Thrash

Intervista Schizo (S.B. Reder)

Di Stefano Ricetti - 21 Aprile 2021 - 14:50
Intervista Schizo (S.B. Reder)

L’uscita del recente doppio Cd “Delayed Death” (qui recensione) e di “Rotten Spiral” in musicassetta ha riportato i siciliani Schizo sotto i riflettori. A seguire il resoconto di una chiacchierata con S.B. Reder,  chitarrista e cantante nonché storico personaggio imprescindibile della scena estrema non solo nazionale ma mondiale.

Buona lettura.

Steven Rich   

 

 

Ciao Reder, siete considerati dei precursori di un certo tipo di sonorità a livello mondiale. E’ cosa risaputa. Quali sono stati gli attestati di stima che più vi hanno fatto piacere e da chi li avete ricevuti?

In effetti siamo stati citati da alcuni “mostri sacri” tra le loro principali influenze e non posso negare che ci ha fatto piacere ma la dimostrazione di stima più strana mi è capitata una volta, mentre ero in tribunale per una causa civile quando si è accostato un tipo piuttosto anziano che non so come, mi aveva riconosciuto. Mi ha pregato freneticamente di non smettere di suonare  stringendomi nel contempo la mano. Poi ho saputo che era un giudice della sezione stralcio. Una situazione diciamo “fuori contesto”… Forse è meglio quindi, non finire alla sezione stralcio.

Come definiresti la vostra musica?

La quintessenza della collera, l’apice dello squilibrio e il culmine della violenza… ma ci serve per esorcizzare.

Voi, come i Death SS, siete una band divisiva e non avete mai fatto nulla per non esserlo…

Schizo è una band atipica. Abbiamo una posizione molto personale nell’ambito della musica. Se prendi una posizione avrai chi è con te e chi è contro di te. Se non prendi una posizione non avrai mai nessuno contro.

 

 

Da non molto è uscito il vostro “Rotten Spiral” in musicassetta per la Reborn Through Tapes. Cosa pensate di questo tipo di operazione di ripescaggio su un supporto desueto in tempi di ipervelocità come quelli di oggi? Farete uscire qualche altro vostro titolo in cassetta?   

Per noi è un’ottima iniziativa e siamo contenti che stia funzionando. Significa che nonostante i pessimi tempi odierni, ci sono ancora persone che si muovono perché hanno passione per qualcosa. Mondocane sarà pubblicato a breve con loro.

Qui di seguito un po’ di band. Per ognuna tuoi pensieri e parole.

Bulldozer – Li ascolto dal primo momento. Se in questo genere c’è uno spirito loro lo possiedono in pieno.

Sarcofago – Essenza nera. I.N.R.I. è fondamentale.

Necrodeath – Anche loro li ascolto da sempre e da sempre condividiamo sia la musica che l’amicizia. Vederli dal vivo è una bella esperienza. Molto professionali.

Incinerator – Grandissimi quelli dei primi due demo dei tempi della Thrash Records. So che Antonio Silvia è in America da molti anni. Non ho notizie di Alfonso e Luigi, anzi ne approfitto per dire loro di farsi sentire se avranno occasione di leggere questa intervista.

Inchiuvatu – Agghiastru  è un vero artista. Mi piacciono i suoi dischi. Lui forse pensa troppo. Pensare troppo dicono che porti alla follia.

 

S.B. Reder

 

Cosa rispondi, oggi, a chi vi accusa ancora di associazione al nazismo? 

Nonostante le molteplici occasioni in cui abbiamo dichiarato che gli Schizo non si occupano di politica, c’è sempre qualcuno che invece fa politica e ci punta l’indice contro. Addirittura per questo motivo ci è stata ultimamente negata la partecipazione a un festival in Svizzera dove avremmo dovuto suonare con Necrodeath e Bulldozer. Gli Schizo non si occupano di politica. Non ci sentiamo di appartenere ad alcun tipo di gregge. La politica ci repelle!

Ripubblichereste una copertina come quella del vostro demo “Thrash The Unthrashable – Thrash To Kill”?

Ai tempi quel tipo di copertine con svastiche e quant’altro non erano certo una cosa rara. C’erano meno bacchettoni in giro che si offendevano.

Mondocane, Anno 1990. I tuoi ricordi.

Peso venne giù da noi e provammo in sala una settimana. Birra e risate. Bei tempi. O forse i bei tempi non ci sono mai stati.

 

Schizo live

 

I vostri album, uno per uno, pensieri e parole e una tua definizione:

Main Frame Collapse, 1989 – La tensione arrivò all’apice . La fine di un periodo. Un disco apocalittico.

Sounds of Coming Darkness, EP, 1994 – Bel disco ma quelli non sono gli Schizo veri.

Cicatriz Black, 2007 – L’inizio di un percorso con Dario e Nicola. Il ritorno dei veri Schizo.

Hallucination Cramps, 2010 – Un disco di cui siamo fieri. Verrà remixato e ripubblicato in vinile. Niente rimane al suo posto dopo averlo ascoltato.

Rotten Spiral, 2016 – Lavorare con Tommy Vetterli è stata una grande esperienza. Siamo riusciti ad esprimere in musica quello che volevamo rappresentare, e cioè la caduta a spirale verso l’inferno.

 

S.B. Reder

 

Che fine hanno fatto i membri della prima line-up? Rapisarda, Penzin, Carlo F. Hai ancora rapporti con loro?

