Carcass (Jeff Walker)

Di Tarja Virmakari - 28 Settembre 2013 - 12:40
Carcass (Jeff Walker)

 

Intervista a cura di Tarja Virmakari

 

Ciao Jeff, piacere di conoscerti! Sono Tarja e benvenuto su Truemetal.it, come va?

Oh grazie Tarja, tutto benissimo, sto solo cercando di liberarmi dall’”hangover” di ieri sera…ma ormai è uno ‘stato’ piuttosto normale per me.

Allora vorrà dire che ti sei divertito ieri sera?

Non proprio! Ho solo bevuto e basta. Sai un pò per lo stress di tutti i giorni…

Ok, allora cerco di parlare sottovoce per non aumentare il tuo mal di testa, ahah…

Ok, grazie!

I Carcass, senza dubbio, hanno aperto la strada al death metal, e siete sempre stati fonte d’ispirazione per molte band. Che cosa ne pensi a proposito? Questo porta un certo senso di responsabilità…

Non proprio! Sai, sono una persona umile e faccio musica da tanto tempo; e questo mi rende ovviamente fiero, ma non credo comunque che ci sia qualcosa di mio che abbia ispirato altre band.

Può darsi che sia così, ma senz’altro ci sono tante band in tutto il mondo che ‘guardano’ a voi come principale fonte d’ispirazione. Così avete sicuramente fatto ‘qualcosa’ di buono, no?

Eh, può darsi che qualcuno non sia d’accordo… ma vogliamo pensare che sia così. 

Ma certo, ci sono sempre persone che non sono d’accordo, non si può piacere a tutti… ma dimmi, quali sono le vostre priorità oggi? E come vi sentite per il vostro ritorno sulle scene con il nuovo lavoro?

La priorità della band è la stessa, e adesso abbiamo vari obblighi per il nuovo album: abbiamo bisogno di sostenerlo e promuoverlo per ovvi motivi. E la nostra priorità è di incoraggiare e spronare le persone ad ascoltare il nuovo album. 

Parlando proprio di “Surgical Steel”, esce tra una settimana (intervista fatta il 5 settembre, ndr). Potresti raccontarmi qualcosa sui suoi brani? C’è una sorta di linea rossa per descriverli?

È semplicemente un fortissimo “compact album”. Almeno così è come lo sentiamo noi, ed è quello che si può intuire anche dai feedback che abbiamo avuto finora. La gente, dopo averlo ascoltato, ci scrive e dice che sono rimasti sorpresi per il suo forte senso di “compattezza”. 

In effetti, ho avuto le tracce solo ieri, ma dopo alcuni ascolti, noto che le songs sono molto varie, non solo piene di riff tostissimi, ma un ricco insieme di cose…

Si, ci piace la dinamica nella nostra musica, e ci piace mantenere la musica interessante per i nostri ascoltatori. Non vogliamo di certo che l’album sia
noioso. Sai, siamo una band heavy metal, e pertanto spero che la gente si trovi a proprio agio con i nostri riff, visto che heavy metal è sinonimo di riff tostissimi. 

C’è qualcosa che mi vuoi raccontare sul processo di songwriting e dei temi e le idee che stanno dietro di loro?

Partiamo semplicemente con i riff, inseriamo poi la ritmica su di essi, e così nasce la nuova song nella sala prove. Poi vado via e inizio a lavorare sui testi. E sai, il titolo della canzone nasce poi dal sound e dalle sensazioni espresse. E in questo album era la prima volta che accadeva…


 

E perché avete scelto Surgical Steel come titolo di questo album? Sembra abbastanza emblematico.

Si, è un titolo forte, si associa molto bene ai Carcass, e suona molto metal. Questo nuovo album è particolarmente metal.

Se dovessi confrontare Surgical Steel a uno dei vostri album precedenti, quale sarebbe il più simile, o questo disco è completamente diverso?

Si, vorrei pensare che sia diverso. Non penso che sia uguale a nessuno dei nostri album precedenti. Certo, ha degli elementi d tutti i nostri cinque album, ma non suona uguale a nessuno dei loro. E non ha nessuno stile in particolare. Credo che l’interesse della band e della nostra musica è proprio quello di non suonare ‘uguale’ a prima. 

