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Forgotten Tomb (Herr Morbid)

Di - 16 Agosto 2003 - 10:49
Forgotten Tomb (Herr Morbid)

Con Springtime Depression, questo progetto ci ha ancora una volta dato prova di intransigenza, onestà artistica e non per ultimo qualità. Un’intervista che sicuramente sarà di interesse a fan (e non solo) della band di Herr Morbid.

Quali sono le maggiori differenze rispetto a “Songs To Leave”? E’ stata un’evoluzione naturale o voluta e ricercata?

L’evoluzione per me è sempre qualcosa di naturale. Non riesco a mettermi lì e pensare “devo evolvermi in questa direzione”. Il feeling che pervade i dischi di FT è sempre lo stesso, e questo è l’importante. Ma sicuramente non farò mai dischi fotocopia. Mi piace essere sempre un passo più avanti degli altri, rimanere fedele alla linea ma avere sempre un approccio un po’ differente tra un disco e l’altro. Per quanto riguarda “Springtime Depression” credo che la differenza maggiore stia nell’uso delle chitarre, infatti questa volta sono le chitarre ritmiche a creare le melodie dei brani a differenza di “Songs to Leave” in cui le chitarre soliste erano molto più preponderanti. Grazie a questo nuovo approccio che si basa su un uso più elaborato delle chitarre ritmiche, creando arpeggi particolari, strutture più ipnotiche e malsane, i nuovi pezzi sono più personali e oscuri. Comunque credo che in generale questo disco sia molto più “negativo” del precedente, suona maledettamente insano.

Quali sono state le tue maggiori fonti d’ispirazione nello scrivere i brani e i testi di questo ultimo lavoro?br>
La negatività derivata dalla mia vita quotidiana, come al solito direi. In particolare i testi sono stati rivisti più volte prima di arrivare alla stesura definitiva in quanto sono successe cose estremamente negative nella mia vita negli ultimi mesi, quindi tutto questo si è riflettuto nelle liriche. L’auto-distruzione, l’odio per sé stessi e per gli altri, la malinconia e la disillusione sono e saranno sempre le emozioni principali dei testi e delle musiche di FT.

Quanto sei soddisfatto di “Springtime Depression”? C’è qualcosa che non ti convince o tutto è andato esattamente come ti aspettavi?

Credo che il disco sia uscito al 99% come me lo aspettavo. Non ci sono difetti particolari a mio avviso, ma è naturale che per ogni disco che faccio cerco sempre di migliorare ed eliminare le possibili minime imperfezioni che potevano esserci nei precedenti lavori.

Perchè proprio “Springtime Depression” come titolo?

“Springtime Depression” rappresenta il malessere che mi assale durante la primavera. Questa stagione è vista nell’immaginario generale come una stagione allegra, in cui tutto rinasce, i fiori sbocciano, gli alberi si colorano di foglie verdi, la gente esce a divertirsi… Tuttavia capitano giorni, in Aprile ad esempio, in cui il cielo si fa plumbeo e piove, l’aria torna ad essere fredda e si crea questo etereo contrasto tra i colori della natura che rinasce e il cielo grigio scuro. Io spesso mi sento come quel cielo grigio, sono il fattore negativo che rovina l’ apparente atmosfera idilliaca della primavera. La mia malinconia e la mia disillusione non si placano con l’arrivo della primavera o dell’estate, riesco a percepire la depressione in ogni stagione dell’anno a differenza della gente comune.

Parlando di dettagli più tecnici, trovo che l’album abbia un suono stupendo… Sei stato aiutato in fase di produzione o hai curato interamente anche la scelta dei suoni?

Principalmente avevo già in testa come doveva suonare il disco, poi naturalmente ne ho discusso con Tommy Tagtgren e siamo entrambi giunti alla conclusione che il disco doveva mantenere un feeling “antico” ma al tempo stesso suonare fresco e al passo coi tempi. Abbiamo quindi lavorato in questo senso e credo che il risultato finale sia soddisfacente.

Pensi che siano più espressivi nei tuoi lavori (e in particolare in questo) le parole o la musica?

Penso che siano due cose complementari. Un disco deve contenere sia una musica che una voce espressiva per risultare efficace. In questo disco ho mantenuto la voce su livelli un po’ meno “estremi” che su “Songs to Leave”, nel senso che ho ridotto il numero di urla registrando solo una linea vocale invece che tre. Inoltre la tonalità è un po’ più “marcia” e sporca. Credo che alla fine questo approccio vocale sia stato adatto a questo disco. Sicuramente comunque la voce è importante per trasmettere certe sensazioni all’ascoltatore, quindi cerco sempre di fare molta attenzione quando la registro. Ad esempio per il prossimo disco sto pensando di rendere più varia ed estrema la voce, dare una vera interpretazione dei testi in modo da ottenere un risultato finale assolutamente malato.

Personalmente trovi “Springtime Depression” un album “per pochi” o accessibile a tutti?

Suonando un genere particolare come il mio non posso certo pretendere che tutti capiscano o apprezzino la mia musica. Intendo, il Black Metal “classico” ormai è ascoltato più o meno da tutti ma FT è molto di più che un canonico gruppo Black Metal. Il sottogenere depressivo che suono, ai limiti del Doom estremo, può risultare indigesto a molte nuove leve che dal Black Metal cercano solo brutalità e velocità. E’ triste vedere come molta gente non riesca minimamente a cogliere l’ atmosfera realmente oscura di dischi come “Springtime Depression”. Tuttavia per fortuna esistono anche tante persone che hanno pienamente capito i miei dischi e che dal Black Metal richiedono proprio le sensazioni che sprigiona FT. Forse FT non sarà Black Metal nel senso più stretto del termine ma a livello di feeling e attitudine credo che sia molto più rappresentativo del vero Black Metal rispetto a tanti gruppi senza personalità che non sanno far altro che suonare a 300 di metronomo.

Ci sono stati dei gruppi, soprattutto agli inizi, che hanno avuto una particolare influenza sulla tua musica?

Credo che chiunque sia stato in qualche modo influenzato da certi gruppi. Per quanto mi riguarda nei primissimi tempi di FT (epoca “Obscura Arcana Mortis”) ero molto influenzato dai Mayhem di “De Mysteriis…” o dai Darkthrone, poi in seguito ho dato libero sfogo a certe mie emozioni e ho sentito l’esigenza di avvicinarmi a un approccio compositivo più debitore a band maggiormente depressive, su tutti citerei Burzum, Dolorian, Manes, Forgotten Woods, Bethlehem e Katatonia.

La scena più estrema negli ultimi anni ci propone sempre più bands la cui musica ha puro scopo “intrattenitivo”. Cosa pensi di questa tendenza?

Onestamente ho smesso di preoccuparmi di questo genere di cose da un po’ di tempo ormai. A quanto pare gli ascoltatori non hanno più voglia di provare emozioni ascoltando musica quindi preferiscono gruppi di immediata assimilazione con cui divertirsi. Anche nel Black Metal è così, basta che assisti a un concerto dei Marduk per rendertene conto… Orde di ragazzini entusiasti di vedere Legion & co. che saltellano sul palco come idioti, scherzano col pubblico, fanno pagliacciate di ogni genere ridicolizzando completamente la scena Black Metal e rendendo tutto un innocuo gioco da doposcuola. E’ patetico e tutto questo mi fa solo schifo. L’unica è tirare dritti per la propria strada.

Nei tuoi lavori penso sia evidente lo scopo “comunicativo”, che va appunto in direzione opposta a quella del semplice intrattenimento. Ma quello che ti interessa che passi è una sorta di messaggio (per esempio una visione della vita) o le sensazioni (ad esempio quelle legate appunto a questa visione)?

Entrambe le cose. Credo che innanzitutto sia importante trasmettere sensazioni, una band che non trasmette niente, che non colpisce l’ascoltatore interiormente è inutile. Chi ascolta FT deve poter avvertire un senso di disagio, depressione e desolazione dentro di sé. I messaggi nella mia musica ci sono, non tutti riescono a coglierli, altri pensano di aver capito tutto e in realtà non hanno capito nulla, comunque mi sono reso conto che spiegare il proprio messaggio nelle interviste è solo fonte di critiche, problemi ed equivoci, quindi già da un po’ preferisco lasciare che siano i miei dischi a parlare da soli, senza tante spiegazioni.

Penso l’essere di fatto una one-man band abbia contribuito a rendere la tua musica così “intima”. Ma hai mai pensato di coinvolgere altre persone nella stesura delle canzoni?

