Vario

Elegacy (Massimo LaRussa)

Di - 4 Maggio 2004 - 17:55
Elegacy (Massimo LaRussa)

Andiamo a conoscere i piemontesi Elegacy (ex Legacy) una vera promessa del metal progressivo italiano, speriamo presto di poterli apprezzare con il loro primo disco, intanto parliamo della band e non solo con Massimo LaRussa (M), Constantin (C) e Gianluigi (G).

Ciao ragazzi sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it sono davvero contento di poter scambiare quattro chiacchere con voi, sono di Torino e ho seguito tutta la vostra carriera, in primo luogo vorrei partire dal passato recente della vostra band. Cosa è successo dopo la registrazione del secondo demo dei Legacy? La band era stata ormai dichiarata sciolta e poi?

M: Ciao Eugenio, siamo anche noi contentissimi di poter rispondere alle tue domande.
Inizialmente ci eravamo dati da fare per riuscire a suonare un po’ dal vivo, poi vari problemi (quali l’assenza per alcuni mesi di Constantin, la defezione di Naike e dello stesso Danilo, la perdita di convinzione generale…) ci hanno realmente portato ad un passo dallo scioglimento della band. Poi è successo che ci siamo resi davvero conto dell’opportunità che stavamo gettando al vento e, poco per volta, abbiamo ricostruito una nuova formazione. Ed ora eccoci qua, carichi come non mai.

Da molti anni voi siete attivi nell’underground piemontese, siete sempre stati coerenti al prog metal nella sua anima più tecnica e ricercata, dopo il cambio di nome la band non ha cambiato coordinate stilistiche, quindi come descrivereste la vostra attuale direzione musicale?

M: Bella domanda… se c’è una cosa che ci ostiniamo a fare è proprio non cercare una direzione!
Abbiamo sempre tentato, nella stesura dei pezzi, di lasciarci guidare dall’istinto e dall’estro del momento. Ora potrei definire il nostro genere come power-progressive sinfonico ma non ti garantisco che il pezzo che scriverò domani non sarà folk oppure dance (beh… ecco… forse ho un po’ esagerato!).
C: La tecnica e lo stile utilizzati sono però, secondo la nostra visione, solo un mezzo per fare semplicemente delle belle canzoni, e non un fine. Per questo come influenze musicali siamo molto aperti, e nell’album stesso penso che si possa riscontrare una discreta varietà stilistica .
G: Beh, sicuramente la definizione prog metal calza bene al tipo di suoni che proponiamo. Chi ci ha ascoltato dice che la nostra musica è un miscuglio di quella proposta da gruppi come Rush, Dream Theater, Symphony X, Shadow Gallery, tutti gruppi inseriti in quel filone grazie alla loro ricerca tecnica ed armonica inserita nella più classica forma-canzone. Nonostante questo però noi cerchiamo di sviluppare bene anche il lato del sentimento e dell’espressività, che a volte manca e coloro che suonano questo genere di musica ma che secondo noi è fondamentale.

Finalmente gli Elegacy possono cimentarsi nelle registrazioni di un platter sulla lunga distanza, state lavorando ai New Sin Studios di Luigi Stefanini, come precedono i lavori di preparazione del disco? Come vi trovate in questi studi di registrazione?

M: Il disco è ormai pronto, in attesa solo di avere una copertina e di poter fare la propria comparsa nei negozi. Il lavoro ai New Sin ha rappresentato una delle esperienze più belle di tutta la mia vita; duro, stressante ma con un fascino sempre nuovo ed incredibilmente seducente.
Credo che il nostro bagaglio artistico sia stato enormemente ampliato da tutto quello che Luigi è riuscito a trasmetterci. Purtroppo a voi rimangono “solo” una cinquantina di minuti di musica… a noi resta anche un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.
C: A nostro avviso Stefanini è un eccellente professionista, e per questo è anche parecchio esigente ed ha un modo di lavorare che noi musicisti a volte faremmo fatica a condividere. Però i risultati gli danno assolutamente ragione!
G: Non possiamo che dirti che la nostra esperienza è stata molto positiva…pensa che nonostante i tempi di produzione del disco siano stati abbastanza ristretti siamo riusciti, grazie all’incredibile flemma di Luigi, a lavorare con estrema tranquillità e ad ottenere il lavoro migliore possibile per le nostre attuali capacità.

Il promo in mio possesso mostra una produzione davvero molto ricercata e precisa, state concretizzando un ottimo songwriting unito a un sound finalmente alla vostra altezza, le chitarre sono potentissime, la batteria è precisa e molto incisiva, pensate di rimanere su questi parametri fino alla realizzazione del platter? Per quando sarà pronto?

M: Beh… considerando che tu hai sentito quattro pezzi tratti dal lavoro già ultimato… diciamo che ho estrema fiducia nel fatto che la qualità sarà la medesima nell’arco dell’intero album!!!! Anche noi siamo contentissimi del risultato finale: nonostante si sia lavorato costantemente con l’acqua alla gola (ma in fondo è giusto così… fra qualche decina di dischi cominceremo a pretendere almeno due mesi di affitto degli studi!!!) è venuto fuori un ottimo prodotto. E per quanto riguarda la precisione del batterista, credo davvero che Max sia uno dei migliori batteristi in circolazione nella scena metal italiana.