Tanti anni sono passati dal vostro ultimo album, come pensi che il vostro sound e l’approccio siano cambiati?

Non sono sicuro che sia cambiato! E credo che proprio questo è uno dei nostri punti di forza. Abbiamo questo modo particolare di fare musica e ci sta bene, e il risultato sembra sempre soddisfare la gente. Quindi, perchè cambiarlo? Si potrebbe dire che è come una formula, anche se non c’è nessuna formula. Non abbiamo solo un modo di lavoro… 

Quindi si può dire che la musica viene naturalmente…

Si, almeno voglio pensare che sia cosi…

Ok, andiamo avanti… cosa vorresti raccontarmi della cover dell’album? È opera di Ian Tilton… 

Si, è il fotografo che ha scattato la foto, ed è colui che ha realizzato la cover del nostro terzo album. Mentre io ho fatto la composizione effettiva degli strumenti, il suo compito è stato quello di evocare il passato e fare la connessione mentale con i nostri album precedenti. Si, era il simbolo che abbiamo usato in passato. Abbiamo bisogno di avere un link per il nostro passato, dopo questi 17 anni. E vogliamo far capire alla gente che siamo sempre la stessa band e non siamo cambiati. 

E penso che non sia così facile ritornare dopo 17 anni…

Direi di no, però per noi alla fine è stato abbastanza facile… e sicuramente ci hanno aiutato i concerti di reunion che abbiamo fatto dal 2008 in poi.

L’album è stato prodotto da Colin Richardson e mixato da Andy Sneap. Come è stato lavorare con loro?

È stato un vero piacere. Voglio dire, li consideriamo come nostri amici, e quindi per la maggior parte del lavoro è stato divertente. Ovviamente era un lavoro duro, e ogni tanto abbiamo avuto qualche discussione, ma lavorare con loro è stato molto positivo. 

E cosa vorresti raccontare sulle session in studio?

Non credo ci sia niente d’interessante da raccontare. Siamo entrati in studio e abbiamo registrato l’album, ecco. Forse abbiamo trascorso più tempo di quello preventivato in studio. Sai, non è come i vecchi tempi quando dovevi contare le ore e i minuti, perché lo studio era costoso. Oggi la tecnologia è molto più economica, quindi l’atmosfera in studio molto più rilassante, e le giornate lavorative non proprio così lunghe, quindi potevamo prendercela con più comodo. Ovviamente ci sono i pro e i contro… 

Si, forse dà anche più libertà mentale quando si lavora più rilassati?

Si, però non puoi prendertela con troppo comodità, altrimenti rischi di perdere la grinta iniziale e la spontaneità. 

Solo un paio di giorni fa è uscito la traccia “Unfit for Human Consumption” in streaming e prima ancora “Captive Bold Pistol”…Qual’è stato il feedback finora?

Hmmm, direi 95% positivo. Non si può piacere a tutti… però c’è gente che dice che il nostro miglior album era il primo e che questo nuovo non ha niente a che fare con lui. Ma è comprensibile, quei tipi di fan non si potranno relazionare a Surgical Steel. e credo che questo non fa cambiare l’idea alla gente a cui non piacevano i Carcass prima, ma per i veri fan è davvero una delizia. 

Io credo anche che Surgical Steel vi porterà tanti nuovi fan. Ho parlato con tante persone, e tutti sembrano di aspettare con ansia il nuovo album…

Ed io sono fiducioso su quello che abbiamo fatto… 

E proprio Captive Bold Pistol mi fa venire in mente un episodio, prima il rilancio ufficiale di Captive Bold Pistol, la traccia era trapelata attraverso alcuni canali non ufficiali … avete già scoperto come è accaduto ciò?

Eh, non era soltanto la traccia, ma tutto l’album era trapelato. E non ho la minima idea di come fosse successo… forse una fuga all’interno della casa discografica perchè non era “watermarked”…Oppure l’ho fatto io, apposta… 

Ahah, allora me lo riveli, se sei stato tu?

