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Exiled on Earth (Gino Palombi)

Di - 6 Maggio 2003 - 19:27
Exiled on Earth (Gino Palombi)

A distanza di qualche mese dalla pubblicazione della recensione dell’esplosivo “Duality Conflicts”, TrueMetal.it torna a far visita in casa Exiled on Earth per curiosare un po’ nel passato, presente e (limitatamente a quanto possibile, eh!) nel futuro di una delle più promettenti bands dell’underground tricolore! Buona lettura!!

intervista rilasciata da Gino Palombi (bassista)

Salve ragazzi! Allora, partiamo subito con le presentazioni: chi sono gli Exiled on Earth?
Gli Exiled On Earth sono composti da quattro individui fortemente uniti e con diverse passioni in comune, anche extra-musicali. La nostra origine è strettamente legata con la storia di un’altra band, i Maelstorm, considerabile come la nostra prima incarnazione istituita quasi dieci anni fa.
Il nuovo monicker è stato adottato a pieno titolo soltanto con il completamento dell’attuale line-up, a testimonianza della nuova identità stilistica e concettuale sviluppatasi nel periodo che intercorre tra il demo omonimo dei Maelstrom ed il nostro “Duality Conflicts”.
Con il passare degli anni infatti abbiamo gradualmente elimininato la componente swedish nel nostro sound (Dark Tranquillity, In Flames) a favore di un riffing di matrice americana più tecnico e sperimentale. Il risultato è ben racchiuso in “Duality Conflicts”, opera con cui si conclude una prima parte della nostra storia e che presenta il gruppo nella sua nuova veste evolutiva.

Quali sono le ultime news della band? Ho visto che avete anche un website da non molto…
Attualmente la promozione ed l’attività live sono le nostre priorità. Ci stiamo organizzando per suonare il più possibile nella nostra penisola. Chiunque voglia coinvolgerci per un concerto o desideri suonare in una nostra data ci contatti senza pensarci due volte!!!!!!! Riteniamo fondamentale per noi conoscere gente nuova e suonare con gruppi anche molto distanti dal nostro (non necessariamente metal).
Per quanto riguarda il nostro website, possiamo confermarti che è quasi ultimato e potrebbe essere attivo entro breve. Andrea “Kiraya” Magini dei Rosae Crucis se ne sta occupando insieme alla sua compagna e siamo certi che faranno un’ottimo lavoro.

Il vostro nome mi ha colpito parecchio dal primo istante che l’ho letto. Come vi è venuto in mente un nome del genere?
Il nome della band è da considerarsi come un tributo ad alcuni studiosi (David Icke, Giuliana Conforto, L.A. Waddell etc.) che con le loro teorie ci hanno letteralmente stregato. Attraverso prove concrete in diversi ambiti di ricerca (antropologia, genetica, geografia astronomica, fisica, chimica) questi signori dimostrano che l’essere umano è dotato di una natura multidimensionale con cui, a sua volta, riesce a stabilire contatti con mondi ed entità presenti su altre frequenze. Il fatto che l’umanità non sia capace di controllare questo suo potenziale (eccetto che per pochissimi casi) ci ha portato ad immaginare la realtà percepita dai nostri sensi come un “esilio” vibrazionale da cui non sappiamo uscire. Probabilmente molte risposte ai nostri quesiti esistenziali potrebbero trovarsi proprio su altri e sconosciuti piani della realtà…

Per quanto riguarda i testi, invece, da dove traete ispirazione? Ho trovato alcuni passaggi molto profondi; mi potreste dire se per la scrittura dei testi avete attinto da particolari libri/autori..così riesco a  capirci qualcosa in più 🙂
Ci sarebbe moltissimo da dire in merito. In breve, le liriche sono principalmente ispirate dal comportamento umano in tutte le sue sfaccettature. Senza scendere nel particolare, esse esplorano gli angoli più contorti e complessi dell’anima attraverso richiami ad esperienze realmente vissute sapientemente miscelate con espressioni letterarie astratte ed evocative. Per alcuni testi invece ci siamo inspirati ad alcuni racconti di Lovercraft, autore amato un po’ da tutti noi (Tiziano ne è un fanatico seguace). Sia la scelta dei titoli che lo stile adottato hanno comunque lo scopo di lasciare la massima libertà interpretativa all’ascoltatore.