Essere una one-man band non mi è mai pesato e anzi credo sia stato fondamentale per crearmi uno stile personale, senza influenze da persone esterne. Inoltre non ho mai avuto problemi compositivi e/o tecnici quindi non ho mai sentito la mancanza di altri musicisti. Tuttavia attualmente ho reclutato altre 2 persone per completare la prima line-up “fissa” di FT. Questa scelta è nata inizialmente dall’esigenza di suonare live, ma poi vista la coesione che si è creata tra noi 3 ho deciso di mantenere così la line-up e quindi sia Razor SK che Asher prenderanno parte alle registrazioni del prossimo album e ai vari progetti futuri. A parte le ottime capacità tecniche, ho trovato in questi musicisti, specialmente in Razor SK, la giusta predisposizione verso la musica e il concept di FT, e questo ha donato alle nuove composizioni un alone ancora più oscuro e malsano. Io ho scritto e arrangiato come al solito il 90% del materiale, ma anche Razor SK ha scritto un pezzo grandioso e comunque tutti stanno partecipando in fase di arrangiamento. La loro partecipazione non ha minimamente inciso sulla mia attitudine verso la musica, anzi hanno semplicemente aggiunto una marcia in più a una macchina che già era perfettamente collaudata. Ci tengo a precisare che naturalmente a livello lirico sarà sempre tutto scritto da me.

Cosa pensi del fatto che il mercato richieda spesso compromessi agli artisti? Finora hai dovuto in qualche modo scendere a compromessi, musicalmente parlando, per poter pubblicare i tuoi lavori?

Non sono mai sceso a compromessi e mai lo farò. Gli unici compromessi a cui devi scendere talvolta con le label sono di natura economica e ti assicuro che spesso sono molto irritanti. Per fortuna almeno dal lato musicale ho sempre fatto tutto quel che volevo. Le label comunque spesso pretendono che su certi argomenti la pensi esattamente come loro, e se non lo fai ti escludono. Beh, si fottano! Io ho le mie idee e non ho alcuna intenzione di scendere a compromessi solo per tenermi stretto un contratto! Per fortuna ora la band è parecchio conosciuta, quindi nel caso di problemi i cambi di label sono abbastanza facilitati.

Ti piacerebbe proporre dal vivo la tua musica?

Finora ho fatto due show, uno nel 2002 e uno nel 2003 e sono andati decisamente bene. Quest’anno, tra Novembre e Dicembre, effettueremo un tour europeo che toccherà sicuramente Germania, Scozia, Italia e Olanda, e poi anche Francia, Belgio, Finlandia. E’ un’ esperienza da fare, stiamo provando molto intensamente il live-set e credo proprio che saremo in grado di offrire uno show decisamente terrificante e d’impatto.

Oltre a Forgotten Tomb hai altri progetti, o ne avrai nel futuro?

Al momento ho tre progetti: (The True) Gaszimmer, Died Like Flies e un’ altra band ancora senza nome. Gaszimmer è Black Metal vecchio stile con alcune influenze di vecchio Death Metal. Roba veramente antica e nostalgica! Credo che entro la fine dell’anno faremo uscire un vinile limitato per un’etichetta estera che includerà il vecchio demo mai rilasciato, “Scorn Triumphant”, più 4 o 5 pezzi nuovi. WEB: www.gaszimmer.cjb.net
Dies Like Flies è Serial Noize Death-Industrial tipo Brighter Death Now, MZ 412 e affini, ho fatto uscire diverse cose in edizioni ultra-limitate in passato ma verso Settembre 2003 uscirà una raccolta lussuosa chiamata “Complete Worxxx- Six years of sickness”, che includerà tutto il materiale fatto dal ’98 al 2003, ovvero il demo “Nosferatu Tape” rimasterizzato, il Mcd “No beauty without sickness”, il Cd “Enuclea il vuoto.Ingoia.Muori.” più alcune tracce inedite e live. WEB: www.diedlikeflies.cjb.net
Inoltre sto creando una nuova band di Moshing Brutal-Deathcore in stile Dying Fetus, Soils of Fate e simili, ma dobbiamo ancora decidere il nome e trovare un drummer stabile. Ad ogni modo contiamo di registrare un promo prima della fine dell’anno.

Quali gruppi, italiani e non, consideri attualmente validi?

Italiani: Hiems, Exsecratum, Enthroning Silence, Beatrik, Spite Extreme Wing e pochi altri.
Esteri: Dolorian, Shining, Craft, Ondskapt, Leviathan, Krohm, Evoken, Katatonia, Nehemah, Graven, Satanic Warmaster, Abyssic Hate, Deathspell Omega, Clandestine Blaze, Deynonichus, Furze, Xasthur, Diaboli e molti altri.

Ti ringrazio a nome mio e di tutto il sito per l’intervista. Tutta tua la chiusura.

Ho già parlato anche troppo. In fondo nella vita il 90% delle parole che si dicono sono sprecate. Kill yourself and kill everyone.