Vario

Amon Amarth (Johan Hegg)

Di Daniele Balestrieri - 7 Maggio 2003 - 12:38
Amon Amarth (Johan Hegg)

Il 17 aprile 2003, nell’ottimo comprensorio dello Z7 a Pratteln, in Svizzera, a pochi chilometri dalla Germania, io (Daniele “Fenrir” Balestrieri) e il direttore Roberto “Keledan” Buonanno abbiamo avuto il piacere di intervistare Johan Hegg, il cantante degli Amon Amarth, dopo il loro concerto. È stata l’unica intervista della sera e abbiamo avuto la possibilità di tenerlo per il tempo che volevamo. L’intervista in sé potrà sembrarvi atipica, è praticamente una chiacchierata, non ci sono le classiche domande, ma abbiamo tentato di renderla il più possibile diversa dalle solite, anche perché su internet è possibile trovare dappertutto qualunque tipo di informazioni su una band come questa, che non ha mai fatto segreto di nulla. Di cose interessanti, comunque, ne sono uscite fuori.

R = Roberto (Keledan)
D = Daniele (Fenrir)
J = Johan

R – Ciao Johan, ecco, prendi il microfono, cerca di appuntartelo da qualche parte. Fai una prova per favore?
J – [growla]
R – [ride] ok, perfetto!

D – Ok. La prima cosa che vorrei chiederti è una cosa che ho sempre voluto sapere da quanto vi ho conosciuto per la prima volta nel 1995. Perché hai scelto il nome “Amon Amarth” per la band? È un nome dannatamente tolkienesco.
J – Uhmm… ecco… come sai, quando fondammo la band decidemmo di fare qualcosa di nuovo, sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista dei temi, quindi cercammo un nome appropriato. Decidemmo quindi di chiamarlo “Niflheim”. Abbiamo suonato per un paio di mesi prima di accorgerci che una band con quel nome esisteva già in Svezia, e quindi siamo stati costretti a cambiare nome. Dunque abbiamo cambiato il nome in Amòn Amàrth, perché Ted era un fan sfegatato di Tolkien. Ha trovato il nome in uno dei libri del Signore degli Anelli e ci è piaciuto molto, principalmente per il bel significato che ha, e anche perché suona decisamente bene alle orecchie.

D – Sì, ma voi avete iniziato subito a trattare temi vichinghi di un certo tipo, che non sono poi così legati a Tolkien.
J – Ecco… il fatto è che… Tolkien… ha preso la maggior parte della sua ispirazione dalla mitologia scandinava per scrivere i suoi libri, e non è quindi così strano come può sembrare.

D – Quello che volevo dire è che non sono molto convinto in quanto cio’ che ho visto di vichingo nel signore degli anelli è stata Rohan, che nel secondo film è stata resa come un villaggio prettamente vichingo…
J – Sì, esattamente
D – …una cosa un po’ esagerata.
J – Ho capito. Voglio dire, la ragione per cui Tolkien ha iniziato a scrivere tutte queste cose, il Silmarillion eccetera, era perché era invidioso che gli Scandinavi avessero una… storia… e mitologia così estese, al contrario dell’Inghilterra.
D – Ah ecco!
J – …e così ha cercato di creare la sua mitologia personale, ecco perché ha iniziato, anche creando un linguaggio ibrido. Era un professore di lingue, come sai.
D – Beh per lo più ha scelto delle tematiche celtiche, non mi è sembrato così vichingo.
J – Sì sì, era un mix di roba celtica, vichinga e anche finnica, come il Kàlevala, ha preso molte ispirazioni anche da quello.
D – Ok.