Immagino (è una mia supposizione, eh!) che ogni componente degli Exiled On Earth abbia dei gusti musicali differenti, ma non incompatibili, rispetto agli altri. Se è così, mi potreste dire quali sono i vostri albums/gruppi/generi preferiti?
Hai pienamente ragione: ogni componente degli E.O.E. è legato a generi e  suoni apparentemente distanti rispetto ai gusti degli altri membri. Riguardo al metal, amiamo tutti quanti quei gruppi che sono soliti mischiare generi diversi con spirito pionieristico e sperimentale: Watchtower, Cynic, Aghora, Sadist (Tribe) e moltissimi altri. Per quanto riguarda il resto, invece, diciamo che il jazz (in tutte le sue forme), il funky, i compositori classici del ‘700 ed in parte anche i suoni latini e mediterranei rappresentano ciascuno il punto di riferimento stilistico di un membro degli E.O.E. . Per semplificare possiamo dire che ci troviamo d’accordo con tutto ciò che si presenti ricercato e ben suonato, ma non dissonante o cervellotico all’eccesso.

Mi puoi parlare della vostra attività live? Vi è mai capitato di suonare covers, usare effetti pirotecnici o roba simile? Avete già qualche data in programma?
Devi innanzitutto sapere che un’altra nostra passione è quella per i  telefilm anni ’70 e per il cinema di un certo tipo. Ogni volta che suoniamo dal vivo, infatti, siamo soliti eseguire una versione riarrangiata in chiave
metal della sigla di TJ Hooker e dei Visitors e la gente sembra gradire parecchio!!!!
Quando le condizioni dei locali ce lo permettono, ricorriamo inoltre a dei particolari “visual effects” al fine di offrire agli spettatori un “viaggio” sia visivo che sonoro che possa emozionarli. Grazie al supporto tecnico ed
alla disponibilità di un nostro amico esperto del settore abbiamo la possibilità di proiettare immagini in sequenza per tutta la durata dell’esibizione.
Questo materiale viene in genere estrapolato da diversi film di fantascienza (dai b-movie dei ’60 fino a Matrix) ed assemblato seguendo un criterio emozionale e non necessariamente logico. Stiamo inoltre provvedendo per utilizzare altri espedienti suggestivi (quadri etc.) per le prossime esibizioni per cercare di coinvolgere lo spettatore il più possibile.
Per quanto riguarda i prossimi impegni live, al momento abbiamo confermate alcune date qui nel Lazio e nella provincia di Roma. Ci stiamo attrezzando per muoverci nel Nord Italia entro la fine dell’anno.

Come nascono in genere i vostri brani? La composizione ha una lunga gestazione?
Nella maggior parte dei casi un brano degli E.O.E. nasce da una serie di riffs composti ed assemblati da Tiziano, autore anche delle liriche. Ci ritroviamo spesso perciò a lavorare su delle idee già predefinite e ciò ci
permette di concentrarci sugli arrangiamenti, così da espanderli fino alla giusta complessità.
Questo modo di lavorare si rivelato molto celere e fruttuoso, consentendoci di completare altre otto canzoni inedite in meno di un anno. Tra i pezzi in lavorazione al momento compaiono anche delle songs scritte interamente dagli altri membri che aumentano notevolmente la mole di materiale in nostro
possesso.

