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Firestorm (Manuele Pesaresi)

Di - 13 Dicembre 2003 - 13:10
Firestorm (Manuele Pesaresi)

Ciao ragazzi sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it possiamo cominciare questa intervista introducendo la band ai nostri lettori. Chi sono i Firestorm? Quando vi siete formati, ricordate una occasione precisa? Come siete arrivati alla attuale line-up?

“I Firestorm sono una band della provincia di Ancona tra power metal e progressive che tiene sempre un occhio di riguardo nei confronti della melodia… ci sono voluti anni prima di arrivare all’attuale line-up; abbiamo iniziato con il nome Firestorm nel 2000 e da allora è passato molto tempo ed è cambiato il nostro stile, in origine eravamo una cover band degli Iron Maiden… la line-up attuale è sorta nel marzo del 2002, e per il nuovo anno ci saranno delle novità: purtroppo siamo stati costretti a cambiare il bassista per il suo scarso impegno e attualmente stiamo cercando il sostituto…”

Veniamo subito al vostro primo mini cd autoprodotto “The never ending course of time”, ho trovato la vostra musica davvero brillante, ispirata e decisamente coinvolgente. Voi suonate prog metal eppure mi sembrate totalmente indipendenti dai dettami dei maestri del genere e mi pare che già possediate le caratteristiche di un sound personale e riconoscibile, condividete queste affermazioni? Come avete affrontato il processo compositivo di questo vostro primo lavoro?

“Ti ringrazio per queste affermazioni, vuol dire che andiamo per la strada giusta! Noi cerchiamo di suonare un progressive metal non scontato, che sia contaminato da varie influenze e che per questo diventi originale… Non ce la sentiamo di essere una solita band prog accostata ai grandi nomi; certo i paragoni fanno piacere ma la ricerca di un suono personale e riconoscibile è la via che ogni band che si rispetti secondo me dovrebbe avere! Il mondo della musica power e prog è inflazionato ed è difficile emergere se non si è originali… Per quanto riguarda il processo compositivo sono io che curo ogni dettaglio, seleziono i riff e cerco di amalgamare le varie influenze che ciascuno dei componenti della band ha: la formazione classica del nostro tastierista Marco, le influenze blues e hard rock dell’altro chitarrista Daniele, etc… devo dire che le nostre diverse vedute musicale sono una ricchezza incommensurabile per la band… ogni elemento porta il suo contributo essenziale per la stesura delle canzoni…”

Affiancate a ottime chitarre ritmiche troviamo le tastiere costantemente impiegate in passaggi eleganti e di grande impatto emozionale. Ritenete che un uso ispirato di questo strumento possa arricchire il vostro sound? Quali sono le vostre considerazioni rispetto all’importanza delle parti pianistiche nella vostra musica?

“Le tastiere sono fondamentali per il nostro sound… arricchiscono i riff di chitarra, danno quel tocco emozionale… non ne possiamo fare a meno! Inoltre non disprezziamo l’uso di suoni moderni ed elettronici che sono vitali per restare al passo con i tempi… per quanto riguarda le parti pianistiche… che ti posso dire… io le adoro! E ci saranno sicuramente e in primo piano nei prossimi lavori; la formazione classica di Marco poi ci aiuta tantissimo in questo contesto, sa arrangiare le parti di piano in maniera superlativa…”

 Ho trovato davvero azzeccato l’uso alternato di strofe progressive e tecniche che poi si aprono in ottimi ritornelli dal sapore maggiormente melodico ma mai scontati o ripetitivi, ritenete corretta questa mia osservazione? Si tratta di una scelta precisa che avete pianificato in sede compositiva oppure è semplice frutto della vostra verve?

“Le aperture melodiche sono essenziali, servono per addolcire il pezzo e dotarlo anche di quella sua musicalità e orecchiabilità che forse una canzone prog canonica non ha… è una caratteristica delle nostre composizioni. Ovviamente siamo partiti con l’idea di inserire queste parti melodiche, ma sono nate allo stesso modo di quelle più tecniche, ossia riuscendo a inserire in ogni contesto il riff di chitarra o la melodia di tastiera che meglio si adatta al pezzo”.

Avete già preso contatti, o siglato accordi con qualche metal label per giungere alla pubblicazione del vostro primo cd ufficiale sulla lunga distanza? Quali sono le condizioni che ritenete fondamentali nel rapporto tra voi e la vostra eventuale etichetta discografica?

 

“Non abbiamo molti contatti con le labels, in queste prime fasi abbiamo puntato soprattutto a farci conoscere attraverso recensioni sui vari siti internet e sui giornali… al momento non sappiamo se spediremo questo demo a varie labels o se punteremo magari su un cd completo per trovare un contratto più vantaggioso e competitivo; tra le condizioni indispensabili nel rapporto tra il gruppo e un’eventuale etichetta riteniamo che sia importante in primo luogo una buona distribuzione (magari non solo italiana) e una buona pubblicità, che è fondamentale per farsi conoscere…”

 

 

Immagino che siate molto impegnati nel supporto del vostro mini cd, come vi state organizzando sul versante live? I Firestorm possono essere considerati una live band oppure preferite esprimervi in studio su formato digitale? Spesso molte band progressive si dimostrano piuttosto restie a portare la loro musica on stage…….

“Sul versante live sono dolori… ma non perché non vogliamo suonare! Semplicemente perché siamo un po’ snobbati dai locali della nostra zona che non ci danno la possibilità di esibirci dal vivo… è un vero peccato… stiamo tentando di trovare qualche data fuori regione, ma non è facile… è logico che mentre aspettiamo andiamo avanti con le composizioni e registriamo qualcosa…”

La vostra musica mi ha ricordato gli Eldritch dei primi dischi, una band che a mio avviso ha composto dei veri capolavori del metal italiano, credete di appartenere alla tradizione power-prog nazionale oppure vi sentite staccati da questa? Come ponete la vostra band rispetto alla scena italiana di oggi?

“Gli Eldritch sono un gran gruppo… senza ombra di dubbio… per quanto riguarda la tradizione power-prog nazionale ti posso dire che i Labyrinth hanno influenzato pesantemente la nostra musica e che quindi ci sentiamo legati a loro in qualche modo… un altro gruppo italiano che ci piace particolarmente è rappresentato dai Lacuna Coil, anche se non appartengono propriamente al nostro filone musicale…”

Dove avete registrato il mini cd? Ho notato un sound davvero molto curato e preciso, una caratteristica che a mio avviso è molto rara a livello di autoproduzioni. Per esempio le chitarre sono oscure e potenti anche se mantengono sempre un sound fluido e dinamico…..

“Il mini cd è stato registrato in sala prove… I Dyne Engine Studios non sono altro che questo… mi sono occupato personalmente della produzione ed ho curato e scelto tutti i suoni; come prima esperienza in questo settore mi ritengo soddisfatto ma posso assicurarti che il prossimo lavoro avrà un sound ancora più curato e preciso”.

 Cosa potete dirmi dei testi? Ci troviamo di fronte a un concept preciso oppure si tratta di brani dagli argomenti separati? Come lavorate alla stesura delle liriche e quali sono le vostre tematiche portanti?

“I testi riflettono le situazioni della vita quotidiana, le gioie e i dolori… il concetto di fondo di “Never-Ending” è unico, una sorta di concept sull’impotenza dell’uomo nei confronti dello scorrere del tempo; siamo impotenti davanti a questa condizione ma sia nei momenti di gioia sia in quelli di dolore dobbiamo cercare di cogliere i frammenti di felicità che ogni giorno ci si presentano davanti e valorizzarli… in fondo è questo il messaggio di “Tempus Fugit”… la lezione di Orazio è sempre valida a distanza di più di 2000 anni… su “Never-Ending” la stesura dei testi è stata curata dal sottoscritto e da Andrea, il nostro cantante, ma non escludo che in futuro altri membri della band possano partecipare alla composizione dei testi…”

Immagino che siate già al lavoro su nuovi brani, cosa dobbiamo aspettarci nel futuro dei Firestorm? Per quando pensate di ritornare sul mercato magari forti di un deal ufficiale? Continuerete sulla stessa direzione artistica intrapresa su “The never-ending course of time”?

“Stiamo lavorando sui nuovi pezzi, la direzione intrapresa da “Never-Ending” sarà seguita; elementi nuovi saranno la maggiore pesantezza dei riff accompagnata da una vena malinconica ancora di più accentuata e decisa. Penso che inizieremo la registrazione di un album completo intorno all’autunno del 2004, serviranno circa 10 mesi di lavoro per scrivere e arrangiare i pezzi nuovi e per riarrangiare delle parti di “Never-Ending” per far sì che ne risulti un album fluido e lineare…”

Come possono i nostri lettori contattare la band per procurarsi il vostro mini cd? Avete un sito internet a cui fare riferimento?

“Il nostro sito è www.firestorm.it , in cui potete ascoltare i nostri mp3 e decidere magari di contattarci per avere il demo; il sito è costantemente aggiornato e include anche un guestbook dove potete lasciare i vostri commenti”.

 Vi ringrazio per il vostro tempo e vi lascio questo spazio per rivolgervi ai nostri lettori, spero che questa intervista possa aumentare il numero dei vostri supporter in Italia, a presto

“Lo spero anch’io! Ringrazio truemetal per averci concesso questa intervista e porgo i miei più affettuosi saluti ai lettori; se cercate una band power-prog non canonica e che scriva le canzoni con il cuore i Firestorm fanno per voi! Alla prossima….”

 

Eugenio Giordano