Ho sempre avuto un Karma negativo che mi ha portato ad avere sempre cattive frequentazioni. Marcello Rapisarda l’ho rivisto poco tempo fa quando gli ho portato le ristampe su vinile dei vecchi demo. Alberto Penzin vive in Polonia e ogni tanto ci sentiamo. Con Carlo F. condividiamo ancora molto tempo insieme  e ogni tanto, quando viene da me lo costringo a mettersi  alla batteria per risentire i suoi forsennati blast beat.

 

Nicola Accurso (cantante degli Schizo), Flegias (Necrodeath), il sottoscritto e S.B. Reder

al Truemetal Festival IV, Parma, 2017

 

Che ricordo hai della vostra partecipazione al nostro Truemetal Festival IV di Parma del 2017 con, fra gli altri, Necrodeath e Bulldozer?

Nonostante il caldo asfissiante il Truemetal Festival è stato davvero una gran bella serata. Service molto competente, organizzazione e pubblico  di alto livello. La dimostrazione che in Italia possiamo dire la nostra.

Quale sinora la maggior soddisfazione in casa Schizo?

Quando organizzammo un concerto nel 1987 con Necrodeath ed Incinerator al teatro Grotta Smeralda di Catania e vennero oltre 500 persone con l’adrenalina sopra le orecchie.

Quale, invece, la delusione?

Quando fummo condannati a pagare i danni causati dal pubblico che aveva distrutto il teatro.

Sogno nel cassetto?

Nessun sogno. Ogni tanto qualche incubo ma mi serve da ispirazione.

 

Schizo live

 

Sassolini dalle scarpe da togliere?

Non ho particolari motivi da recriminare o rabbia repressa. Forse la musica mi è servita anche a questo.

Fate parte della schiera di quelle che NON vanno a vedere i concerti degli altri ma che pretendono viceversa partecipazione ai vostri? Come supportate, a vostro modo, la scena?

Andiamo sempre a vedere le band che fanno buona musica a prescindere dal genere che propongono e vorrei che anche gli altri facessero lo stesso con noi. Se non ti piacciono gli Schizo non pretendo la tua presenza e se non ci sei è meglio.

E’ ormai acclarato, per chi frequenta i concerti nel nostro Paese, che l’heavy metal – grosse band a parte, capaci di radunare folle oceaniche non solo di metallari – non attiri più il pubblico giovanile. Manca da tempo il ricambio generazionale, insomma. Tuoi pensieri e parole a riguardo, Reder.

Lo so. E probabilmente tra qualche anno quando saremo tutti cinesi e ci nutriremo di insetti nessuno si occuperà più di heavy metal, solo alcuni superstiti si riuniranno in sette segrete per bere birra, mangiare carne e ascoltare musica estrema. Pochi ma buoni.

Fra dieci anni, quando la stragrande maggioranza delle big band avrà appeso gli strumenti al chiodo che scenario si paleserà in termini concertistici e di festival, secondo te? 

Non so cosa succederà domani mattina figuriamoci tra dieci anni ma il mio parere è che questo tipo di spettacoli esisteranno sempre. La gente ha bisogno di sentire musica vera suonata da musicisti veri e questo non lo trovi certo nei computer o negli autotune della trap.

 

 

Quale sarà, secondo te, il futuro dell’heavy metal?

Fin quando ci sarà qualcuno che vorrà provare forti emozioni allora esisterà l’heavy metal.

E delle riviste di settore?

Le riviste le vedo male. Internet è ormai preponderante.

Com’è la situazione riguardo locali e seguito in Sicilia nei confronti dell’heavy metal? (Pre covid, ovviamente)

Ci sono piccoli locali dove suonare dignitosamente ma mancano sicuramente strutture create appositamente per i grandi concerti ma come tutti sanno, da noi ci sono problemi ben più gravi da risolvere: l’Etna, la siccità, il traffico…

Fra le band della tua zona c’è competizione, invidia o collaborazione?

La competizione per noi ha sempre avuto una connotazione negativa. Qui ci sono tante ottime band e in linea di massima sono tutti nostri amici.

Prossime mosse in casa Schizo?

La pandemia ha ovviamente rallentato i nostri programmi. Innanzitutto i concerti già organizzati per il trentennale di Main Frame Collapse. In compenso però abbiamo avuto più tempo per comporre e perfezionare tanto nuovo materiale. Posso dirti che a breve chi segue gli Schizo verrà inondato da forti dosi di energia nera.

 

 

Sei soddisfatto del vostro nuovo doppio Cd “Delayed Death” uscito da poco?

Certo. La Foad di Giulio fa sempre un ottimo lavoro e cura al massimo anche i minimi dettagli. Persone serie.

Una curiosità: dove avete scattato la foto iconica riportata sul booklet di Dealyed Death che comprende te, Penzin e Rapisarda di fronte a una Fiat Ritmo e una Fiat Uno?

Eravamo nel parcheggio del garage condominiale dove ci riunivamo per suonare. Quando lo affittammo i proprietari non potevano certo immaginare quello che sarebbe successo in termini di decibel. Per impedirci di suonare e cacciarci fuori fecero persino tagliare i cavi dell’energia elettrica direttamente dalla strada. Li sentivamo vociferare alle nostre spalle mentre dicevano rigorosamente in dialetto “minchia sono arrivati” e una volta finite le prove “minchia se ne sono andati”.

Chiudi come vuoi, Reder, spazio a disposizione.   

Grazie a te, Steven, e speriamo di sopravvivere anche a questa situazione per poi creare quella setta di cui ti parlavo prima e continuare a mangiare carne bere birra ed ascoltare musica estrema.

XXX

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti