Hard Rock

Recensione libro: Bad Obsession di Ken Paisli

Di Stefano Ricetti - 12 Febbraio 2016 - 0:10
Recensione libro: Bad Obsession di Ken Paisli

Bad Obsession

Amore, morte & rock n’ roll

di Ken Paisli

Chinaski Edizioni

190 pagine

12 Euro

 

Per cambiare il corso di un’intera esistenza basta un secondo, anche meno, talvolta. Non serve che passino giornate, mesi e anni. A Galy Mac Stanton, cantante degli Stone Flowers è stata sufficiente una settimana per dare una brusca sterzata alla propria esistenza, peraltro già lontana da orizzonti seminaristici, tanto per usare un eufemismo. Bad Obesssion, il primo romanzo rock noir o per meglio dire rock black di Ken Paisli, autore di punta della casa editrice Chinaski Edizioni, narra le vicissitudini di una hard rock band immaginaria, a partire dal novembre del 1995. Cinque i componenti il gruppo, per caratteristiche e attitudine più vicini ai Guns N’ Roses che non ai Motley Crue o ai Pretty Boy Floyd in un’ambientazione californiana, senza ombra di smentite l’ultima propaggine con un minimo di credibilità di un Sogno Americano tutto da verificare, esattamente come l’esistenza “reale” o meno dell’autore del libro.

A metà anni Novanta i rigurgiti Grunge dettano ancora legge anche se non maramaldeggiano più come ai bei tempi e il combo degli Stone Flowers, proprio in quel momento, si sta accingendo a fare il botto commerciale, grazie a un album di successo, che permette alla band di lasciare alle cronache dei nostalgici naif i racconti costruiti sulla fame patita, le risse per accaparrarsi un posto in un lercio dormitorio e tutta la letteratura che da sempre accompagna gli esordi di molti gruppi nati negli anni Ottanta e Novanta. Il cambio di stato sociale dei cinque musicisti è palese: lo svenarsi mentalmente e fisicamente per ottenere un minimo di spazio su di una rivista è ormai completamente alle spalle, senza essere però dimenticato e l’oggi si alimenta di belle donne, passaggi in radio, alcool a fiumi, droga in ogni dove e gente carina e disponibile nel circondario. Niente di nuovo sul fronte Occidentale – ops, californiano – quindi, ma per fortuna l’autore non indugia più di tanto su queste narrazioni trite e ritrite da gossip di serie Z e si spinge nella ricerca profonda dell’io e delle domande esistenziali di ogni singolo protagonista. Non mancano le riflessioni ad alta voce sul rock, sulla sua genesi, la sua durata effettiva e su quanto stancamente si trascini al giorno d’oggi, seppur senza mai soccombere.  

Ad accompagnare idealmente ma anche fisicamente gli Stone Flowers durante il tour della consacrazione a livello mondiale un giornalista a caccia di uno scoop, tale John Hair, una tipologia di  personaggio che, quantomeno alle nostre latitudini non è mai esistito e che molto improbabilmente mai si paleserà all’interno delle redazioni della carta stampata rock specializzate, sia essa foriera di riviste piuttosto che di libri a tema.       

Il libro, pagina dopo pagina, si alimenta di riff, rullate, poesia, stralci di canzoni famose, amore, sesso a pagamento ma, a differenza di altri “normali” tomi rock, pretende un prezzo da pagare, strisciante e inesorabile man mano l’adrenalina sale e le dita odorano sempre più d’inchiostro lungo la lettura. Un pegno in termini di sangue, denti spezzati e cartilagini strappate, a rivelare un segreto che il solo Galy Mac Stanton conosce, quello che fornirà la chiave di lettura per scoprire cosa significhi l’agghiacciante acronimo che dà il titolo all’album degli Stone Flowers.

Bad Obsession, Amore, Morte & Rock N’ Roll si rivela volume intrigante, con pochissimi refusi, a rimarcare il netto salto di qualità raggiunto dalla Chinaski da un po’ di tempo a questa parte in termini di qualità delle proprie uscite.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

BAD OBSESSION