”10 ragioni per iniziare a suonare e 1000 per smettere” – Settima puntata
Puntuale, ecco il settimo capitolo della rubrica. La sesta parte è disponibile qui.
7 – La Sala Prove
E qui arrivano veramente le note dolenti. L’esigenza di trovare un buco dove molestarsi l’un l’altro i canali auditivi è talmente imprescindibile, che neanche le soluzioni più disperate rimangono intentate.
Certo, i più fortunati hanno una casa in campagna o la trovano in affitto a poco prezzo, oppure hanno il classico zio che ne metterebbe una a disposizione. Altri, un po’ meno fortunati, si devono appoggiare ai locali della propria circoscrizione o (peggio ancora!) a quello della parrocchia. I più dileggiati dalla sorte arrivano a tentare l’impossibile: ci si piazza nel proprio garage e si fa una prova lampo, prima che arrivino i tutori dell’ordine dotati dei manganelli del caso.
Ognuna delle soluzioni sopraccitate ha vantaggi e svantaggi. Analizziamoli con riferimento alle singole fattispecie riportate:
- Qualcuno del gruppo ha la casa in campagna.
- Vantaggi: Si può suonare liberamente, tanto non si da fastidio a nessuno; di solito non si paga l’affitto ( di solito ).
- Svantaggi: Se il possessore dell’abitato se ne va dal gruppo, allora addio sala prove; se il possessore non coincide con la figura del batterista, ci sono buone probabilità che quest’ultimo tenti un’occupazione lenta e progressiva delle mura, in quanto il suo strumento vi è inesorabilmente collocato dentro 24 ore su 24. (“Non posso mica smontare tutte le volte la batteria! E come faccio a esercitarmi senza batteria a casa? Voi chitarristi parlate bene, ma io devo per forza venire in sala prove, capitemi”).
- Vantaggi: Vedi sopra, tranne che per l’affitto.
- Svantaggi: L’affitto genera esigenza di liquidità, l’esigenza di liquida genera vere e proprie cordate finanziarie: ecco che per diminuire le quote pro-capite si tenderà a dividere la sala con altri gruppi. Questo a sua volta implicherà bisogno di coordinamento interno, cosa che spesso è quasi impossibile da raggiungere. (“Possiamo scambiare il nostro giorno col vostro che il bassista oggi ha l’emicrania?”;”Voi non pulite mai”; “Eh no, io voglio suonare con la mia batteria, ma a te non te a presto perché sei un macellaio”; “L’ampli per chitarra? Te lo presterei ma è molto delicato…sai, le valvole…).
Inoltre si acuiscono le possibilità che si presenti l’assillante problema dell’occupazione graduale e inesorabile del batterista che si insedia tra le mura e impedisce agli altri di sfruttare la struttura per interessi extramusicali. (“Avrei una fighetta tra le mani…a che ora stacchi?”…. “Eh guarda oggi devo fare tutti i rulli che non ho fatto ieri…se potessi studierei a casa, ma sai, la batteria non è una chitarra…).
- Vantaggi: vedi ipotesi A
- Svantaggi: vedi sempre ipotesi A, ma qui si innesta un altro rischio meno raro di quanto possa sembrare: lo zio è un (ex?) musicista che si tramuta nel supervisore artistico del gruppo. (“Ci vuole un sound più anni ’70…avete presente i Deep o i Led? Si insomma roba verace e con l’anima…perché non fate qualche cover degli Eagles? Ve la porto io qualche cassettina…”).
- Vantaggi: Non si paga, almeno solitamente. Se si è fortunati si potrebbe davvero trovare la manna dal cielo, risultando come unici beneficiari di quell’immobile. Ma chi dà, di solito chiede…(vedi sotto).
- Svantaggi: Il comune e/o il clero prima o poi verranno a riscuotere il proprio esoso tributo. (“Ci sarebbe una festa per gli anziani del quartiere…Vorremmo che suonaste qualche canzone popolare per rallegrarci un po’, magari soltanto un’oretta, così, tanto per far vedere che la stanza viene usata bene e che i frutti derivanti sono appannaggio della comunità intera”).
- Vantaggi : Non si paga l’affitto.
- Svantaggi : Ce ne sono una miriade. Tua madre si incazza. Tuo padre si incazza. Il condominio si incazza. La polizia non gliene fregherebbe una ceppa ma visto che tutti si incazzano deve intervenire. Quindi bisogna fare in fretta: un 3 o 4 pezzi e poi si smonta velocissimi, si carica la strumentazione in macchina (per far sparire le evidenze ed evitare deleteri sequestri), ci si ritira nell’entroterra evitando di farsi vivi a casa per un po’.
Last but not the least, non va sottovalutata la rottura di palle derivante dall’impossibilità di lasciare tutto l’armamentario nel garage suddetto. Soluzione estremamente sconsigliata dunque, solo per casi disperati.
Ma non finisce qua. C’è chi trova per miracolo una stanza di 2 metri cubi e pretende di suonarci in cinque. (“Allora raga…la batteria in mezzo, gli ampli per chitarra teneteli a poco che li mettiamo uno sopra l’altro, quello per basso dietro la porta, il cantante fuori dalla stanza che tanto il senso della canzone lo capisce lo stesso”. “Ma cazzarola, così sbattiamo in continuazione!”. “E tu stai leggermente piegato sulle ginocchia quando fai la ritmica, poi magari quando fai l’assolo ti alzi e si abbassa lui…”).
Oppure, soluzione diametralmente opposta, ci si ritrova a suonare in un capannone industriale sconfinato col soffitto di 10 metri dove una scoreggina sembra un temporale per il rimbombo.
Terribile, angosciante, per qualcuno insostenibile. Ma il dato di fatto resta: la sala prove serve . Trovata quella si può andare avanti…
© 2004 Daniele Galassi www.danielegalassi.com