A quanto so, i brani di “Duality Conflicts” risalgono a qualche annetto fa. Come mai avete scelto proprio questi brani datati per rappresentarvi sul promo e non -ad esempio- pezzi più recenti?
I pezzi inclusi nel promo risalgono all’ultimo periodo di vita dei Maelstrom (2000-2001) in cui militavano soltanto Tiziano e Gino dell’attuale line-up. Appena Ale e Piero son entrati nel gruppo, abbiamo sentito tutti quanti la necessità di chiudere il precedente  capitolo registrando quelle songs e adottando il nuovo monicker.
Il motivo che sta alla base di questa decisione è che noi tutti consideriamo i Maelstrom e gli E.O.E. come due entità distinte ma legate l’una all’altra: l’omissione di quei pezzi avrebbe rappresentato il “tassello mancante” tra le composizioni dell’epoca e quelle di prossima pubblicazione, spiazzando così chi ci segue da anni. Inoltre questi pezzi sono la diretta testimonianza del nostro cambiamento stilistico rispetto al passato ed assumono così un importanza ancora maggiore ai nostri occhi. Non bisogna poi sottovalutare che il fatto di lavorare su pezzi già definiti ci ha permesso di concentrarci a dovere sulla tecnica e sull’esecuzione, guadagnando moltissimo in groove ed affiatamento. Il promo è stato registrato dopo sei mesi che abbiamo iniziato a lavorare con l’attuale formazione.

La splendida copertina di “Duality Conflicts”, si rifà mica al quadro di Caravaggio “Narciso” o la somiglianza è una pura coincidenza?
No, non è una coincidenza. Il quadro ci è stato donato da un pittore nostro amico (Antonio Mascelli) ed è impressionante come si sposi perfettamente con il testo della title-track! Il quadro ben rappresenta il tema del conflitto tra gli opposti. A tal proposito abbiamo sentito molte interpretazioni una più bella dell’altra, perciò lasciamo agli interessati la possibilità di analizzare l’immagine nel dettaglio senza nessun tipo di influenza esterna alla loro sensibilità.

Quali sono i gruppi underground italiani che più seguite o che maggiormente vi hanno impressionato? Credete veramente che il Metallo Italiano adesso come adesso abbia una propria personalità a livello internazionale?
L’Italia è dotata di un buon numero di bands valide: Enemynside, Mindaleth, Rising Moon, Doomsword,  Void Essence e Hyades sono solo alcuni rappresentanti di un nuovo fermento che negli ultimi anni sta crescendo nella nostra penisola. Non sappiamo se si possa già parlare di una scena dotata di tratti distintivi ben delineati, però è innegabile che anche in Italia qualcosa si stia muovendo. Ci siamo accorti che, al contrario di qualche anno fa, più di qualcuno abbia capito che nel tirarci merda addosso non ci guadagna nessuno. Siamo dell’idea che questo parziale cambio di atteggiamento sia dovuto al contatto  costante tra metallari che uno strumento come internet rende possibile. C’è molta più collaborazione tra i gruppi rispetto a quando abbiamo iniziato noi e, nonostante ci sia ancora da lavorare, siamo dell’idea che tra qualche tempo l’ Italia godrà di una maggiore considerazione tra i circuiti metal esteri..

Nutro una grandissima stima nei vostri confronti, oltre che per la qualità del vostro sound, perché avete scelto di evitare trigger, effetti e porcate varie pur proponendo una musica assai articolata e complessa.
Dici che sia possibile che in futuro eventualmente userete in modo più incisivo risorse di studio (tranne appunto “quelle porcate”) per esaltare il vostro stile?

Tutti noi siamo amanti dei suoni analogici in tutte le forme e crediamo fermamente che l’unico modo realmente valido per esaltare le nostre capacità sia attraverso l’approccio diretto con i nostri strumenti e nient’altro. Siamo sicuri che anche per le prossime registrazioni eviteremo a priori tutti quegli espedienti digitali che in qualche modo potrebbero minimamente offuscare il suono dei legni degli strumenti. L’unico criterio che teniamo in considerazione nella scelta di uno studio è la qualità dell’amplificazione di cui dispone. Non ci interessano il numero delle “lucette” di cui è dotato il mixer o cazzate varie. La batteria sul promo è stata registrata con un vecchio mixer degli anni ’70 e finora nessuno ha mosso una critica sui suoni di quello strumento. In situazioni estreme, preferiremmo mantenere un errore sul prodotto finale piuttosto che ricorrere a correttori digitali o ad eccessivi “taglia e cuci”.

