hansen?

Michael – C’erano dei problemi con lui ed è stato meglio per tutti che finisse così, comunque ora va tutto bene… (un po’ laconico, ma senza particolare risentimento, almeno in apparenza visto il diaframma del telefono).

Quando pensate di tornare a suonare in Italia?

Michael – Penso che in Italia ci torneremo le 1990, dopo aver pubblicato il nuovo disco in studio.

Anche se manca ancora molto tempo alla registrazione di quell’album, avete già alcuni pezzi preparati?  

Michael – Sì, alcuni pezzi sono già stati abbozzati, forse è ancora presto per parlarne, ma già ci sono delle idee precise.

Ma ci saranno cambiamenti rispetto a Keeper of the Seven Keys Part. II?

Michael – Vedi, ogni nostro album è una progressione rispetto al precedente: Keeper of the Seven Keys Part. I era già diverso da Walls Of Jericho e Keeper of the Seven Keys Part.II penso sia un’evoluzione rispetto alla prima parte. Naturalmente il suono rimarrà quello degli Helloween, ma sicuramente nel nostro prossimo LP ci saranno alcune novità, ricercheremo delle soluzioni diverse.

Mario Giugni

 

 

Kai Hansen, in un’immagine recente 

 

THE SOLO SYNDROME

 

Kai Hansen, dal canto suo, dopo aver abbandonato la band sembra intenzionato a lavorare parecchio in studio: ha fatto diverse collaborazioni con altri musicisti tedeschi, pensa seriamente al suo esordio solista e non manca, nelle interviste, di spiegare le ragioni, che sono molte, per cui ha salutato i suoi vecchi compagni degli Halloween.

In una recente intervista hai motivato la tua uscita dagli Helloween come causata dalla stressante attività live, ma poi hai fatto capire che ci sono state numerose altre ragioni, quali certe frizioni all’interno della band e un sostanziale disaccordo sulla suddivisione del materiale da comporre…

Kai Hansen – È stata tutta la concomitanza di queste ragioni che mi ha fatto prendere questa decisone, ma sicuramente la routine delle tournée è uno dei motivi principali. Vedi, a un certo punto mi sono accorto che tutto ciò mi rendeva sempre meno creativo: viaggiare tutti i giorni e fare sempre le stesse cose stava divenendo, per me, un po’ alienante e a anche se a volte mi divertivo, buona parte dello spirito con cui tutto era iniziato era andato perduto.

 

Kai Hansen, in un’altra immagine recente 

 

A questo, comunque, hanno contribuito pure un clima non sempre eccezionale all’interno della stessa band e certe decisioni su quali pezzi far uscire in Keeper of the Seven Keys Part. II?

Kai – Sì, non è un mistero che il rapporto con gli altri non fosse più lo stesso. Magari con Ingo (Schwitchenberg) e Markus (Grosskopf) c’è un’amicizia decennale e pure con Michael Weikath sono amico da quando gli Helloween non esistevano. Con Michael Kiske, invece, era diverso, per motivi contingenti non abbiamo mai potuto frequentarci realmente e con il tempo questo ha provocato molte incomprensioni… Per quanto riguarda la suddivisione delle composizioni di Keeper of the Seven Keys Part. II devo dire che era già stato deciso che nell’album i compiti fossero divisi in modo da mantenere l’equilibrio. Naturalmente questo non significa che io sia stato felice di dover scartare del mio materiale o che “Save Us” comparisse solo nel CD…

Ora non avrai più problemi di dover scartare materiale per mantenere l’equilibrio…

Kai – Sì, anche se ancora tutto è un po’ confuso. Sono intenzionato a non tornare in una situazione di gruppo, né voglio imbarcarmi in lunghe tournée come ho fatto con gli Helloween. Recentemente ho prodotto un demo dei Prophecy, ho lavorato con Ralf Scheepers che suonava con i Tyran Pace, ho registrato una canzone con Joal. Penso pure a un mio LP solo, ma è una cosa di cui si parlerà, credo, fra un anno.

Hai già in mente le idee che lo comporranno?

Kai – Vorrei fare una musica molto energica, molto drammatica, non molto diversa da quella che ho composto negli ultimi tempi. Mi piacerebbe trasferire lo spirito di Wagner nelle mie composizioni… sai, mi piace parecchio, anzi non escludo di lavorare anche con veri e propri orchestrali classici…

Ti piacerebbe lavorare ancora con alcuni dei tuoi vecchi compagni, nel tuo progetto solista?

Kai – Mi piacerebbe, sai non è che abbiamo litigato di brutto, anche se me ne sono andato i miei rapporti con loro sono rimasti buoni. Mi piacerebbe che nl mio progetto solista vi lavorassero magari in qualche pezzo, Ingo e Markus, che formano una sezione ritmica con la quale mi trovo bene. Però bisognerà vedere… loro avranno molto da lavorare con gli Helloween, penso…

Heavy Eva

 

Articolo a cura di Stefano “Steven Rich” Ricetti