Ancient Dome (Paolo Porro)
‘Mi piacerebbe tanto cominciare a vedere gente nuova ai concerti, mi piacerebbe tanto che si cominciasse a prendere atto che non esistono solo cover e tribute band, mi piacerebbe tanto che si aiutasse anche con critiche costruttive l’operato di quanti cercano di suonare la propria musica’
(Paolo Porro)
Ormai è certo, da tempo la scena italiana in ambito thrash metal non ha da invidiare nulla a quella straniera, per lo meno se i nomi chiamati a confronto sono quelli che caratterizzano l’underground. Ovvio che i mostri sacri tornati alla ribalta, oltre a quelli da sempre presenti sul mercato, non fanno testo, ma non per questo ci si deve solo focalizzare a livello di mainstream. Il thrash metal s’è sempre alimentato ai ‘bassi livelli’, là s’è valorizzato e sviluppato. Gli Ancient Dome fanno parte di questo underground e, per quanto riguarda il panorama nostrano, spiccano per idee e capacità. Già ne avevano dato prova con il precedente disco “Human Key”. Ora, dopo un anno circa, sono nuovamente on-the-road con l’atteso “Perception Of This World” …
Non proprio un anno dopo; alla fine sono quasi due gli anni intercorsi, considerando che “Human Key” è uscito nel gennaio 2009 mentre “Perception Of This World” è datato fine settembre 2010! Comunque fa piacere notare come la gente abbia apprezzato i miglioramenti; devo dire che la risposta fino ad ora è stata positiva, forse ho trovato solo due o tre ragazzi che mi hanno confessato di preferire il nostro esordio al suo successore. Per il resto, direi che ci siamo dati da fare com’è giusto che sia per ogni band underground come noi!
Niente leccate di culo, ma le parole che avevi speso per noi prima e ora sono state fra le migliori mai ricevute, quindi posso dire che immaginavo ti aspettassi dagli Ancient Dome un ritorno con tutti i sacri crismi!
Se qualcuno ha letto le interviste agli Ancient Dome fatte sinora, questa domanda la salta a pié pari… questo per dirti che riutilizzo per l’ennesima volta la risposta che era scaturita di getto la prima volta che era stata posta questa domanda…
Le differenze maggiori stanno nella complessità dei brani che è aumentata, ovviamente senza esagerare; il mood e la voglia di divertirsi rimangono tali e quali! Stilisticamente, la musica degli Ancient Dome tende sempre a ritmiche proprie dello speed thrash anni ’80 e dell’heavy americano, infarcite da una massiccia dose di melodia e armonizzazione, come insegnano numi tutelari del calibro di Heathen e Control Denied, davvero cari al nostro sound. Credo che i due dischi siano più simili di quanto possa sembrare, l’unico punto di svolta si pone nel fatto che “Perception Of This World” ha visto una band più impegnata in fase di arrangiamento e rifinimento dei brani. Forse i pezzi un pelo più cinici, ma sempre emozionali!
I brani nascono praticamente dal sottoscritto che impronta la canzone e mostra come vorrebbe suonasse la versione definitiva. Dopo aver scritto e suonato il brano nella sua interezza, utilizzo programmi midi per tablarlo con i quali posso “dilettarmi” con chitarra, basso e batteria, quindi lo scheletro che presento ai miei compari è completo; ciò non toglie che ognuno è libero di interpretare a proprio piacimento il brano, mantenendone il filo logico. Quindi Joe ha carta bianca per variazioni sulle linee di batteria (le mie sono ovviamente limitate), Cuzzo su quelle di basso, mentre Ale si limita a metterci del suo nelle partiture soliste. Per il resto devo dire che si affida a quanto gli propone il sottoscritto senza voler stravolgere nulla, almeno a livello di registrazione. Dal vivo invece si sbizzarrisce a più non posso!
Principalmente sono due: la titletrack e la strumentale “Gordian Knot”. La prima voleva essere l’emblema del disco, per la sua varietà e per il suo impatto e abbiamo provato a lungo varie soluzioni, soprattutto a livello di accompagnamento ritmico. La seconda doveva riuscire a non stancare pur non presentando una parte cantata e, considerata la durata superiore ai cinque minuti, abbiamo ritenuto scelta ovvia lavorare parecchio sugli arrangiamenti: speriamo di essere riusciti nell’intento!