Degli Exiled on Earth, due componenti su quattro adesso sono nelle fila dei Rosae Crucis. Come riescono a collimare queste attività? Come giudicate il loro “Worms of the Earth”?
Tiziano e i ragazzi dei Rosae Crucis si conoscono da tantissimi anni, sin dai tempi delle scuole superiori. La loro collaborazione artistica è ormai attiva da parecchi anni ma in passato era limitata esclusivamente all’attività live della band. Soltanto adesso si è trasformata in un ingaggio a tempo pieno. Piero invece si è aggiunto alla squadra solamente di recente: la sua notevole preparazione tecnica e la buona dose di simpatia di cui è dotato gli hanno fruttato il ruolo di drummer ufficiale dei Rosae Crucis.
La lunga amicizia che lega i membri di entrambe le bands, il notevole affiatamento tra i rispettivi componenti e la vicinanza delle sale prove (solo poche centinaia di metri l’una dall’altra) ci permettono di mantenere dei serrati ritmi di lavoro riducendo a zero lo stress che un duplice impegno comporta. In ogni caso gli E.O.E. restano la priorità sia per Tiziano che per Piero.
Riguardo a “Worms of the earth”, possiamo dirti in tutta obiettività che è un disco fatto con il cuore. Basta ascoltarlo una volta per rendersene conto. Crediamo che si trovi una spanna sopra a quella miriade di prodotti che fuoriescono mensilmente dalla squallida catena di montaggio dell’industria metal. Inoltre è un disco veramente veloce, potente e gronda sudore e acciaio da ogni nota!!!!!!!!

Una volta ho sentito parlare di un vostro demo registrato qualche anno fa; mi sapreste dire se è disponbile ancora qualche copia?
Giusto per dare un’idea, come lo descriveresti preso singolarmente e confrontato con “Duality Conflicts”?

Come ti abbiamo accennato nelle precedenti risposte, abbiamo già pubblicato un demo risalente al periodo in cui ci chiamavamo Maelstrom. Questo è stato registrato nel 1997 con pochi soldi e tanta passione e vi compariva in veste di batterista ufficiale il grande Giordano Bimbi, storico drummer dei Rosae Crucis: come vedi sono parecchi anni che ci dividiamo con loro dei talentuosi musicisti  eheheheheh!!!
Al momento quel lavoro è praticamente introvabile ma ci stiamo dando da fare per renderlo scaricabile dal nostro sito. Analizzato singolarmente lo consideriamo un buon demo; sarebbe venuto sicuramente meglio se avessimo avuto più soldi da spendere e se non ci fossero state delle tensioni tra alcuni membri della line-up di allora. Quella registrazione mostra il nostro innamoramento dell’epoca per quella scena melodica svedese che andava tanto di moda a metà degli anni ’90. A quella base sonora poi abbiamo aggiunto le clean vocals ed un’impronta chitarristica più metal, elementi peculiari anche nella nostra incarnazione attuale.
Messo al confronto con “Duality Conflicts” il demo di allora  risulta meno tecnico e sperimentale ma  è a suo modo ricco di buoni spunti: siamo soliti suonare dal vivo una vecchia song opportunamente riarrangiata e proprio di recente abbiamo deciso di ripetere l’esperimento anche con un altro brano, viste le continue richieste dei fan della prima ora.

Ok. Siamo arrivati alla conclusione di questa intervista. Vi rngrazio veramente molto per la vostra gentilissima disponibilità. In bocca al lupo per il futuro! Sentitevi liberi di scrivere/salutare quello/chi vi pare qua sotto! Ciao!!
Supportate i gruppi underground che meritano e non date ascolto a chi pensa prima alle borchie e poi alla musica. Le etichette è meglio lasciarle ai prodotti sugli scaffali dei supermercati, sulla musica non è che abbiano poi tutto questo senso: sia il brutal-death metal che il reggae sono suonati con le stesse sette note e misurati con lo stesso metodo di scansione ritmica.
Un salutone mastodontico a tutti gli amici ed i metalheads degni di tale nome.
Un MEGAGRAZIE allo spazio ed alla fiducia che voi di Truemetal ci avete concesso. KEEP THE METAL FLAMES BURNING!!!!!!!!!!!!!!!

domande di Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli