Heavy

Doro Pesch: “Nei Novanta le case discografiche mi dicevano, ‘Se non è Grunge, non possiamo fare marketing'”

Di Orso Comellini - 22 Settembre 2021 - 11:48
Doro Pesch: “Nei Novanta le case discografiche mi dicevano, ‘Se non è Grunge, non possiamo fare marketing'”

In una nuova intervista su Audio Ink Radio, Doro Pesch ha discusso lo stato di salute dell’Heavy Metal oggigiorno. Queste le parole della Metal Queen:

Penso sia fantastico. Quando ho iniziato, negli Ottanta, c’era davvero tanta gente che guardava i metallari dall’alto verso il basso. Ricordo un paio di occasioni in cui, entrati in un ristorante per mangiare qualcosa, si sono rifiutati di servirci. Probabilmente erano spaventati (ride, ndr). Adesso, invece, sento che il Metal è accettato. Tutti conoscono certe band. Tutti amano Lemmy o Dio ed è fantastico. Ma all’inizio era dura, anche se poi finivi per pensare che era figo essere come dei fuorilegge. Non me ne importava. Adesso è magnifico con tutti questi festival e questi solidi, lunghi tour. davvero bello. Ovviamente ci sono alti e bassi. A volte, come nei Novanta, la situazione è stata piuttosto difficile, perché quando venne fuori il Grunge, il classico Heavy Metal e Rock non veniva più supportato a dovere, perché l’intera industria discografica voleva solo la roba Grunge. Ho pubblicato almeno 5 o 6 album in quel periodo, mettendoci cuore ed anima. Poi quando li ho portati all’etichetta discografica dicendo: “Penso che questo sia un singolo grandioso”, “Questo potrebbe essere un bel video” o “Ascoltatelo, ritengo che sia un disco straordinario”, mi sentivo rispondere solo: “Beh, è Grunge?”. “No, non è Grunge”. “Ma deve essere Grunge”, mi dicevano. “Non è affatto Grunge”, ribattevo. Ma loro non volevano neanche ascoltarlo. “Se non è Grunge, non possiamo fare marketing”. Ma non era musica nelle mie corde, sono sempre stata una metalhead […] Poi nel 2000, il Metal è tornato. Ho fatto un tour fantastico con Ronnie James Dio, noi con Calling the Wild, lui con Magica. Un grande tour negli States, che è stato fantastico. Anche Yngwie Malmsteen era della partita. E finalmente ho sentito che il Metal era tornato e da allora, dal 2000, è continuato a crescere sempre di più, sempre di più. A volte devi viverle certe realtà, devi averle appiccicate addosso, perché ci saranno sempre alti e bassi. Io sono sempre felice di suonare davanti a un pubblico. Non deve essere necessariamente nei grandi stadi. Vanno benissimo anche i piccoli club avvolti di sudore. Sono felice quando vedo la prima fila che fa headbanging sulla mia faccia. Quando ho il volto ricoperto di sudore. E’ bello poter dire di farlo da così tanto tempo. A volte occorre solo essere un po’ pazienti, perché il Metal tornerà sempre. Con il Grunge ci sono voluti quasi 10 anni, quindi un po’ più del solito, ma basta aspettare.