R – Poi volevamo chiederti del tour in Canada, sappiamo che alcune date sono state cancellate.
D – Già, eravate in tour con i Deicide, mi pare fosse iniziato a Marzo…
J – Sì sì infatti, è iniziato a Marzo e poi … sì, sì infatti
D – Mi pare fossero state cancellate molte date in Canada a causa di alcuni problemi a Seattle.
J – No, no, è stato cancellata una sola data, a Denver.
D – A Denver?
J – Sì, abbiamo dovuto cancellare la data a Denver, Colorado, perché il percorso da Seattle a Denver..
D – Ah ecco, mi pareva di aver letto qualcosa di specifico proprio a Seattle.
J – Beh, sì, a Seattle è successo che i Behemoth dovevano prendere i loro pass per entrare in Canada ed è successo un bel casino, ma non è stato il motivo perché abbiamo cancellato lo show a Denver. Il vero problema è stato che… la strada tra Seattle e Denver è molto lunga, praticamente 15 ore di guida al giorno e avevamo solo una persona al volante.. capisci? Quindi per noi è stato praticamente impossibile.
D – E quindi non ci siete riusciti..
J – Non ce l’abbiamo fatta perché non solo erano 15 ore di guida al giorno, ma il tempo era terribile, l’autostrada era chiusa a causa delle condizioni atmosferiche. Noi non volevamo, ma siamo stati costretti.

R – Cosa ne pensi del termine “Viking Metal”?
J – Eehehheehe… beh, a dire il vero non me ne frega niente. La gente lo chiama Viking Metal, io penso che in un certo senso abbiano ragione, cioé, parliamo di vichinghi, basiamo le nostre canzoni sulla mitologia vichinga, quindi in un certo senso è giusto, ma per me… io mi vedo sempre come una band death metal.
D – È innegabile la vostra ispirazione alle tematiche vichinghe!
J – Sì, beh, per me il Viking Metal più che altro è Bathory o Enslaved, Borknagar… o beh non proprio Borknagar, ma Thyrfing o.. già, Einherjer… insomma, più la roba influenzata dal Black Metal.
D – In effetti voi siete una band più strettamente Death Metal rispetto a tutte queste.
J – Sì, non proprio Death, più Melodic Death Metal, e quindi non siamo nella loro stessa categoria. Anche se abbiamo le stesse ispirazioni.

R – Questa è una domanda personale Johan, non per l’intervista, cosa ne pensi del sistema di registrazione di Bathory? Come possono registrare così male? Nel 2003
D – (infastidito) è lo stile del Black Metal!
J – Beh, non ho sentito molta roba nuova.. l’ultimo album che ho sentito è stato Blood on Ice e penso sia molto ben fatto.
R – Decente.. un ottimo album ma non…
J – Certo, non bello come Hammerheart e Blood Fire & Death, ma davvero un buon album.
R – Negli ultimi album la qualità delle registrazioni è peggiorata, invece di migliorare.
J – Beh, voglio dire, credo sia una domanda per Quorthon, immagino…
R – Sì sì, era solo una domanda personale.

R – Un’altra domanda … in Annihilation of Hammerfest e Bastards of a Lying Breed, le liriche sono fortemente anticristiane, contro l’invasione cristiana..
J – Sì…
R – …e mi chiedevo… questo tema sta diventando commerciale adesso nelle band nordiche?
J – Sì. Come ben saprete, Bastards of a Lying Breed è anche una polemica nei confronti di quei due ragazzi che si sono suicidati in America e furono incolpati i Judas Priest, i quali vennero multati pesantemente, e come immaginerete sono cazzate, ma avete ragione. Io sono molto anticristiano, ma in generale io sono più antireligioso. Io penso che la religione sia un metodo per tenere sotto controllo le persone, per dominare le persone, e penso sia sbagliato. Tutti hanno il diritto di sentire quello che vogliono, sia anche la rabbia, o il desiderio sessuale, tutto quello insomma che ci rende umani. Praticamente è gente che tenta di controllare ciò che non può essere controllato… in nessun caso! Per esempio se leggete di quei preti cattolici che hanno stuprato dei bambini … avete capito di che merda sto parlando.
R – Ti poniamo una domanda del genere perché proveniamo da un paese come l’Italia dove la chiesa ha un ruolo predominante
J – Già già infatti…

R – Ogni giorno in TV compare il papa, ogni volta che ci giriamo vediamo una chiesa…
J – Sì sì, voglio dire, sono molto anticristiano, e la ragione per cui sono anticristiano non è perché … cioé… voglio dire… capisco cosa intendeva essere la cristianità originariamente, ma il tutto è diventato adesso molto ipocrita, e non a causa del significato originario della chiesa, voglio dire, è un po’ il concetto di “fai cosa ti dico di fare, non cosa faccio io stesso”. È tutto molto ipocrita nella cristianità. Voglio dire, alla fine la chiesa è un’industria, stanno facendo un sacco di soldi…
R e D – Già… già…
J – …sfruttando la paura che ha l’uomo della morte. E io penso sia sbagliato.
R – Sei mai stato a Roma?
D – A Roma?!?
J – Non sono mai stato a Roma. Mi piacerebbe andarci.
R – Penso che dovresti andarci!
D – Penso che non dovresti.
R – A Roma potresti vedere il vero potere della Chiesa
D – No no lascia stare.. io vengo da Roma
J – Lazio o Roma?
D – no no Roma Roma!… e sto fuggendo da Roma. E ti dico… non è un bel posto da vedere se sei anticattolico.
J – Beh per lo più vorrei vedere Firenze. Sono stato in vacanza in Italia una volta sola, sono stato a Venezia, nell’area di Venezia, e ho apprezzato l’Italia come paese… abbiamo passato la giornata a [nome incomprensibile], e proprio lì ho apprezzato l’Italia come paese.
D – L’Italia è un posto ottimo per le vacanze, figurati.
J – Sì sì bello… mi piacerebbe tornare.
D – Il tempo è buono, te lo concedo.
J – Beh come puoi immaginarti per noi Scandinavi è diverso. È un metodo di vita differente. Sono stato in Grecia, in Spagna, e ci tornerei in Italia… per vederne di più.

R – Perché non avete suonato Without Fear?
D – Without Fear! La stavamo aspettando tutti! È stato uno show cortissimo!!
J – ehehe… aspettate.. cioé, prima di tutto questo non era un tour da headliner. Non eravamo headliner, e non c’erano Headliner effettivamente. Siamo stati secondi, ma tutte le band suonavano per la stessa quantità di tempo. I Lordi hanno suonato per ultimi semplicemente perché avevano molte cose da montare come scenografia sullo stage.

D – Che strano… infatti nella lista originale dovevano suonare per primi!
J – Infatti, ma se avessero suonati per primi… per liberare lo stage ci avrebbero messo un’ora.
D – Ah beh certo
J – E quindi hanno suonato ultimi. In questo tour non ci sono stati headliner. Se ce ne fossero stati sarebbe stato Onkel Tom, quindi Mob Rules, quindi Lordi. Ma in fondo non mi importa, stiamo bene, c’è molta gente ogni notte, e via dicendo.

D – Perché avete scelto di fare il Wacken on the Road e avete evitato il Wacken open Air?
J – Ecco, a dire il vero questo è il primo tour che facciamo con la nuova agenzia del Wacken, che è strettamente correlata al Wacken principale… come sai abbiamo suonato al Wacken Open Air l’anno scorso, e sappi che loro non portano mai e poi mai una band nello stesso festival due volte di fila.
D – Ah no?
J – Non l’hanno mai fatto.
D – Avevo l’impressione che aveste suonato anche nel 2001, vi ho visto in un Wacken recente e non era lo scorso
J – Era il ’99
D – Ok. Quindi è un problema unicamente di organizzazione, non siete voi che avete scelto.
J – Sì, noi qui siamo gli unici che non suoneremo al Wacken di quest’anno, e loro ci volevano in questo tour. In fondo non mi importa, finora questo tour è stato gestito in maniera molto professionale rispetto alla vecchia compagnia con cui giravamo. Voglio dire, questi qui si che sanno cosa fanno, a differenza di Metal A.C. che era la nostra vecchia compagnia. Erano degli incapaci.

D – Ah questa non la sapevo proprio.
J – Sì, quelli esistono da 15 anni e non hanno mai ascoltato niente, non sanno un cavolo. Non sanno neanche come si mette in piedi un tour. Non lo sanno! Non sanno come si affittano i locali, dei bus decenti, non sanno come si fa la pubblicità, non sanno un bel niente. Questi di Wacken sanno il fatto loro. E mi piace, e spero che la gente riconosca il loro valore… perché se così sarà ci saranno ancora un sacco di bei tour in giro per l’europa.

