FIMI: In Italia digitale +43% ma si vendono pochi dischi
FIMI, la Federazione Industria Musicale Italiana che racchiude tra le sue fila più di 2.500 imprese coinvolte nella produzione e distribuzione di prodotti audiovisivi, ha pubblicato i risultati della consueta indagine sull’andamento del mercato discografico internazionale. Deloitte, una delle più grandi aziende che forniscono servizi di consulenza alle imprese, ha condotto un’indagine sui primi sei mesi del 2012, in cui emerge come il mercato della musica digitale sia cresciuto del 43%, raggiungendo il 61% del fatturato proveniente dal digitale (download, streaming ecc). Tenendo conto però anche della frazione del mercato che non è digitale (quella del disco “fisico” per intenderci), vi è stato un calo globale del 23%.
Di seguito il comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale di FIMI:
«Secondo i dati raccolti da Deloitte per Fimi, nei primi sei mesi del 2012, la musica digitale, tra download e streaming, é cresciuta del 43%, e rappresenta oggi il 33% dell’intero mercato discografico italiano. Il download ha raggiunto il 61% del fatturato digitale, raggiungendo così i 10,9 milioni di euro in sei mesi. I singoli digital download sono cresciuti del 48%, gli Album del 31%. In forte aumento anche i ricavi dal video streaming, prevalentemente YouTube, che ha raddoppiato il valore rispetto al 2011. Complessivamente il mercato italiano, nonostante la crescita del digitale arrivato a 17,8 milioni di euro, é rimasto ancora di segno negativo, con il segmento CD calato di un 23%. Il mercato offline ha raggiunto poco più di 35,7 milioni di euro. Il mercato complessivo (offline + online) è stato di 53.6 milioni di euro.»