Vario

Gunfire (Roberto)

Di - 30 Luglio 2002 - 18:24
Gunfire (Roberto)

I Gunfire sono un grande gruppo, nati artisticamente nel 1984 hanno pubblicato un mini lp di 4 pezzi quello stesso anno e, poco prima, un’introvabile demo. Di recente i nostri sono tornati sulle scene con il demo “The Fire Still Burns”, recensito da me, che ci riconsegna una band di altissimo valore.
Vediamo un po’ cosa ci racconta il cantante della band Roberto “Drake” Borrelli.

Ciao Roberto, per iniziare potresti presentare i Gunfire ai nostri lettori?
  
 Con piacere vi presento i miei amici, Fabio Allegretto (Lord Blackcat) è nei Gunfire dalla prima formazione del 1984 e così Maurizio Leone (Lyon), viviamo tutti in Ancona per cui anche negli anni in cui non eravamo impegnati come Gunfire capitava di frequentarsi per diversi motivi.  Fabio ha suonato con me nei Cromwell (mio gruppo dal 97 al 99 con situazioni solo locali). 
Luca Calò è un ‘giovane’ ha solo 22 anni (noi siamo grandicelli..io ne ho 37 ) l’ho voluto nel gruppo perchè è un ottimo chitarrista con un feeling eccezionale,è appassionato di prog metal e guidava un gruppo  (Spread Mind) che avrebbe avuto  ottime possibilità se gli altri membri non avessero  rovinato tutto per banali incomprensioni a un passo da una produzione di alto livello. Luca è stato fondamentale per la produzione del nostro nuovo demo, abbiamo insieme curato i nuovi arrangiamenti ed è anche anche per merito suo che i pezzi suonano attuali. Essendo un musicista decisamente poliedrico non ha avuto alcuna difficoltà a integrarsi in un discorso di ‘puro’ Heavy Metal.
Infine Diego Romagnoli, il batterista, è semplicemente un grande, uno a cui dai un pezzo la sera e la mattina è in grado di suonarlo da solo senza sbagliare un colpo, anche lui ha influito molto nei nuovi arrangiamenti migliorando la ritmica e portandola a un livello altissimo e assolutamente attuale. 

Voi siete in giro da tantissimi anni, com’è cambiata la scena metal in Italia rispetto ai vostri esordi?

Per rispondere a questa domanda ti dico solo una cosa, oggi ci sono molti periodici specializzati in Heavy Metal, per non parlare della rete dove i siti dedicati sono molti e seguitissimi….. nel 1984  nessuno se non Beppe Riva da una paginetta di Rockerilla parlava di Heavy Metal… era difficile fare qualunque cosa, tenere i contatti, riuscire a suonare in situazioni almeno decenti era rarissimo, pensa che accettavamo di suonare alle sagre pur di uscire dalle cantine. Eppure, in tali difficoltà avevamo creato un seguito basato sul passaparola che arrivava persino oltreoceano. Non so come ma pochi demo su cassetta avevano fatto il giro del mondo.  
Oggi veramente le possibilità sono decisamente maggiori, è anche vero che un dischetto non si nega a nessuno ed è per questo che molti gruppi che arrivano al cd valgono ben poco… però chi ha le palle viene fuori ed è giusto che sia così.

Non vi dà fastidio il fatto di non aver avuto le stesse opportunità di tanti gruppi, francamente inferiori al vostro, solo perchè ai tempi dei vostri esordi non c’erano i mezzi che ci sono oggi?

No, fastidio no sicuramente, ognuno ha vissuto la sua epoca e ognuno ha preso quello che era possibile prendere…. sono fiero di quello che abbiamo fatto con i Gunfire anche se ha lasciato poche tracce tangibili, e oggi sono fiero del fatto di poter ancora dare ‘emozioni’ a chi ascolta i nostri pezzi.
Sai, acquisto molti dischi ogni mese e tanti, veramente troppi scorrono senza colpo ferire, finiscono facilmente nel dimenticatoio dopo due ascolti, raramente ritrovo il feeling, il piacere dell’ascolto che va oltre la potenza audio fine a se stessa e ti entra dentro.

Cosa possono offrire secondo te i Gunfire ai ragazzi più giovani, che non hanno potuto vivere di persona i gloriosi anni ’80?