D – Buono, buono. E senti… nei prossimi mesi lavorerete a un nuovo progetto?
J – Come un nuovo album?
D – Sì un nuovo album, per esempio.
J – Eeh… abbiamo già iniziato a lavorare su del materiale nuovo. Come sai siamo appena usciti da un tour di 4 mesi con i Deicide, ora c’è questo tour, e poi ce ne torniamo in America per un altro mese e mezzo con il Metal Gods Tour, con Halford e altri, e perderemo un sacco di tempo che verrà tolto alla scrittura di nuovo materiale, ma cercheremo di lavorare il più velocemente possibile per mettere insieme un nuovo album, ma non vogliamo compromettere il nuovo materiale. Vogliamo scrivere un buon album. Non vogliamo accozzare la prima merda che ci salta in testa, no?

D – Eh direi che su questo siamo d’accordo.
J – E vorremmo anche mettere insieme un DVD, o qualcosa del genere. Allo stato attuale sono tutti progetti in fase embrionale, ma vorremmo accelerare in autunno, forse in inverno… quando saremo tornati e potremo rilassarci, scrivere buon materiale e uscire con un nuovo album la prossima primavera.
D – Questo vuol dire che quando questi tour finiranno potrete finalmente riposare.
J – No. Torneremo a casa per meno di 24 ore. Mi laverò i capelli, mi laverò i vestiti e la mattina seguente tutti all’aeroporto. Per l’America.
D – Sì, io intendevo, dopo il tour in America, non avete intenzione di girare ancora?
J – Ah. No, torneremo in Svezia a casa, ma anche lì parteciperemo a un sacco di festival.
D – Tutti in Svezia?
J – No, faremo il Summer Breeze, il Bang Your Head, e molti altri. In Svezia non suoniamo.
D – E in Inverno?
J – Non so cosa accadrà quest’inverno. Credo che inizieremo a registrare. Spero.
R – Non presterete molta attenzione ad Halford, credo. È risaputo che gli piacciono i ragazzi biondi.
J – Aahahahahah… io veramente… [fa un gesto evidente]

R – Un’altra domanda che vorremmo porti è… cosa ascolti attualmente che ti comunica una certa ispirazione? E cosa ascoltavi prima?
J – Beh guarda, per me come cantante le mie ispirazioni sono Tom Araya degli Slayer, James Hetfield, la vecchia scuola. Mi piace anche Lemmy. Loro mi danno la giusta ispirazione su come cantare in una band metal. Musicalmente Olli prende molta ispirazione dalle band di vecchia scuola… Merciful Fate, Deep Purple, D.R.I., Motorhead, Slayer, quella roba lì.

D – E che mi dici dei Bolt Thrower? Mi sembra un sound molto simile in moltissimi aspetti.
J – Già già, i Bolt Thrower sono anche loro una delle ispirazioni musicalmente. Tutti noi amiamo moltissimo i Bolt Thrower, hanno un ottimo sound. Non vogliamo avere lo stesso sound, ma ci piacciono.

R – Un’altra domanda tipica, noi scriviamo su una webzine che si chiama Truemetal, e ogni volta che intervisto qualcuno gli chiedo sempre… cosa ne pensa dell’antica diatriba sul truemetal… cos’è il truemetal…
J – Certo. Beh, non c’è nessuno che possa dire cos’è il true metal o cos’è il false metal. Voglio dire, io posso dire mi piace questa band, quest’altra band, quest’altra band, questa ancora… capisci, e quindi chi se ne fotte no? Si basa tutto sulle preferenze personali. Ad alcuni piace il progmetal, e allora? A me non piace il progmetal, e non mi piace neanche quel troumetal tipo quei cazzo di Hammerfall, e allora? A chi interessa la mia opinione?

