Report “In Blood We Trust” (16/02/2002)

Di - 24 Febbraio 2002 - 12:13
Report “In Blood We Trust” (16/02/2002)

ecco il report completo della serata-massacro svoltasi all’Ass. Culturale “U Mind Rron”: “In Blood We Trust Festival”…Trust or Die!16.02.2002 Massafra (TA) – Ass. Cult. “U Mind ‘Rron”
Il gruppo che apre questo sanguinario festival sono i blacksters Blooddawn: giovane formazione di cinque elementi che dimostra di avere delle buone capacità tecniche che comunque non riescono a creare un grande impatto sul pubblico (che a quell’ora lì non era numerossissimo) e la loro performance passa senza lasciare tracce. Peccato perché come musicisti non sono male, il cantante in particolare è abbastanza versatile per passare dallo screaming a toni più bassi…ma tant’è che (complice soprattutto l’estrema staticità dei ragazzi sul palco) il pubblico resta a guardare e non si scalda tanto.
Scenograficamente, grazie al face-painting e a indumenti appropiati per l’ocassione, questi ragazzi si sono distinti abbastanza e nel complesso riescono a cavarsela bene nello show.
Vista la loro giovane età e la loro esperienza possiamo ben dire che i Blooddawn sono promossi con la speranza che vadano avanti migliorandosi sempre più!

Tocca poi agli Slaves. Grazie alla mia posizione (lo stand degli Ancient) oltre che a godere di un’acustica mostruosamente assordante (i nuovi speakers spaccano i timpani!) riesco a informarmi bene su questa talentuosa band dai loro amici che gestiscono lo stand degli Slaves appunto. Allora, questi ragazzi vengono dalla provincia di Macerata (dislocati in vari paesi), stanno incidendo un demo, sono già disponibili le loro t-shirts e…spaccano le ossa come pochi altri!!!
Appena saliti sul palco iniziano il massacro: con un look esagerato i cinque marchigiani attaccano con una dose massiccia di Metallo Pesante da paura: Metal senza fronzoli, duro, diretto, con ritmiche spacca-vertebre ed una eccezionale performance scenica sul palco.
In particolare il cantante/bassista richiama nelle movenze un certo Lemmy, il che contribuisce a rendere ancora più coinvolgente e divertente la loro apparizione.
Con ottime canzoni (suportate da una speciale abilità tecnica) la band spacca durante tutto il set, ma il pubblico non reagisce neanche questa volta…bho!

In fine è il turno degli Ancient. Prima di tutto va detto che la formazione che ha suonato non è quella classica: infatti mancavano sia Jesus Christ! (sostituito dal session guitarist Faust) che Deadly Kristin.
È quasi impossibile descrivere due ore di Ancient on stage: tutti i membri erano in forma e da quel palco è scaturito l’inferno!!
Il quartetto capitanato dal cantante/chitarrista Aphazel offre una performance molto coinvolgente che in breve riesce finalmente a scaldare il pubblico e scatenere furiosi headbangs e pogo violento.
Quello che mi ha colpito molto degli Ancient dal vivo è l’energia che sprigiona e la forza usata dai musicisti per creare (con la musica e non solo) uno spettacolo allucinante, potente ed incisivo.
Ed infatti i nostri amici riescono in tutto questo con grande abilità, concedendosi poche pause e puntando molto sul martellamento sonoro. Complessivamente i brani proposti provengono dagli ultimi due album (“Halls of Eternety” e “Proxima Centauri”) e vengono suonati con buona fedeltà rispetto alle versioni studio.
La performance di Aphazel & soci è così apprezzata che alla fine del concerto allo stand degli Ancient praticamente non è rimasto proprio niente (tranne cinque-sei posters).

A fine concerto questi musicisti si prestano gentilmente e di buon grado alle domande dei fans, foto e autografi…dimostrando che gli Ancient sono una band letale sul palco e spassosissima anche fuori dallo stage!

Trust Or Die!