Come quando  vai a vedere un film e ne rimani talmente coinvolto da portarti con te per qualche ora le sensazioni più intense, vorrei che chi ascolta i Gunfire si senta per un poco
Gunfire ‘dentro’… non sono esagerato, il desiderio di chi fa musica è quello di passare a chi ascolta le emozioni provate suonandola, noi  suoniamo la nostra musica  per il piacere di farlo e ci piacerebbe regalare a chi ascolta, anche ai più giovani,   le stesse emozioni.

Purtroppo non sono in possesso dei testi del vostro demo, me li puoi descrivere?

E’ sempre difficile parlare dei propri testi, più facile è leggerli e tentare di capirne il significato, a parlarne solo si rischia di banalizzare, THE KING’S AMULET è un pezzo scritto immaginando il regnante di un mondo oscurato dalle guerre e dall’oppressione della
notte perenne, non c’è una localizzazione temporale, forse un passato immaginario, forse un improbabile futuro,  ‘Dance in moonlight as the flames reach higher’ fiamme che si alzano mentre il protagonista danza nell’oscurità, una danza che invità gli dei a intervenire per salvarlo dalla fine, ma la fine non si può rimandare e come tutto inizia tutto finisce alla fine del tempo ‘There’s no turning back from the end of time….’  un testo fantasy che sento sempre molto ‘mio’ quando lo canto.
DECEIVER ‘You’ve got to watch’em, now run into dark…’
correre , scappare da un nemico silenzioso e letale, il pezzo vuole
dare la sensazione di una impossibile fuga da un nemico che è ovunque
e che ti ha giudicato tradiitore… un testo onirico, adatto complemento alla musica
‘A red sun is rising, the bringer of light, you wonder where is the end’
un sole  che sorge sull’orizzonte di  un mondo lontano, porta la luce ma non serve perchè non sai ancora dove sarà la fine…
‘Now open your eyes, they shine in the mist, ain’t no love in the dead of the night’
Adesso apri i tuoi occhi,  brillano nella foschia, non c’è amore (aperta a ogni interpretazione) nel cuore della notte….’
In TWILIGHT FOR THE GODS si parla dei piloti d’aereo  delle guerre mondiali, vedo in loro dei guerrieri da celebrare e dei quali ricordare il nome ..è molto bello il pezzo centrale ‘Warrior, we’ll make your name immortal forever…’
e poi anche… ‘Raging fire, burning up the night, out in the field hear the battle cry,
brave men never fear when death is on the line…the twilight for the gods we’ll see…’

Com’è stata finora, nonostante sia uscito da poco, la reazione del pubblico e della critica al vostro demo?

Il demo è uscito da pochissimo, speriamo bene ma dobbiamo ancora sentire le voci
‘ufficiali’.

Avete già in cantiere delle date per supportare l’uscita del demo?

Diciamo che siamo disponibili a suonare dove saremo chiamati, ci farebbe piacere qualche breve apparizione in qualche raduno o festival (no…..Castrocaro no),
vedremo, dipende anche molto dal demo..se piacerà…

Quali progetti hanno i Gunfire nel loro futuro?

Vorremmo riuscire a produrre e distribuire in modo ‘serio’ un cd con brani nuovi
e includere in un secondo cd i pezzi dell’EP del 1984 prendendoli così come sono,
quel disco, grazie a Metal Hammer e Sandro Buti che lo ha inserito tra le cose migliori
del millennio, è diventato famoso raggiungendo cifre incredibili tra i collezionisti, molti lo vorrebbero ma è introvabile… sarebbe un bel regalo insieme a un nuovo cd dei Gunfire…ma questa è una storia che ancora deve essere scritta… staremo a vedere…

Siamo giunti alla fine, grazie mille Roberto, il finale è tutto per te!

Se è possibile voglio approfittare del tuo bellissimo sito e di queste righe per rivolgere un saluto e un grazie sincero a tutti quelli che negli ultimi anni mi hanno scritto e richiesto del materiale (un cd fatto in casa che raccoglieva tutta la roba di allora, i vecchi demo, alcuni pezzi mai usciti etc.) è anche grazie a voi che lo spirito dei Gunfire vive ancora, è grazie a voi che io e i miei amici della band possiamo dire fortemente di sentirci nel 2002 Gunfire ‘dentro’… grazie da tutti noi, non dimentichiamo nessuno. Roberto ‘Drake’ Borrelli

Di gruppi come loro ce ne vorrebbero di più in Italia, speriamo solo che abbiano la possibilità di farsi valere ad un certo livello, se lo meritano di sicuro!