D – Cosa consideri false metal?
J – Beh tutta questa merda del nu metal è false metal. È roba totalmente commerciale, costruita da zero per essere un fenomeno commerciale. Eppure… vorrei dire che contribuisono a loro modo alla scena metal, perché i ragazzini ascoltano il nu metal, e comunque iniziano a interessarsi a sound più pesanti…

D – Ma può essere pericoloso, i ragazzini potrebbero avere l’impressione sbagliata del metal.
J – Ma, a me in realtà non mi interessa proprio. Non mi interessa quello che fanno le altre band, noi siamo felici così. Non ho nulla contro gli altri gruppi, io mi concentro solo sugli Amon Amarth ed è quello che devo fare. La cosa peggiore che potrebbe accadere a una comunità metal è che si scateni dell’invidia tra le band, per via del successo ottenuto…

D – La Svezia in particolare è piena di metal band di grande calibro, oltre al death generico anche di band Viking Metal, ed essendo un genere di nicchia stavo pensando effettivamente al pericolo dell’invidia.
J – Guarda, ti confesso che ho sentito solo un paio di canzoni dei Thyrfing. Mi ero ripromesso di sentirli meglio, ma non ci sono mai riuscito.

D – Allora tra di voi band in realtà non vi conoscete per niente.
J – Io personalmente no, Frederik li conosce molto bene per esempio. Sai, verso la metà degli anni novanta… i tardi anni novanta, in realtà c’era molta invidia tra le band.

D – Del resto era l’inizio della scena attuale, 94, 95, c’erano un sacco di band grandi ora che al tempo stavano emergendo.
J – In particolare nella scena black metal a cui inizialmente guardavamo c’era un sacco di inv[rutta] ma sai.. ugh.

R – Quest’ultima come la mettiamo?
J – ehehehehe prova con “BUUURP!” – ma come stavo dicendo, in realtà prima c’era un sacco di invidia, e quando uno metteva in piedi una band non supportava le altre sistematicamente, ma ora mi pare che in parte si stia cambiando e le band svedesi mi pare si stiano supportando di più tra di loro. Certo non farò finta che va tutto bene, ma io sono felice che certe band stiano facendo successo, sono felice di dove sono arrivati gli In Flames, o per gli Hypocrisy… capisci…

R – Sei felice anche per i Falconer, immagino
J – Falconer?
R – Eh.
J – Non li conosco di persona. Voglio dire, alla mia fidanzata piacciono i Falconer.
R – Te lo chiedevo perché i Mithotyn sono una delle nostre band preferite, ma..
J – Ah si?
D – Già, e quando loro…
J – Ah, i membri dei Mithotyn hanno fondato i Falconer?
D – Già…
J – Non ne sapevo proprio niente!
D – Eh già, ora sono una band di metal decisamente classico..
J – Beh sì praticamente power metal.
R – E loro hanno smesso di essere una grandissima band di Viking Metal per suonare Power Metal. Stavo per mettermi a piangere.
D – Già, anche io.
J – Beh guardate non sapevo proprio che fossero gli stessi. Mi piacevano un sacco i Mithotyn, davvero, mi ha sorpreso molto la loro decisione di dividersi.
R – Hanno fatto tre album… Under the Sign of the Ravens, King of the Distant Forest e Gathered Around the Oaken Table.
J – Già… beh, come già ho detto, alla mia fidanzata piacciono i Falconer..
D – A un sacco di fidanzate piacciono i Falconer, eheh
J – ehheeh vero, quindi non ne posso parlare male, heeh!… seriamente, non è proprio il mio genere.
R – Ecco, ora assicuraci che non farete mai una cosa del genere.
D – Sì, per favore. Non lo fate.
J – Eehehe, non vi dovete preoccupare. Prima di fare una cosa del genere penso che ci uccideremo.
D – Ok.

J – Voglio dire, state parlando a quello che a Wacken stava seduto accanto al batterista dei Nechrofobic e bruciava i poster degli Stratovarius! [emette un verso].
D – Ah questa non la sapevo.
J – Nemmeno io. L’ho letto su Rock Hard Magazine tedesco, io non me lo ricordo nella maniera più assoluta… suppongo che fosse lui a bruciare i poster, ma hanno detto che lo facevo anche io…
D – Eh? Quantomeno eri completamente ubriaco.
J – Esatto, ero totalmente ubriaco.
R – E perché hai preso un bassista finlandese?
D – No, no, Olavi Mikkonen è…
J – Ah, il chitarrista, sì, è finlandese ma ha iniziato la band insieme a me, ed è stato da sempre nella band.
R – Ah ok. Non gli piacciono gli Stratovarius…
J – No…
R – Ehe.. sono stati in tour in Italia una settimana fa… beh, non abbiamo più domande… ora è il momento della birra.
J – Giusto.