La Northwind Records vi sta supportando molto in questo periodo, nonostante le difficoltà della band a Tortona c’è sempre stata grande fiducia in voi, cosa pensate della vostra label e come giudicate il vostro rapporto con loro?

C: Riteniamo sia essenziale sottolineare il lavoro che l’etichetta sta facendo per dare la possibilità a molti gruppi della scena underground italiana come il nostro di pubblicare i propri lavori in un contesto professionale e di farsi conoscere a livello internazionale. 

I quattro brani all’interno di “Impressions promo” basano la loro ossatura su parti progressive e molto elaborate, eppure le composizioni sono fluide e potenti, frontali, come siete arrivati a questo risultato sotto il profilo compositivo? Si tratta di una scelta precisa?

M: Nessuna scelta a priori, non ci è mai successo, scrivendo una battuta, di sapere già cosa sarebbe successo una decina di battute più avanti. Forse col tempo stiamo imparando ad essere più diretti e meno dispersivi, ma anche questa è una considerazione che posso fare a posteriori ascoltando quanto da noi registrato. Nulla di tutto ciò segue un piano predefinito.
C: Più che di una scelta precisa si tratta della consapevolezza  maturata nel tempo che un’insieme di belle parti non fanno un bel pezzo. E’ qualcosa che ha a che fare con quello che dicevamo prima, cioè che il fine ultimo è la canzone, mentre il metal, il progressive, il neoclassico e qualunque altro stile ci passi per la mente, è sono un mezzo.
G: Ovviamente pensiamo che la fluidità, assieme comunque alla tecnica ed all’espressività, siano elementi fondamentali per scrivere un buon pezzo. Credo che sia importantissimo che un pezzo riesca ad entrare immediatamente nella testa di un ascoltatore e per riuscire in questo intento è  fondamentale che un pezzo possieda tutti questi elementi.

Quando potremo rivedervi dal vivo? Immagino che appena terminate le registrazioni del cd sarete impegnati in date di promozione, c’è già qualcosa di pianificato? Avete dei progetti precisi da realizzare in questo senso?

C: Ritornare dal vivo sarebbe fantastico e contiamo di farlo appena possibile. Prima infatti dovremmo sistemare la line-up con l’innesto di un valido bassista full-time.
M: In studio ho dovuto raccogliere io quest’onere (ed ho giurato che mai più farò una cosa simile) ma dal vivo diventerebbe un po’ complicato suonare due strumenti contemporaneamente! A parte gli scherzi, credo che dal momento in cui un valido bassista busserà alla nostra porta ricominceremo immediatamente a calcare i palchi italiani.
G: Noi speriamo fortemente di poterci cimentare al più presto con le date live che, in fin dei conti, sono la parte più gratificante del nostro lavoro. Arrivare finalmente ad avere un contatto fisico col pubblico è tutto ciò a cui al momento aspiriamo, anche se ci potranno essere problemi logistici legati al fatto che i componenti della band vivono in città diverse del Nord Italia!
M: Intanto, per non rimanere inattivi, stiamo seriamente valutando la possibilità di accogliere fra di noi un nuovo elemento. Non svelo nulla, nella speranza di poter fare una gradita sorpresa a chi amerà la nostra musica, dico solo che è uno dei musicisti più impressionanti che io abbia mai visto all’opera!

La band ha subito qualche riassetto di line-up, potete presentare ai nostri lettori i nuovi innesti in seno agli Elegacy? Io al al liceo ero molto amico del vostro vecchio batterista Naike, che fine ha fatto quel pazzo? E’una vita che non lo sento più, perché è uscito dalla band?

M: Il buon vecchio Naike, uno dei membri storici della band… ed uno dei nostri più cari amici. Purtroppo lui ha lasciato il gruppo per dedicarsi anima e corpo ai Braindamage, gruppo thrash metal con il quale suona da numerosi anni. Una scelta assai poco opinabile perché mentre noi non eravamo nessuno loro erano piuttosto conosciuti ed avevano ottime prospettive per il futuro. Forse il tempo gli darà ragione o forse no, a noi resta il rammarico di non poter continuare con lui questa stupenda avventura. Ed ora largo ai nuovi arrivati: Gianluigi Girardi e Max Lo Bue. Il primo è il bravissimo cantante dei Soultakers, propostoci dal nostro discografico in persona. Prima doveva essere una semplice collaborazione mentre nel giro di poco Gian è diventato membro attivo della band, sia per le sue indubbie capacità vocali sia perché è riuscito a legare molto bene con tutti noi praticamente da subito. Max… è una meraviglia, una sorta di regalo piovuto dal cielo nel momento in cui temevamo di non riuscire a venire a capo di un progetto che stava diventando più grande di noi. E’ un musicista come pochi, un serio professionista, preparato e con delle doti tecniche difficili da eguagliare.
C: In generale tutte le defezioni dei membri storici della band sono state dolorosissime perchè oltre ad essere validi musicisti sono anche ottimi amici. In ogni caso riteniamo che la formazione attuale sia quella che ci possa permettere di esprimere al meglio il nostro potenziale.

