Avantgarde

Intervista Dasia (Elettra Pizzale)

Di Nicola Furlan - 23 Settembre 2021 - 5:53
Intervista Dasia (Elettra Pizzale)

“Volevamo ricreare questa sensazione di lucido disorientamento assoluto, un chaos mental cosmico.”
Elettra Pizzale

In parallelo all’uscita del full-length di esordio dei Dasia, “Del Regime Invisibile”, abbiamo intervistato la band, nella persona della bassista e cantante Elettra, per approfondire alcuni aspetti e toglierci qualche curiosità su questo trio di musicisti autore di una proposta davvero interessante e così ricca di spunti…

 

Abbiamo tutti e tre un background molto vario. Musicalmente amiamo cose differenti. Il chitarrista Eddy è molto vicino alla scena indi e adora la psichedelia senza disdegnare Radiohead o …Lucio Dalla. Luca è un amante dei Dream Theater, ma suona anche in band hardcore-punk. Io mi definisco una amante delle ‘varie ed eventuali’

Si percepiva ci fossero ascolti diversi alle vostre spalle, ma domanderò dopo nello specifico qualcosa, ci torneremo su… Il vostro esordio porta con sé davvero tante influenze artistiche, pur suonando molto originale. Come siete arrivati a proporre un mix così ricercato di dark, progressive, post rock, fusion…

Proprio perché veniamo da ascolti diversi; in maniera forse inconsapevole siamo riusciti a scrivere un disco così pieno di spunti. Inizialmente pensavamo potesse anche uscire solamente strumentale, ma poi ho pensato di proporre l’inserimento dei testi, proponendoli in modo alternativo ovvero narrandoli. E così abbiamo fatto.

I pezzi che mi hanno maggiormente colpito sono ‘Vertigine’, con quel tratto fusion spettacolare, ‘Polveri Sottili’ e ‘Horror Vacui II’. Puoi spendere qualcosa su questi tre brani per capirci qualcosa di più a livello compositivo?

Riguardo ‘Vertigine’ posso dirti che nasce da un giro di basso sul quale volevo sfruttare un effetto. Poi è arrivato Luca e ci ha incastrato il primo riff mentre io ho iniziato a metterci dei bicordi sfruttando un delay. Il pezzo fusion è stato inserito per dare maggior respiro al brano nella parte centrale.
‘Polveri Sottili’ è stata la canzone che ha dato vita all’idea di arricchire i pezzi coi testi e per questo volevamo diventasse un vero e proprio urlo silenzioso, ma assordante. Ha per ispirazione la citazione Orwelliana “La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”. Mentre ‘Horror Vacui II’ nasce da una base di batteria e quindi ha un bell’impatto.

Riguardo ‘Vertigine’, cosa vi immaginavate quando l’avete scritta?

È la storia di una persona che scappa dal mondo e si ritrova su una vetta. Guarda sotto e c’è un infinito di vuoto. In quell’istante gli passano nella mente volti e voci sentiti in vita che gli generano un chaos incontrollato. Volevamo ricreare questa sensazione di lucido disorientamento assoluto, un chaos mental cosmico.

Scusa, tra le canzoni che ho apprezzato maggiormente mi viene in mente anche la particolarità compositiva di ‘La Nostra Resa’. Approfitto anche qui per chiederti qualche dettaglio nascosto…

Quel brano nasce da un giro di basso che come avrai sentito è presente per tutto il brano. Anche qui ho usato un delay che mi permetteva poi di registrarci sopra la traccia. Quello che c’è di peculiare qui è quel solo country-dark che mi manda fuori di testa!

Come si è svolto il lavoro in sala di registrazione?

Abbiamo lavorato molto e, in particolare io, non ero mai soddisfatta finché non si concretizzava quello che avevo in testa. Abbiamo registrato presso il Mushroom Studio sotto la supervisione di Enrico Berto e ai Birdland Studio con Francesco Marzona.

Torniamo indietro ad inizio chiacchierata… quali sono i tuoi cinque dischi preferiti di tutti i tempi …e qualificali con un aggettivo ognuno.

Ecco, la domanda impossibile!

Lo so che è tremenda, ma è bello sapere i gusti personali di un musicista…

Ok, allora, tra le centiania che ho in testa di dico:
Einstürzende Neubauten: “Perpetuum Mobile”. Immortale.
Teatro degli Orrori: “Dell’Impero delle Tenebre”. Adrenalinico.
Tool: “Lateralus”. Inarrivabile.
Primus: “Brown Album”. Unico.
The Cure: “Seventeen Seconds”. Intimo.

Ho visto che avete già iniziato a proporre il disco dal vivo. Come sta andando?

Sì, abbiamo già suonato in circolazione e in particolare al release party al Baricentro di Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia abbiamo anche portato una scenografia visuale. Ci piacerebbe molto uscire dal territorio del nordest Italia, ma tra il Covid e la difficoltà di entrare in contatto con i giri giusti, ci risulta difficile aprire il nostro raggio d’azione. Sicuramente non molleremo.

Avete già altro materiale in lavorazione? Sai che si dice che bisogna arrivare al terzo disco velocemente senza sbagliare nemmeno un colpo per sperare in un futuro solido…

Assolutamente sì. Il materiale in lavorazione è diverso da quanto composto fino a ieri. A dirtela tutta, siamo già in fase di pre-produzione e speriamo che non si blocchi tutto di nuovo. Se tutto andrà liscio contiamo di chiudere a breve. Stiamo decidendo se uscire prima con un EP e poi con il disco, ma al momento non è ancora stato definito.

Bene, siamo a in chiusura. Lascio a te i saluti agli utenti di truemetal.it…

Grazie a tutti per il supporto. Spero il disco vi sia piaciuto e spero anche che vogliate ascoltare anche solo qualche pezzo… pur suggerendovi che un ascolto dall’inizio alla fine possa fornire a tutti uno spunto di riflessione su voi stessi. Per noi sarebbe la soddisfazione più grande. Grazie ancora a tutti!

Ultimi album di Dasia