Vario

DGM (Maurizio Pariotti)

Di - 16 Marzo 2002 - 21:36
DGM (Maurizio Pariotti)

Uno dei ritorni più attesi da migliaia di prog-fans italiani
e non solo , era sicuramente quello legato ai romani DGM, una band da sempre
sinonimo di ottima musica e che, disco dopo disco, è riuscita a
riscuotere consensi unanimi di pubblico e di critica, cosa alquanto difficile
sopratutto quando si parla di formazioni nostrane. Ma questa volta il quartetto
capitolino guidato dalla coppia Pariotti/Regali, rispettivamente tastiere
e chitarra, era atteso al traguardo dopo che vari problemi di line up avevano
ancora una volta minato la stabilità della band, facendo temere
per il peggio. Ma ancora una volta i nostri sono risorti dalle proprie
ceneri, e facendo forza sulla propria determinazione nonchè sulla
sagacia di chi non molla mai, hanno dato alle stampe un masterpiece del
calibro di “Dreamland“, un album che, oltre a restituirci una band potenzialmente
perfetta, riporta in auge certe sonorità diciamo molto old fashioned.
Quale migliore occasione di scambiare quattro chiacchiere con Maurizio
Pariotti portavoce della band?

Ciao Maurizio, come stai?

Ciao Beppe…Siamo sufficientemente tranquilli ma consci che stavolta
abbiamo raggiunto davvero un buon risultato al di la delle parole di circostanza…Dreamland
è fuori da qualke mese ed è già praticamente sold-out
la prima tiratura di 3500 pezzi. In Giappone il disco è in vendita
da un paio di mesi ed abbiamo conseguito un risultato in linea con quanto
fatto ai tempi di “Wings of Time” con circa 4000 copie già vendute…un
successo se tieni conto che a causa della crisi economica in Giappone,
anche i mostri sacri stanno vendendo su queste cifre!!! Direi che come
inizio lascia davvero ben sperare non trovi???

Allora partiamo subito con la domanda che mi stà più
a cuore, ovvero lo stravolgimento di line up che vi ha visto ancora una
volta protagonisti. Quindi, se l’abbandono di Luciano era nell’aria e poteva
starci, l’addio di Marco ha spiazzato un po’ tutti quanti, me in primis,
quindi vorrei chiederti se puoi darci delle delucidazioni su quest’importante
doppio split, e soprattutto se siete ancora in buoni rapporti con i due
“fuggitivi”…..

Me l’aspettavo…Penso che in nessun gruppo una separazione possa essere
vista come il frutto di una situazione positiva…chiaramente prima di arrivare
a ciò abbiamo vissuto più di un momento difficile e la decisione
non è stata per nulla facile…direi anzi che è stata la logica
conseguenza di una crisi inevitabile e “anestetizzata” per troppo tempo…

Guardando indietro penso si sia trattato di un passo doloroso: non
posso negare che ti lasci comunque un vuoto dentro il dover “congelare”
il rapporto di amicizia per far prevalere gli interessi del gruppo… quasi
mai un atteggiamento del genere viene visto di buon occhio e puoi essere
facilmente tacciato di egoismo o protagonismo…Con Marco le cose vanno ora
un po’ meglio, ma all’inizio la situazione era difficile…. Con Luciano
è stato più semplice… spesso ci capita di vederci ed anche
se non ci soffermiamo troppo a discutere su quanto è accaduto, credo
che ognuno sappia bene in cuor suo le ragioni che hanno portato a questi
addii…

E’ un po’ triste ma se vuoi ottenere dei risultati devi essere coerente
con i tuoi obiettivi e fare delle scelte ben precise….

Ma dove avete trovato la forza di ricominciare ancora una volta
tutto da zero? Sai la maggior parte dei musicisti nelle vostre condizioni
avrebbero mollato…
.

Direi che una sorta di incoscienza ci ha guidato in questa fase…forse
è stato l’orgoglio per il credito di fortuna che crediamo ancora
oggi di meritare, ma soprattutto la rabbia per dei giudizi dati da qualche
addetto ai lavori che avrebbe avuto svariate ragioni per darci più
fiducia e supportarci in modo diverso…Fai tu.

La domanda può sembrar ovvia tanto quanto la risposta, ma
in che modo avete contattato il nuovo vocalist Titta Tani? Siete andati
a colpo sicuro, o avete audizionato altri vocalist?

A colpo sicuro? Non direi proprio!!! I provini per la nuova voce sono
iniziati a giugno nel momento in cui i pezzi erano già strumentalmente
pronti…Abbiamo provato 15 (testuale) cantanti e Titta è stato davvero
l’ultimo in ordine di tempo visto che è arrivato a non più
di 10 giorni dall’inizio delle registrazioni…”Gli ultimi saranno i primi”…
credo calzi quanto mai a pennello in questa circostanza !!!…E’ stato Claudio
Simonetti, nostro amico ed anche un po’ il “Patròn” dei DGM a suggerirci
il Nome di Titta, già batterista nella sua Band DAEMONIA….La scelta
ci è sembrata subito azzeccata. Titta ritengo stia ottenendo oggi
dei riscontri già meritati sin dai tempi degli AbstractA…

Sai ero molto restio nei suoi confronti, poiché avevo apprezzato
poco la sua prestazione all’interno del progetto AbstractA, ed invece quello
che mi sembrava una grossa incognita si è rivelato un’arma vincente….

Ne sono convinto anche io. Ho parlato molto con Titta a proposito di
quel lavoro ed è emerso che nonostante le potenzialità di
quel disco proprio la parte vocale è risultata quella maggiormente
penalizzata da mancanza di tempo nelle registrazioni…Devi sapere che Titta
è stato ingaggiato a metà riprese quando il gruppo si è
trovato senza cantante…lui ha dovuto praticamente eseguire come un “session”
e per di più in pochissimi giorni delle linee già composte
….sfido chiunque a trovare agevole una situazione del genere e nonostante
tutto trovo ci siano degli spunti interessantissimi e degni di nota in
quel lavoro…Non per altro le prestazioni Live degli “AbstractA” ed in particolar
modo di Titta erano a detta di molti nettamente superiori al risultato
raggiunto nel disco, che è comunque un gran disco! Devi sapere che
per qualche tempo è stato anche in forza agli Empty Tremor ed anche
in quel caso si è trattato di una sostituzione temporanea e forzata
del loro cantante…Dire che con DGM, a tutt’oggi ed in futuro suo gruppo,
si è potuto esprimere davvero al TOP !

Qual è stato il suo peso all’interno del songwriting di “Dreamland”?
Il suo apporto è stato di fondamentale importanza, o era stato tutto
deciso anche prima del suo arrivo?

Dal punto di vista musicale era tutto già pronto…Titta ha lavorato
molto con Diego nella stesura degli ultimi Testi e di alcune melodie. Debbo
dire che la grossa influenza che subisce da artisti come Russel Allen o
La Brie si sente, anche se il suo vero idolo musicale e Freddy Mercury…

Trovo che il nuovo album rappresenti un sostenziale passo in avanti
verso una maturazione tecnico compositiva non indifferente, quanto tempo
vi ha rubato la stesura del nuovo materiale?

Innanzitutto grazie per le belle parole! Beh… abbiamo utilizzato 2
mesi e mezzo circa per la parte strumentale…e direi una mese per i Testi
…Avendo lo studio a nostra completa disposizione e parecchio tempo dalla
nostra non ci siamo fatti prendere certo dalla fretta!! Diciamo che nel
frattempo siamo stati impegnati a rimettere in piedi i cocci di ciò
che avevamo distrutto!!!. ..

Come si è trovato Diego nella duplice veste di bassista e
chitarrista? Ha voluto confrontarsi con se stesso, o come si dice” ha fatto
di necessità virtù”?

Confrontarsi con se stesso???!…questo mi fa venire in in mente il titolo
di uno nei nostri pezzi…”Ego’s Battle”… scherzi a parte l’una e l’altra
cosa…Diego è un…regolarista del basso, decisamente al servizio delle
ritmiche di chitarra da lui stesso create per queste canzoni, oltrechè
per il lavoro fatto da Fabio Costantino per le parti di batteria….Penso
che li per lì risultasse più semplice e veloce andare avanti
in tre. Oggi trovo che il buon Andrea Arcangeli, da poco tempo in in forza
nei DGM, avrebbe senz’altro dato qualcosa di “tosto” e diverso a quelle
canzoni che comunque filano senza grossi problemi!!!… Non credo proprio
che Diego sfigurerebbe come bassista In qualsiasi altra Metal Band!!

Se non sbaglio i Random Music House, ovvero gli studi dove si sono
svolte le sessioni di registrazione del nuovo album, sono di vostra proprietà,
quindi è logico che ti chieda qunt’è importante registrare
un’album in un luogo che si trova a due passi da casa, senza subire per
questo pressioni e sbattimenti di varia natura?

E’ un bel vantaggio se hai del buon materiale a disposizione e sai
metterci le mani, ma prima di arrivare a ciò devi fare parecchia
esperienza in studio… In tal senso i lavori precedenti sono stati per noi
una grande lezione: stavolta abbiamo deciso che nessun esterno avrebbe
avuto il controllo delle sonorità del nuovo disco: ci siamo presi
le responsabilità di decidere in tutto e per tutto come doveva uscir
fuori DREAMLAND… Niente intromissioni o imposizioni quindi!!!… Se il disco
faceva pena era solo da imputare alle nostre scelte , viceversa…..Vedi,
anche la scelta di rilevare i Random fa parte di quello stravolgimento
di cui parlavi prima: la possibilità di pianificare in uno studio
proprio il nuovo disco ci ha permesso di affinare nelle prove e nelle registrazioni
le idee che di volta in volta tiravamo fuori…si è trattato indubbiamente
di un sacrificio economico che già oggi sta dando comunque dei buoni
risultati dal momento che gli studi Random lavorano anche su altri interessanti
progetti di band a noi molto vicine, quali Post Scriptum, Nono Cerchio
e gli Astra, una giovanissima ma già agguerrita Band nello stile
dei Dream Theater!!!…

Ascoltando più volte le otto tracks che compongono “Dreamland”
si ha come l’impressione che il disco in questione ha una partenza da infarto
per poi adagiarsi su sonorità più dilatate e progressive,
ma non era meglio forse attuare un giusto mixing fra brani più speed
e quelli d’atmosfera?

Sono 9 tracks per la versione europea…Non sono sicuro di questo. E’
un punto di vista. Penso che il gusto di ognuno possa far emergere critiche
e apprezzamenti alla track-list…credo anche che la sequenza da noi scelta
rappresenti un possibile equilibrio tra drammaticità ed epicità
di alcuni pezzi…la vera sorpresa sta secondo me nelle atmosfere di un pezzo
completamente inusuale per gli schemi dei DGM quali SWEET SURRENDER, durissimo
e fortemente influenzato da componenti gothic …Senza trascurare un pezzo
come FEELING FOREVER che personalmente mi riportava ad alcune cose dei
Marillon di Season’s End e dei vecchi Rush… Comunque la “sostanza” era
parecchia, e non è stato per nulla facile decidere come distribuirla
all’interno del disco!!!…

Circa venti anni fa il buon Bennato si poneva il dubbio se esistesse
o meno una “Isola che non c’è”, ma secondo te esiste una terra scevra
da tristezza e dolore come quella rappresentata nella vostra title track?

Io sono pessimista in merito…Hai visto bene: In copertina la città
fantastica è una proiezione positiva in un contesto molto scuro
e negativo…Io penso che nella realtà non esistano più luoghi
dove si riesce a vivere in assoluta pace e serenità…Guarda ciò
che accade negli USA, in Medio Oriente, addirittura in Australia che sta
bruciando letteralmente per colpa dell’uomo…Senza pretese di lanciare messaggi
messianici, penso che il ruolo della musica -di ogni genere essa sia- debba
essere di aiutare la gente ad essere un po’ più felice, distraendola
da una realtà che il più delle volte è ricca di tristi
notizie e avvenimenti orribili…

Quali sono gli argomenti trattati all’interno delle vostre liriche?

Nei testi di Dreamland, come già capitato in passato, cerchiamo
attraverso l’uso della metafora di mettere a fuoco diversi aspetti dell’animo
umano…la sofferenza, la rabbia o la gioia per l’amore fisico e spirituale,
sono al centro di alcune idee…il più delle volte si tratta di situazioni
vissute in prima persona: in questo senso ci è sempre piaciuto concentrarci
su temi piuttosto concreti e comprensibili anche ad una lettura meno attenta…Se
fai caso anche in passato in pezzi più marcatamente Speed (vedi
Waiting For the Sunrise), la scelta dei testi era molto distante da temi
fantasy. E’ un po’ una nostra caratteristica giocare in controtendenza
con il genere proposto…diciamo che fa parte del nostro modo di interpretare
il Metal, sia esso Power, Prog, Speed o come preferisci chiamarlo!!!….

Su “Wings of time” avevamo la splendida “Guiding light” che in qualche
modo rappresentava appieno “quei” DGM, pensi che sul nuovo platter ci sia
un brano che rappresenti il vostro nuovo corso?

Credo nell’assoluta completezza di questo disco e perciò non
saprei dirti un brano su tutti da innalzare a Inno!!!…Direi, quello che
a te piace di più!!!

Senti ma quell’accenno di barno jazz che si sente fra la fine di
“Lie” e l’inizio di “Sweet surrender”, è opera vostra?

….Si!!…lo “scherzo” è in realta una chiusura assolutamente improvvisata
da Fabio e Diego in sede di registrazione del pezzo…Pensavamo fosse carina
da tenere sul master finale ed abbiamo perciò aggiunto qualcosa
(pubblico e ambiente)…Dopotutto, dopo gli oltre 8 minuti di LIE, era un
modo come un altro per farti riprendere il fiato non trovi!!!???….

Senti Maurizio, nei mesi scorsi ho letto che in alcune interviste
rilasciate, Luca Turilli vi citava come una delle sue bands italiane preferite,
ma onestamente a te piace la musica proposta dal quintetto “triestino”?

Mi piacciono, certo!!!…Io ho molto rispetto per loro e per le loro
produzioni assolutamente invidiabili, oltrechè per le loro scelte
che li hanno portati ad essere un gruppo simbolo soprattutto al di fuori
dell’Italia… Diciamo che il successo dei Rhapsody ha involontariamente
penalizzato gli altri complessi italiani che proponevano un genere meno
vicino al loro, visto che più di un cosiddetto produttore, sognando
di produrre i nuovi Rhapsody ha finito con il…calpestare tante altre valide
proposte…Così ci sono tanti gruppi che sfornano dischi ricchi di
“spade e damigelle” ma molto spesso poca sostanza…anche perché non
avendo gli stessi budget e se vogliamo, la stessa qualità dei Rhapsody,
proprio non riescono a tenere il passo…Se non ricordo male una cosa del
genere era accaduta anche ai tempi del boom dei Dream Theater, laddove
decine di gruppi suonavano “Metropolis” anche alle sagre!!!

Maurizio siamo alla fine, puoi fare un saluto particolare ai nostri
lettori?

Certo!!! Vi invito tutti ai prossimi concerti ed a seguire ancora Truemetal.it
che da qualke tempo ci supporta con amicizia ed Entusiasmo!!!

A presto!!!

Maurizio Pariotti