In una scena italiana dominata dal power sinfonico voi avete scelto un genere decisamente più ambizioso e raffinato, vi siete mai pentiti? Il fatto di non rientrare precisamente nel trend del momento vi ha penalizzati a vostro parere, oppure no?

C: Non si tratta  assolutamente di una scelta. Pensiamo che ognuno di noi suoni  e componga ciò che gli viene più naturale e ciò che più lo ispira e piace in un determinato momento. Il prodotto finale che ne viene fuori è invece frutto degli equilibri che vi sono all’interno della band e dell’applicazione dell’odiato concetto di compromesso, che è poi quello che alla fine permette ad un gruppo di sopravvivere e andare avanti. Per quanto riguarda il trend… sai se questo fosse il criterio allora proprio non suoneremmo metal!
M: Mai potremmo pentirci di questa scelta, a costo di perdere qualcosa in fatto di vendite.
La musica che proponiamo è quello che sentiamo nel nostro più profondo intimo, non qualcosa che deve adeguarsi alle esigenze di mercato. Se mai ci troveremo a vendere milioni di copie forse dovremo rivedere la nostra strategia ma per ora possiamo concederci il lusso di mettere in musica i nostri più veri sentimenti.
G: Almeno così avremo poca concorrenza :!!!

Vorrei sapere qualcosa sui testi presenti nel promo e cosa avete intenzione di proporre nel nuovo cd a livello lirico. Dobbiamo aspettarci un concept album oppure preferite rivolgere la vostra attenzione su differenti aspetti durante la composizione dei testi?

M: L’idea di un concept è assolutamente intrigante ma credo che per ora sarebbe decisamente troppo pretenziosa. Considera che in questo disco abbiamo raccolto il lavoro di parecchi anni, a partire da “The Wizard’s Cave”, contenuta nella nostra prima demo, per arrivare a “My Last Words”, partorita pochi giorni prima di entrare in studio… Quando abbiamo cominciato non avevamo la minima idea di quello che sarebbe successo in futuro, figurati se potevamo pensare di imbarcarci in un concept!
C: Riteniamo poi che un concept, proprio per la sua complessità che va ben al di là di trovare una storia sufficientemente lunga da spalmare su 10 canzoni, sia appannaggio solo di band molto mature, nelle quali l’esperienza e la coesione tra i membri possono dar luogo ad un risultato veramente unitario e di ampio respiro. Con questo non vuol dire che non ci proveremo magari in un futuro prossimo!!

I vostri chitarristi Massimo La Russa e Danilo Bar sono una sorta di leggende metropolitane da noi a Torino, come lavorate a livello compositivo? C’è libertà artistica per ogni membro della band oppure preferite affidare tutto il lavoro di composizione a una sola mente?

C: Finora i compositori quasi esclusivi sono stati Constantin (tastiere) e Massimo (chitarre), pensiamo per una vocazione quasi spontanea, visto che sono anche i membri fondatori degli Elegacy. Detto ciò nessuno ha mai impedito agli altri di scrivere pezzi e apportare idee interessanti e intelligenti. La reticenza a farlo è consistita più che altro nel fatto che i restanti membri sono di recente acquisizione e il loro impulso propositivo è ancora “incerto”. Tuttavia speriamo, anzi, ne siamo sicuri, che con l’oliarsi dei meccanismi all’interno della band l’apporto di tutti si farà sentire e non poco. Per il resto potremmo dire, alla luce delle recenti esperienze che nel songwriting di un pezzo è meglio che sia un solo soggetto almeno a costruire l’intelaiatura del pezzo. Poi, una volta chiara l’idea e la struttura ci si può lavorare tutti assieme per migliorarlo.
M: Io sono una leggenda e tu no, io sono una leggenda e tu no…. Prrrrrr!!!!!

Spero di aver svelato nella migliore delle maniere la vostra band agli occhi dei nostri lettori, vi lascio questo spazio per rivolgervi a loro e vi saluto.
 
C: Innanzitutto ti ringraziamo per averci concesso la possibilità di parlare degli Elegacy e presentare ai lettori il mostro album d’esordio Impressions, nella speranza di aver in futuro sulla vostra testata ancora opportunità analoghe. Ai vostri lettori invece auguriamo che possano apprezzare la nostra proposta e che diventino presto anche nostri fans.
M: Ne approfitto per una ricordare tutti coloro che nel tempo hanno fatto parte della nostra formazione, un saluto particolare ad Omar, il nostro ex cantante, a Paolo e Naike. Ragazzi, vi auguro ogni bene, so che valete parecchio e spero che riusciate a coronare il vostro sogno!
Ed ai lettori di Truemetal.it… un grosso saluto a nome di tutti i membri degli Elegacy, con la speranza che la nostra musica possa accompagnare qualcuno dei momenti più belli della vostra vita.