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Göran Edman: ‘Yngwie Malmsteen considerava il gruppo come bestiame, che se fossimo usciti dalla band nessuno se ne sarebbe accorto’

Di Orso Comellini - 11 Gennaio 2021 - 12:45
Göran Edman: ‘Yngwie Malmsteen considerava il gruppo come bestiame, che se fossimo usciti dalla band nessuno se ne sarebbe accorto’

In podcast su “80’s Glam Metalcast”, Göran Edman ha raccontato dei suoi anni trascorsi in compagnia di Yngwie Malmsteen su “Eclipse” (1990) e “Fire & Ice”(1992) e delle difficoltà incontrate.

Ci sono stati alti e bassi, ma sono fiero di averlo fatto. Ha significato molto per la mia carriera cantare su quei due dischi. Tuttora ottengo lavori grazie a quei due album – ho ancora una carriera grazie alla reputazione che mi sono fatto con quei dischi. Tuttavia, come persona, lavorare con lui era insidioso: poteva essere molto gentile o fare lo stronzo. Con il primo album, Eclipse, e il seguente tour mondiale, fu tutto bello, ma con Fire & Ice fu come scendere all’inferno. Non avevo ispirazione, in parte perché quella volta voleva essere lui a comandare su tutto. Ma fu anche un po’ approssimativo. Durante le registrazioni di Eclipse non era mai presente. Era sempre fuori a bere e fare festa e si presentava in studio quando era quasi tutto pronto. L’ingegnere del suono ci aiutò molto con armonie e cori. Ma Yngwie riteneva che quel disco soffrisse di eccessiva sovrapproduzione. Con Fire & Ice voleva un prodotto più sporco e che trasmettesse la sensazione di un disco suonato dal vivo. Ecco perché provò a essere più presente e avere un controllo maggiore sulla situazione. Il mio contributo alla scrittura riguardava alcune melodie e alcuni testi. A volte lui scriveva degli scampoli di testi, qua e là – questo brano dovrà parlare di questo o quello, diceva – poi io dovevo riempire i vuoti. Di solito proponeva solo i titoli dei brani. Penso di avere i crediti per circa 12 brani. Ma ho anche dovuto minacciarlo di fargli causa per ottenere i soldi. Anche se avevo un contratto, messo nero su bianco. Ma non si smosse nulla, in un primo momento non vidi quei soldi. Per fortuna in Svezia abbiamo un’organizzazione che tutela gli artisti. Mi aiutarono con un avvocato e pagarono tutto loro. Mi ci sono voluti tre anni per ricevere i soldi che mi spettavano. Se avessi dovuto pagare io un avvocato, mi sarebbe costato una fortuna. Comunque, la lezione che lui ha imparato da questo processo è che non permetterà più che un cantante componga testi e melodie, in modo che niente sfugga più dalle sue mani. Credo che il suo impero sia controllato da lui e sua moglie e quindi fa in modo di tenersi a debita distanza dal resto della band. Disse qualcosa del genere anche al tempo, che noi eravamo semplicemente come bestiame che viaggia su un bus (ride, ndr). Che se fossimo usciti dalla band nessuno se ne sarebbe neanche accorto. Perché tanto i fan si concentravano esclusivamente su di lui come artista e chitarrista. Per cui quello che noi dovevamo fare era attenerci alle sue direttive e fare silenzio. Quella è stata la sua attitudine fin da principio e ora è riuscito a stabilire questa regola (ride, ndr).