Nessuno lo saprà… lol

Ok, nessuno lo saprà mai, quindi lasciamoci questo enigma alle spalle. La prossima domanda è d’obbligo: cosa ne pensi sulla condivisione di file e download illegali?

Bè, secondo me è solo una cosa positiva se la gente può scaricare, ascoltare e comprare l’album online. Ma il rischio concreto è che c’è gente che scarica ma non compra mai, e questo danneggia la scena musicale. Se queste persone non sostengono l’artista, l’artista non può soddisfare i fan. Ma in generale è una cosa positiva, e capisco perfettamente perché la gente scarica da internet. C’è talmente tanta musica e la gente non ha così tanti soldi per comprarla tutta. Probabilmente anche in passato la gente ha sprecato soldi su album sui quali sono rimasti delusi. Ma poter scaricare prima l’album online significa che la gente può “tastarlo” prima… solo che la gente ne approfitta, non comprandolo. Questo si che è lontano dall’idea di essere fan di una band e supportarla come si deve…

Eh si, la gente non dovrebbe dimenticare che se non dà il proprio supporto alle band, fra un po’ non ce ne saranno molte in giro a fare della buona musica.

Questo potrebbe anche essere un lato positivo! Forse oggi ci sono talmente tanti gruppi in giro…

Ahah, staremo a vedere cosa succede nei prossimi anni… ma andiamo avanti, già molto tempo prima che avete firmato per la Nuclear Blast (maggio 2013) c’erano in giro voci e congetture circa la vostra nuova etichetta … come vedi la vostra collaborazione con NB?

Diciamo che tra di noi siamo ancora nel periodo luna di miele, come si usa dire qui in Inghilterra… le cose vanno ancora bene, e speriamo che rimangano così. Non ho niente da lamentare, ci trattano bene, il contratto è buono, e ci danno tutto quello che vogliamo. Siamo la priorità dell’etichetta, ed è importante. E avendo tanti soldi e risorse ci si sente davvero bene. Anche perché è la prima volta che uno dei nostri album ottiene un sostegno veramente forte.

Durante la scorsa estate avete suonato in molto Festival, com’è andata?

È andata benissimo, anche i nostri “nuovi membri” si sono integrati benissimo. Sai, sono più giovani e portano nuovo entusiasmo utile alla band, rendendo il live ancora più forte. Sentiamo che “l’imbarcazione” sta andando verso l’alto.

Questo mese farete un tour negli States, è già sold out … vi aspettavate un tale successo?

Eh si, perché se non riuscissimo a vendere bene i nostri show, sarebbe inutile fare un tour negli Stati Uniti. Ci sono grandissimi locali, ma abbiamo scelto apposta quelli un po’ più piccoli, perché abbiamo l’intenzione di fare un “vero e proprio” tour in U.S.A. il prossimo anno. Questo tour ci serve solo per tastare il terreno, appena una settimana dopo l’uscita dell’album. Solo per avere un “profilo” del paese… un po’ come abbiamo a Londra, anziché fare un grande concerto, abbiamo preferito fare tre serate live in locali più piccoli. 

Si, è vero, e così facendo avrete probabilmente anche un contatto migliore con il pubblico…

Si, è proprio così, e poi è più divertente suonare e vedere il locale pieno di gente entusiasta, vicino a te. Quando si suona nei grandi Festival e sui grandi palchi, la gente rimane molto lontano dal gruppo…

A proposito, come sarà la vostra scaletta negli Stati Uniti?

Canzoni da ogni nostro album, una sorta di “The Best Of…”

E a Novembre sarete in tour in Europa con gli Amon Amarth … conoscete già questi ragazzi?

Si, ci siamo già incontrati e sono fighi (cool guys). Quando stavamo missando l’album, ci hanno invitato personalmente a fare questo tour con loro. e pensavamo: perché no! Sapevamo già che anche il loro nuovo album sarebbe stato un successo, e dal mio punto di vista, ci torna molto comodo di aprire per loro, ahah… ma sai, questo ci toglie per ora la pressione di essere headliner del proprio tour, per farlo poi, in un secondo momento.

Come dicevi prima, farete poi un altro tour, e forse anche un ‘Headliner Tour’ il prossimo anno…

Si, è molto probabile. Ma il bill di questo tour sarà davvero tosto, con Amon Amarth, Carcass e Hell, e ha sicuramente un giusto valore per la gente che comprerà i biglietti.

Il 24 novembre vi vedremo suonare qui in Italia (Live Club), cosa ne pensi del pubblico italiano? Quali sono i tuoi migliori o peggiori ricordi?

L’Italia è fantastica, lo è sempre stato, sarà dovuto alla “latin passion”. Sai, più vai nel sud in Europa, più la gente è entusiasta. Quando abbiamo suonato a Napoli, mi sembra nel 2008, l’accoglienza è stata opprimente ed è stato incredibile sentire il pubblico cantare le nostre ‘guitar melodies’. Già negli anni passati abbiamo avuto un buon seguito in Italia. È un punto di forza per la band. 

Poichè che abbiamo ancora del tempo, vorrei chiederti delle tue band preferite, cioè quali sono quelle che quotidianamente ascolti?

Cambiano quasi ogni giorno. Ho sempre avuto un gusto ampio nella musica. Quel che ascolto dipende dal mio stato d’animo.

Ho capito, ma allora oggi cosa hai ascoltato?

Ancora niente, perché sto facendo interviste, ahahah…

Giustamente! Ma potresti darmi qualche nome? 

No, ma diciamo che sono uno “old school”; il problema è che non ho tante possibilità di ascoltare musica, ma quando succede, vado a bere in un “rock bar” dove suonano ad esempio classic rock, heavy metal, e un po’ di roba mista. Mi piacciono molto gli AC/DC, ma mi piacciono da sempre un po’ tutti i tipi di musica rock…

E invece, cosa ne pensi della scena metal di oggi? Ci sono delle nuove band che ti hanno convinto in qualche modo speciale?

No, nessuno a essere sincero. E forse è stato anche uno dei motivi che ci ha spinto a realizzare questo nuovo album. Se avessimo pensato che tutto era ok nella scena musicale di oggi, e che non avremmo potuto fare qualcosa di meglio, non avremmo fatto questo album; poiché non avrebbe avuto nessun effetto e scopo. Sono ancora un fan dell’old-school. Non tanto per quello che succedeva in quegli anni, ma per come ci sentivamo. Potrebbe sembrare arrogante, ma quando abbiamo sciolto la band nel ’96, l’abbiamo fatto semplicemente perché ci sentivamo di aver raggiunto le ambizioni che avevamo allora. Ma da allora, devo dire che di tutte le nuove band che ho sentito, nessuna mi ha entusiasmato più di tanto, mentre alcune band dei nostri vecchi tempi, hanno continuato a fare della buona musica. 

Secondo la tua opinione, quale potrebbe essere il motivo? Tutti ricopiano tutti?

Diciamo che se i Carcass sono un gruppo heavy metal, si potrebbe dire che tutte le risorse siano già state esaurite già nei primi anni ’90. C’è sempre un limite oltre il quale non puoi andare, cioè suonare più veloce o più pesante… e siamo complici di questo e sappiamo anche fare delle contaminazioni, e quindi anche influenzare altri gruppi.

Bene, il nostro tempo è terminato e siamo giunti all’ultima domanda, quella dei tuoi saluti ai fan e ai lettori di Truemetal.it.

Speriamo di vedervi presto in Italia. Purtroppo faremo solo uno show con gli Amon Amarth, ma vi promettiamo di ritornare. Ci siamo sempre divertiti a suonare in Italia e visitare il paese. Quindi, mantenete la fede!

Ti ringrazio Jeff per questa chiacchierata, e prenditi un caffe forte per far passare l’hangover e fai una buona serata!

Grazie Tarja! Buona serata anche a te! Ciao!

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Discografia Carcass:

    1988 – Reek of Putrefaction
    1989 – Symphonies of Sickness
    1991 – Necroticism – Descanting the Insalubrious
    1993 – Heartwork
    1996 – Swansong
    2013 – Surgical Steel