Ti risponderei volentieri se solo lo sapessi!
Strategie? L’unica strategia che avremmo dovuto adottare ad occhi chiusi sarebbe stata mollare dopo il primo giorno lo studio a cui ci siamo (inconsciamente) affidati!
Abbiamo fatto una sola data finora e sinceramente dovremmo davvero cominciare a suonare più spesso in giro, altrimenti la promozione ‘andrà a farsi benedire’ e il cd passerà molto più velocemente del solito nel dimenticatoio. C’è da cambiare il modo di ragionare anche a livello di band, cominciare a metterci più impegno di quanto speso finora sennò rischiamo di perdere la “coincidenza” e stancarci noi stessi. Per conto mio, difficile che avvenga nell’immediato futuro, ma non tutti la pensiamo e la viviamo alla stessa maniera, purtroppo.
Vedo una scena che non ha nulla da invidiare a quella estera, ma che si trova le Alpi di mezzo a tappare le ali a moltissime band che potrebbero davvero fare un salto di qualità notevole. Scusa il gioco di parole, ma troppe volte trovo ragazzi che si lamentano di quanti si lamentano che non si supporta a dovere l’underground! Hanno solo ragione! Più che i soliti nomi famosi, qui non si fa nulla per dare un perché alla nostra scena. In giro si vedono solo le solite facce. Mi piacerebbe tanto cominciare a vedere nuovi volti ai concerti; mi piacerebbe tanto che si cominciasse a prendere atto che non esistono solo cover e tribute band, mi piacerebbe tanto che si aiutasse anche con critiche costruttive l’operato di quanti cercano di suonare la propria musica. Non solo per il movimento thrash, ma per tutti i sotto generi esistenti! Saranno anche solo parole al vento, ma se non siamo noi i primi a tenere viva la fiamma, chi lo farà mai? Perdonate questa polemica, ma ci tengo a ribadire le potenzialità di molti epigoni della nostra penisola.
Sono contento di aver conosciuto Corrado e Marita e sono contento che a loro sia piaciuta la nostra musica. Vi assicuro che lavorano molto bene; abbiamo ottenuto più di quanto sperassimo appena cominciato a cercare un’etichetta per il primo album… sono convinto che la P18R, come altre etichette indipendenti nostrane, possa espandere il verbo italico nel mondo e renderlo importante a livello internazionale. Che poi diventi una major questo non te lo so dire, servirebbe davvero una sfera di cristallo per leggere il futuro. Alla fine partiamo da una nazione che si basa su una differente cultura musicale, siamo una minoranza e il tutto si muove di conseguenza intorno ad altri nomi; Lacuna Coil e Rhapsody Of Fire. Lasciate stare la bontà o meno della proposta, sono solo due grandi eccezioni. Questo per come la vedo io, onestamente…
Abbiamo già raccolto un buon numero di recensioni e pareri esterni e devo dire che tutti sono convinti della qualità del prodotto! Non per tutto ovviamente, vedi tre domande prima, eh eh… i ragazzi che già ci supportavano continuano a farlo, spero che altri se ne siano aggiunti, ma per una realtà piccola come la nostra è ancora presto per dirlo, specie in considerazione dell’attività live quasi nulla che abbiamo avuto finora… vedremo come si muoverà il tutto nei prossimi mesi!
Sono io a doverti ringraziare ancora una volta per aver speso tempo a realizzare quest’intervista! Chiedo a quanti hanno avuto voglia di leggersi il mio fiume di parole di ricordarsi che è importante sostenere l’underground, direi vitale: alla fine in Italia è la nostra scena principale e la linfa da cui tutti traiamo vita! Con questo posso solo dirvi molto schiettamente che se possiamo interessarvi anche solo un minimo, un aiuto in termini di supporto corrisponde all’acquisto del cd: potrà sembrare venale a molti, ma per noi significa feedback e riuscire a poter pensare serenamente al futuro della band. Scaricatevelo anche prima, ma se vi piace, chiedetecelo e supportateci! …estendo questo discorso a tutte le realtà grandiose che il nostro underground propone!