Recensione: Armageddon
Era qualche anno che i re della guerra del passato, noti con il nome di Warkings, non si facevano sentire; in passato ci avevano abituati ad avere quasi un disco all’anno, ma questa volta abbiamo dovuto attendere quasi tre anni per ascoltare questo “Armageddon”, quinto album da studio della band capitanata dall’austriaco The Tribune (alias Georg Neuhauser), affiancato dall’affascinante Morgana le Fay (la cantante turca Secil Sen). Iniziamo col dire che, rispetto al precedente album, che aveva visto il sound indurirsi alquanto per via della presenza della voce femminile sempre in growling, arrivando quasi al limite del melodic death, questa volta la singer limita parecchio le sue performance estreme ed il sound ne giova tantissimo, rimanendo ancorato al consueto e solido power metal a cui la band ci aveva abituato nei primi tre dischi. I riferimenti, quindi, restano sempre i medesimi tra Hammerfall, Powerwolf, Orden Ogan e qualche rimando ai Serenity per via della sempre spettacolare voce di The Tribune. L’album ha un artwork molto bello, con la morte che ha la maschera del chitarrista The Crusader, ed è composto da 14 pezzi per circa 40 minuti di durata; i brani quindi non hanno durate eccessive, ma sono sempre concisi ed efficaci, anche se bisogna segnalare nella tracklist la presenza di ben tre tracce brevi (tra intro ed intermezzi) che saranno anche funzionali per il concept, ma non ci si perde nulla skippandole. Ci sono anche diversi ospiti, come Seeb Levermann degli Orden Ogan nella stupenda “Genghis Khan”,
Felix Heldt, alias Dr. Dead dei Dominum nell’ottima “Hangman’s night”
ed i Subway to Sally nella conclusiva e ruffiana “Stahl auf Stahl”. L’album è pieno di canzoni orecchiabili, ricche di energia, convincenti e trascinanti, a partire dalla title-track “Armageddon”, furbamente posta in apertura (dopo l’inutilissima intro);
sulla stessa scia possiamo inserire anche la breve “Circle of Witches” (cantata degnamente dall’aggressiva Morgana ed in cui The Spartan si fa sentire eccome con la sua batteria), ma anche “Varangoi” che mi ha ricordato alquanto i Powerwolf. E’ comunque tutto l’album a convincere per compattezza e livello qualitativo superiore alla media, tanto che non temo smentite affermando che questo “Armageddon” non può assolutamente mancare nella collezione di dischi di tutti coloro che amano il power metal. Questa volta abbiamo davanti proprio un bell’album, quindi: Bentornati Warkings!!
