Death

From The Dark Past: intervista Brutality (Scott Reigel)

Di Mickey E.vil - 17 Giugno 2023 - 8:00
From The Dark Past: intervista Brutality (Scott Reigel)

From The Dark Past, la rubrica di TrueMetal curata da Mickey E.Vil (Radio Onda D’Urto FM, The Mugshots) in collaborazione con Henry der Wanderer (Nott, Nebrus). Alla riscoperta di oscure gemme sepolte ingiustamente nel passato. Band che negli anni Novanta avevano tutte le carte in regola per raggiungere il successo ma che per un qualche motivo non ci sono riuscite. Seguiteci, oggi illumineremo l’oscurità riportando alla luce… I Brutality!

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ENGLISH VERSION OF THE INTERVIEW HERE

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I Brutality vengono da Tampa, Florida. E si sono formati nel 1986. Come mai, direte voi, non sono arrivati a condividere la fama ed il successo di band coeve e conterranee come Death, Morbid Angel, Nocturnus, Deicide, Massacre e Obituary, giusto per menzionarne alcune? Davvero quei due-tre anni di “ritardo” nel pubblicare l’album di debutto (1993) erano così determinanti, in quel periodo, per tarpare le ali ad una band dotata di grande talento e originalità? Chi lo sa, l’unica cosa certa è che i Brutality hanno realizzato nel giro di quattro anni tre album di gran pregio prima di abbandonare le scene, una prima volta, nel 1997. Il quarto capitolo – sempre degno di nota – arriverà solo nel 2016 a seguito della reunion di quattro anni prima. Quattro anni dopo, l’annuncio di un nuovo scioglimento. L’ultima fatica, intitolata Sempiternity, risale al 2022 ed è una raccolta di live, vecchi brani ri-registrati e due inediti che lasciano ben sperare in quella porta socchiusa che la band prima o poi potrebbe decidere di riaprire, regalando più di una gioia a vecchi e nuovi fan. Sentiamo cosa ci racconta in merito Scott Reigel, cantante dei Brutality! In realtà di poche parole ma onoratissimi di aver parlato con lui!

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Partiamo dai giorni nostri. L’anno scorso avete pubblicato Sempiternity, che avrebbe potuto essere il vostro canto del cigno, ma avete deciso di non promuoverlo in quel modo. Come lo descriveresti ai vecchi e nuovi fan dei Brutality e qual è il suo ruolo nella vostra discografia?

Stavamo lavorando ad un nuovo album e poi il Covid è diventato una seria. È stato così che non siamo stati in grado di lavorare insieme come ci piace scrivere. A un certo punto abbiamo deciso di fermarci e di non fare proprio niente. Poi ci è stato chiesto di fare un ultimo album con tutto ciò che non avevamo pubblicato. Abbiamo quindi iniziato a lavorare per finalizzare alcune registrazioni e abbiamo finito due nuove canzoni che avevamo più o meno pronte così come le volevamo. Ai nostri vecchi e nuovi fan dà un assaggio di ciò che siamo stati e di ciò che siamo ancora in grado di scrivere.

Cosa è successo nel 2020, quando la Emanzipation Productions vi ha contattato dopo che avevate annunciato che vi sareste sciolti?

Come ho detto prima, ci hanno contattato perché volevano pubblicare un altro album. Quindi abbiamo messo insieme quello che potevamo per i nostri fan!

Ora torniamo al passato. Come ricordi la scena death metal della Florida tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90?

Erano i giorni di gloria del metal qui a Tampa. Un sacco di fantastici spettacoli e feste con tutte le grandi band metal della FLORIDA.

Puoi descrivere la vita quotidiana dei Brutality nel periodo che va dal demo Brutality del 1992 all’album di debutto per Nuclear Blast Records?

Tanta pratica nel garage di Jeff (Acres, il bassista).

Screams of Anguish, When the Sky Turns Black, In Mourning. Puoi condividere alcuni pensieri per ogni disco e alcuni ricordi positivi o negativi sulla produzione di quegli album?

Screams era molto crudo, l’abbiamo registrato in quattro giorni con molta potenza e aggressività. When the Sky Turns Black era un album più oscuro, avevamo appena ottenuto il contatto di Brian Hipp (RIP), quindi registrare con lui è stato un po’ diverso rispetto che con Jay Fernandez. In Mourning era più raffinato, avevamo più soldi con cui lavorare, ma penso che in quel caso abbiamo lasciato che i nuovi membri facessero cose che di solito non facevamo in studio. Alla fine mi piacciono tutti gli album di quel periodo della band.

Allora siete stato in tour con artisti del calibro di Hypocrisy e Bolt Thrower. Cosa ricordi di quei concerti e hai trovato differenze tra il pubblico americano e quello europeo?

Andare in tour con entrambe le band è stato fantastico, anche se la pubblicità per loro non era così buona. Per quanto riguarda il pubblico americano ed europeo, in genere sono identici.

Cosa è successo nel 1997, quando avete deciso di separarvi? Perché una band così talentuosa e originale come i Brutality non sfondò in termini commerciali, secondo te?

Eravamo stanchi e avevamo fatto altri cambi di formazione di cui non eravamo del tutto soddisfatti. All’inizio ci saremmo solo presi una pausa. Per quanto riguarda i termini commerciali, non abbiamo mai avuto il merito che avremmo dovuto ottenere allora. Siamo stati trascurati perché non abbiamo pubblicato il nostro primo album prima del ’93, anche se eravamo nella scena sin dall’86.

Perché avete deciso di riformare la line-up originale dell’album di debutto nel 2012 e come descriveresti il vostro album di ritorno, Sea Of Ignorance, del 2016?

Ne abbiamo parlato tutti nel corso degli anni e abbiamo pensato che sarebbe stato divertente riunirci di nuovo e vedere cosa ci veniva in mente. Abbiamo scritto Ruins of Humans e poi abbiamo deciso di scrivere Sea of Ignorance.

Quanto è stata importante per te la presenza dei Brutality al leggendario Maryland Deathfest nel 2019?

Probabilmente era quella di allora la migliore formazione e quello il miglior spettacolo che avessimo mai suonato. I nostri fan hanno finalmente potuto vedere come sono Brutality dal vivo e direttamente in faccia.

Cosa dobbiamo aspettarci ora dal futuro di Brutality?

Non lo sappiamo. A partire da ora abbiamo a che fare con tutte le nostre vite personali. Invecchiare e avere altre cose che vogliamo fare prima di lasciare questo regno.

Un ultimo messaggio e saluto ai tuoi fan italiani?

Grazie per tutto il vostro supporto durante tutti questi anni, non avremmo potuto e non avremmo fatto quello che abbiamo fatto senza di voi. Stay brutal!!!

Line-Up:

Jeff Acres – Bass, Vocals (1987-1996, 2001-2005, 2012-2020, 2021-present)

Jay Fernandez – Guitars (1991-1993, 2012-2020, 2021-present)

Scott Reigel -Vocals (1992-1996, 2002-2005, 2012-2020, 2021-present)

Ron Parmer – Drums (2017-2020, 2021-present)

Jarrett Pritchard – Guitars (2019-2020, 2021-present)

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Discografia:

Brutality Version 1 – Demo, 1988
Brutality Version 2 – Demo, 1988
Dimension Demented – Demo, 1990
Metamorphosis – Demo, 1991
Sadistic – Single, 1992
Hell on Earth – EP, 1992
Screams of Anguish – Full-length, 1993
When the Sky Turns – Black Full-length, 1994
In Mourning – Full-length, 1996
Live 06/11/1990 – Live album, 2002
Metamorphosis / Dimension Demented – Compilation, 2002
Demo 2003 – Demo, 2003
The Demos – Boxed set, 2011
Abomination & Now Mosh 2013 – Re-recordings, Demo 2013
Return of the Dead & World War III 2013/2014 – Re-recordings, Demo 2013
The Original Brutality Archives Volume One – 1986 to 1988 – Compilation, 2013
Ruins of Humans – EP, 2013
Cryptorium: These Walls Shall Be Your Grave – Compilation, 2014
Orchestrated Devastation – The Best Of – Compilation, 2014
Sea of Ignorance – Full-length, 2016
Antecedent Offerings – EP, 2018
The Complete Demo Recordings  – 1987 – 1991 Compilation, 2021
Exhuming the Noise – The Demos 1987-1991 – Boxed set, 2022
Sempiternity, Compilation – 2022

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Contatti:

http://www.brutalitytheband.com
https://www.facebook.com/BrutalityTheBand